Come è possibile stare così bene cinque minuti prima e poi sentirsi completamente distrutti e a pezzi, come se avessero trafitto il tuo cuore con un pugnale e poi averlo lacerato e lasciato li da solo a morire. Non sopporto più questo mondo che mi prende in giro da quando sono nata.
Sono in camera mia e la casa è vuota. Mi abbandonano sempre tutti e quindi io rimarrò per sempre sola, fino alla morte, forse. Le probabilità a questo punto sono molto alte.
L'unica cosa che a questo punto può farmi star meglio, conoscendomi, è ascoltare della musica al massimo volume, ma non della semplice musica, in certi casi ci vuole Madman, Gemitaz o Mostro. Le loro canzoni sono talmente cariche e piene di significato che i questo momento è l'unica cosa che mi può far uscire da questo inferno.
Sono talmente disperata che mi salta addirittura in mente di prendere il mio quaderno ad anelli e di scriverci frasi e parole così da buttar fuori tutto ciò che mi sto tenendo dentro. Era da molto tempo che non lo toccavo, il che è positivo, perchè vuol dire che era da molto che non mi riducevo in uno stato tanto pietoso, ma ormai sono ricaduta nel baratro.
Sfogliandone le pagine, si possono trovare tutti i momenti più bui della mia vita; se questo quaderno cadesse nelle mani di qualcuno, sarebbe come se avesse il mio cuore aperto in mille fogli.
Questo non è un diario come si potrebbe pensare, non una stupidaggine simile in cui scrivi cosa fai ogni santo giorno della tua miserabile vita. NO. QUESTO E' IL NERO DEL MIO CUORE. LA PARTE PIU' SOFFERENTE DI ME, che mi ha cambiato radicalmete, in modo irreversibile.Sento il campanello suonare, ma non mi importa sarà qualcuno che ha sicuramete sbagliato, perche a nessuno importa di me dato che mi voltano tutti le spalle, chi prima, chi dopo, ma a un certo punto non rimane più nessuno e io sono arrivata a questo punto. Chiunque ci sia alla porta è insistente e a quanto pare non se ne vuole proprio andare.
Mi alzo e vado ad aprire.
Due esili braccia mi avvolgono e una folta coda rossa mi solletica il viso.
Sciolgo l'abbraccio e ci fissiamo per alcuni secondi. Ha le guance rosse, tanto che le lentiggini non si vedono più e gli occhi occhi sono ancora lucidi dal pianto. Mi fa tenerezza, ma ho deciso che avrei voltato pagina e avrei dato una svolta alla mia vita. Lei ora fa parte del passato.
"ehi"
La guardo, so che ora inizierà a supplicarmi di non andarmene, 'ma io dovrò tenere duro', mi impongo.
" Carly... mi dispaice. Nessuno mi potrà dissuadere"
"no. Insomma tu devi rimanere, io ti voglio bene... e non voglio che tu mi abbandoni"
L'unico modo per covincerla è dirle una cattiveria, anche se non sarei voluta arrivare a tanto: mi comporterò da stronza. Meglio iniziare a fare pratica, visto che sarà la maschera che terrò a partire da ora per dare una svolta alla mia vita.
" mi dipiace, ma io non te ne voglio." Dico gelida, senza far uscire le mie emozioni.
Lei mi guarda stupita e spalanca la bocca iniziando a boccheggiare e i suoi occhi si fanno nuovamente carichi di lacrime.
" mi hai sentito bene? Io. Ti. Odio." Scandisco per farle capire che se ne deve andare subito e che non c'è da discutere.
Inizia a singhiozzare e poi corre via in preda al pianto. Osservo la mia ex miglior amica scappare via da me. E' orrendo vederla così a causa mia, ma ho fatto la cosa giusta, era il modo per farla soffrire il meno possibile.
Rientro in casa, prendo le mie valigie, chiamo il taxi e mi dirigo in aereoprto.
NUOVA VITA, NUOVA ME, ARRIVO!
***
Sono appena uscita dall'aereoporto e sono alla ricerca di un taxi che mi porti alla mia nuova casa, in cui ci vivrò con mia zia.
Strano, pensavo che a Los Angeles fosse più facile trovare un passaggio. E' ormai venti minuti che sono seduta su un marciapiede a cercare un taxi libero, ma appena ne trovo uno viene occupato da qualcuno più furbo e veloce di me."aaaah! Voglio andare a casa" esclamo esasperata.
E come se qualcuno avesse udito il mio desiderio un ragazzo, sicuramente maggiorenne, ferma un taxi e mi fa un cenno con il capo per invitarmi a salire; non me lo faccio ripetere due volte e mi fiondo all'interno della vettura, mentre il tassista sistema le mie valige.
"quanti anni hai?" mi chiede il ragazzo da fuori del finestrino.
"sedici. Qualche problema?" rispondo con un tono elggermente irritato.
Lui alza le mani in segno di resa e mentre si allontana io parto a bordo dell'auto. Dico il nome della via al gentile signore che sta guidando e mi rilasso sui sedili posteriori.
Arrivata davanti al calcello della villetta pago l'autista e mi dirigo all'interno di quella che sarà la mia casa a partire da ora.
"ziaaaa. Sono Av, sono appena arrivata" urlo nel tentativo di scoprire dova si sia cacciata e proprio in quell'istante la vedo scendere le scale centrali vestita con un vestito elegante da lavoro. Lei è capo redattore della rivista più famosa di Los Angeles: il 'Los Angeles Times' ed è una donna molto speciale per me e importante nel suo lavoro, a cui tiene molto e ogni giorno ci mette tutta se stessa.
"oh Avril tesoro, finalmente. Scusami tanto ma ho avuto un problema al lavoro e sono appena rientrata"
"non ti preoccupare, però ora sarei un po' stanca"
"ehm si certo. Ora ti accompagno in camera tua... non ceni?"
"no ti ringrazio, ho stuzzicato qualcosa in aereo e poi mentre cercavo un taxi" al solo pensiero della fatica che ho fatto per venire qui mi fa venire ancora più sonno tanto che sono stanca.
Entro in camera mia, disfo una parte dei bagagli, metto il pigiama e mi infilo sotto le coperte del letto a due piazze. Prima che mi possa sdraiare la porta viene aperta da mia zia Amanda.
"buona notte Av. Domani ti porto a far shopping e un rest stylist completo daccordo?" le sorrido stancamente e cado nel sonno.
"Avanti Av sbrigati o faremo tardi" mi urla mia sorella già dall'altra parte della strada.
"Cassie aspettami lì e non ti muovere"
All'improvviso iniziano a scendere delle gocce di acqua che man mano si fanno smepre più grandi e fredde. Alzo la testa per accertarmi che Cassie non si sia mossa da lì e le sorrido gentilmente.
"cavoli sorellona, sei proprio una lumaca. Se non ci sbrighiamo non arriverari in tempo per il tuo concerto"
"sisi lo so"
Succede tutto così velocemente.
Una macchina.
Una luce.
Mia sorella che corre.
Un urlo: Aaaaaaav!
Poi solo buio.Mi sveglio di soprassalto.
"ancora" bisbiglio. Faccio troppo spesso questo sogno.
Quando faccio questo incubo mi sveglio sempre grondante di sudore, quindi decido di andare a fare una doccia per rinfrescarmi.
Domani devo essere in forma e al settimo cielo, perchè è da domani che cambierò radicalmente la mia vita.- spazio autrice -
spero che il primo capitolo vi intrighi e possa stimolare la vostra curiosità.
Tranquille, presto farà la sua comparsa anche CAMERON DALLAS... e niente un bacio
(mi raccomando stellinate e lasciate qualche commento per capire se vi piace...la storia intendo, non Cam, ma potete anche dirmi cosa ne pensate di questo dio greco)
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Quando due strade si incrociano
FanfictionAvril è una sedicenne con una vita un po' problematica, a cui ne sono capitate di tutti i colori; un giorno decide di trasferirsi a Los Angeles nella casa della zia, per voltare pagina e iniziare un nuovo capitolo. Cameron è un diciottenne, è il tip...