Capitolo 8. (pt.1)

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POV' S ANNELISE
Uscii dalla camera ed incontrai Mikasa sulla porta.
-Oi AnneLise vieni a mangiare con noi?- la ragazza mi sorrise cordialmente
-Certamente Mikasa!!- la seguii a ruota mentre si dirigeva verso il bar dove avevo mangiato insieme al suo gruppo.
Erano tutti in cerchio, silenziosi e rognosi, essendo prima mattina.
-Ragazzi come è andato il primo giorno?-Connie iniziò un discorso, era molto coraggioso, infatti venne linciato da tutti.
'Non ora Connie', 'Perfavore stai zitto' e 'Chiudi quella stracazzo di bocca' furono le uniche risposte che ricevette il ragazzo, che si mortificò.
La mattina è un tabù il fatto che non si debba parlare per i primi quaranta minuti, questo è sicuro.
Afferrai la mia borsa e mi diressi in classe a malavoglia, urtando 5-6 studenti nell' arco di un minuto, ma poco mi importava, quella mattina nessuno doveva rompermi i coglioni. Avevo tra l' altro scoperto la mattina stessa che il mio caro amico Fausto era arrivato, e mi avrebbe fatto compagnia per una settimana -_- .

In classe la lezione fu ovviamente noiosissima, ma mi sforzai di prendere appunti e di non sembrare sclerotica ogni volta che qualcuno tentava di parlarmi.

Contrariamente a quello che mi succede nei giorni di ciclo, non avevo molta fame, a pranzo mangiai solo un po di pane e del purè di patate.

Quel pomeriggio mi impegnai a fare i compiti appena rientrata in camera, avevo voglia di avvolgermi nelle coperte e guardare la tv fino al giorno dopo, ma purtroppo i miei piani furono bruscamente interrotti da Levi, che entrò in camera di scatto, facendomi prendere un colpo e facendomi cadere dal letto, battendo a terra di culo tra l' altro. In quel preciso istante il corvino sarebbe morto.
-Vaffanculo!! LEVI ACKERMANN VAI A FARE IN CULO!! Ahiaa!!- fu tutto ciò che riuscii a dire, in preda a terribili dolori alla schiena( aggiunti a quelli mestruali).
-Ops.-rispose ironico, con un briciolo di pietà nello sguardo.
-Senti Levi.. posso parlarti?- mi resi conto che non lo avevo ancora ringraziato per avermi salvato da Erwin. Lo raggiunsi davanti alla finestra della camera. Il tramonto fuori era meraviglioso. Le nuvole nel cielo assumevano colori dal rosato all' arancione, mentre il sole faceva appena capolino dall' orizzonte. Gli presi una mano tra le mie.

POV' S LEVI
Ma cosa sta facendo? Questa ragazza mi spaventa.
-Io, v-volevo ringraziarti per avermi salvata da Erwin. Senza di te chissà cosa mi avrebbe fatto.- se avesse continuato così non mi sarei trattenuto. Cazzo se mi attraeva quella mocciosa.
-Non c'è bisogno.. che mi ringrazi..- girai la testa verso il tramonto.
-Invece sì!- sentenziò stringendo la mia mano nelle sue. Nonostante le sue mani fossero due e la mia una, le sue parevano scomparire dentro la mia: erano perfettamente curate e liscie, rosee come il suo viso, si addicevano perfettamente alla sua statura minuta.
-Lo devo solo a te se ora non sono traumatizzata.. capi..- non fece in tempo a finire la frase.
Il mio corpo si mosse da solo. La presi dal bacino con un braccio e la avvicinai violentemente a me, scoccandole un bacio che durò qualche secondo. Dopodichè la staccai. La reazione era tipicamente sua: aveva gli occhi spalancati, le gote rossissime e la bocca semi-aperta, dalla quale colava un rivolo di saliva.

Abbassai lo sguardo. Mi vergognavo come un ladro. Non ero solito ammettere i miei sentimenti, era una sensazione nuova.

POV' S ANNELISE
Stava succedendo davvero. Levi mi aveva baciata, quindi.. significava che ricambiava quello che provavo per lui. Rimasi sinceramente sbalordita da quel bacio. Era un' emozione mai provata prima, diverso da quello che mi aveva dato la sera prima. Qui c' era passione, sentimento.
-Io.. non so come spiegare..- le sue guance erano diventate rosate, e la sua espressione carica di ansia -..ti prego, dimmi che questo non rovinerà il nostro rapporto.. io..-
Ormai era futile girarci attorno: io e Levi ci amavamo. Eravamo fatti l' uno per l' altra. Certo, era passato poco tempo da quando lo avevo conosciuto, ma ogni volta che lo vedevo provavo un calore inebriante al petto, e il suo pensiero riusciva a distrarmi da qualsiasi cosa. Questo successe dal primo attimo che lo vidi, so che in quel momento poteva essere solo infatuazione, ma mi sentivo che in qualche modo non era così. Lo baciai prima che potesse dire dell' altro, avvolgendo un braccio intorno al suo collo e l' altro lungo il suo busto. Lo sentii per un attimo irrigidirsi, poi si lasciò andare e avvinghiò le sue braccia al mio bacino, abbracciandomi. Il bacio iniziò a diventare più passionale, lui chiese l' accesso picchiettando sulle mie labbra, e io glielo permisi. Affondò la sua bocca nella mia, le nostre lingue si rincorrevano e giocavano insieme. Dentro la sua bocca c' era un sapore strano, misto tra fumo e menta, ma se era lui a portarlo faceva un altro effetto.

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