L'incontro

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La nostra nuova scuola era molto vecchia perché l'edificio era un castello medioevale non molto grande.
Lì dentro c'erano sia classi dell'asilo che delle elementari ma anche delle medie e due licei: uno classico e uno scientifico.
Però c'erano al massimo due classi per anno perché gli abitanti della città non erano molti.
Io ero nella 2ªB del liceo scientifico mentre mia sorella era all'ultimo anno delle elementari e mio fratello al quarto del liceo classico.
Inoltre nella scuola c'era anche una grossa palestra con fuori un campo da calcio e uno di atletica e una piccola piscina al coperto.
Mio fratello eccelleva in tutte le discipline sportive della scuola ed era anche intelligente ma io ero il migliore nelle materie scolastiche.
La mia preferita era Scienze e, proprio grazie alla mia bravura in questa materia, mi feci i miei primi amici. Si chiamavano Nicola e Alex e ci siamo conosciuti durante la mia prima prova di laboratorio.
Infatti quando arrivammo in città la scuola era già iniziata e i gruppi del laboratorio erano già stati formati ma per fortuna il prof riuscì a mettermi in gruppo con loro e insieme prendemmo 10.
Così da quel momento abbiamo iniziato a frequentarci fino a diventare degli ottimi amici.
Quella mattina quando arrivammo a scuola, Matteo corse subito agli allenamenti di nuoto mattutini dove lo aspettava il suo gruppo di fan, mentre io accompagnai Marta in classe per poi andare verso la mia.
Il problema era che le due classi erano in due diverse parti dell'edificio quindi mi misi a correre per arrivare più in fretta.
Per arrivare presi anche una scorciatoia che passava per il giardino interno dove c'era una grossa quercia e un laghetto limpido.
Qui c'erano molti pesci e quando ci passai vicino mi sembrò che formassero di nuovo un triangolo con la punta verso di me ma non ci feci caso perché dovevo correre in classe.
Quando arrivai era appena suonata la campanella e per mia sfortuna in classe c'era già la prof di matematica che mi segnò un ritardo.
Mi sedetti in banco con Nicola e seguii la lezione ma, inconsciamente, disegnai sul banco un'infinità di triangoli con la punta rivolta in basso.
Quando me ne accorsi Nicola mi guardò in modo strano come se fossi impazzito... e io mi sentivo pazzo.
Quel simbolo mi perseguitò fino alla fine delle lezioni facendo preoccupare molto i miei amici
-Andre stai bene?-
-Si Nico tranquillo, ho solo un po' di mal di testa-
-Secondo me stai diventando pazzo- disse Alex-Magari ti portano da uno strizza cervelli-
-Alex basta! Sto bene! Quello era solo un disegno fatto a caso. Ora aspetto i miei fratelli e me ne vado a casa a riposare. Ci vediamo domani.-
- stai calmo-risposero in coro- Ci si vede-
Quando anche Marta e Matteo uscirono vidi in loro che c'era qualcosa che non andava.
Quando si avvicinarono Matteo disse
-Che brutta giornata oggi! Avevo un mal di testa tremendo-
-Anche io- rispose Marta- e poi disegnavo sempre un triangolo tagliato a metà da una linea ozzirolmente-
-Si dice "orizzontalmente"- la corressi- e comunque anche io ho disegnato un triangolo però con la punta verso il basso-
-e io verso l'alto- mi disse Matteo- Sarà una specie di telepatia tra fratelli-
Mentre stavamo parlando, ebbi la sensazione che qualcuno ci stesse seguendo nel ritorno verso casa ma, quando mio fratello tornò indietro per vedere se c'era qualcuno, non trovò nessuno.
La sera stessa dopo il barbecue del venerdì in riva al mare, i nostri genitori ci diedero il cibo da dare agli animali: io dovevo darlo alle foche e alle tartarughe sulla spiaggia, Marta agli uccellini nella voliera e Matteo ai carnivori come Akela, il lupo, e Yoghi, il piccolo orso che avevamo trovato ferito in strada.
Mentre davo le sardine alle foche mi sentì osservato e quando mi girai un'ombra mi buttò in acqua.
Da quel momento non capii più niente e, anche se non mi tratteneva, persi conoscienza.

L'Alchimia degli ElementiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora