Prologo

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Sono sempre stato abbastanza fifone. Fin da piccolo. Tutt'ora mi ricordo di quando, all'asilo mi spaventai per un minuscolo aracnide che penzolava attaccato alla sua invisibile ragnatela. Scappai fuori dall'aula urlando, con una vocetta che quasi non si sentiva, nel silenzio angoscioso di quel luogo impresso a fuoco nei miei ricordi.
Il buio mi ha sempre terrorizzato...
A sette anni, finalmente i miei genitori mi comprarono una camera più grande e bella, blu e azzurra. Ne andavo talmente fiero che la prima nottata, vi dormii subito. Ma le ombre la notte hanno una scusa per allungarsi e infiltrarsi nei sogni, trasformandoli in incubi. Urlai, nel mio lettino con le lenzuola bianche, e mia madre accorse; mi disse che lei e papà ci sarebbero stati sempre per me e che niente mi avrebbe mai importunato. Ma si sbagliava, me ne rendo conto solo adesso.
Il buio mi ha sempre fatto paura. La paura è meschina, crudele. Quando credi di averla dimenticata, riappare nella mente, sotto forma di fantasma, ragno, oscurità o qualunque fobia che affligge l'umanità dall'inizio dei secoli.
Ho sempre cercato di evadere dai miei incubi. L'ho fatto quella volta che all'asilo ho visto quel piccolo animaletto ad otto zampe, quando nella mia nuova camera ho avuto paura del buio...
La mia vita è sempre stata accompagnata da queste uscite di scena in caso di terrore puro. Ma ora, schiacciato da un pezzo di soffitto, ferito e lontano da casa mia, non posso scappare. Posso solo piangere...e ricordare ciò che è stato.

Preferiresti morire   ( #Wattys2017 )   (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora