"Dobbiamo trovare Mount Weather. Avete sentito mio padre, dev'essere la nostra priorità." "Fanculo tuo padre. Che vuoi? Pensi di comandarci tu e la tua piccola... principessa?" Delle voci cominciarono a farsi spazio in quella visione di mondo tutta nuova ai miei occhi, disturbandomi. Mi avvicinai lentamente al gruppo di persone che pian piano si stava radunando sui lati, posizionandomi lì a guardare in silenzio.
"Davvero credi che ci interessi chi comanda? Dobbiamo arrivare a Mount Whather, non perché l'ha detto il cancelliere, ma perché più aspettiamo più avremo fame, più sarà dura per noi. Quanto potremmo resistere senza provviste? E' un viaggio di 30 km, se vogliamo arrivarci prima del buio dobbiamo partire... adesso." Clarke. Chi poteva fare queste discorsi se non lei? Chi poteva non starsene senza ansia e preoccupazione se non lei?
"Ho un'idea migliore. Andate voi due, trovatela per noi. Lasciamo ai privilegiati l'ingrato compito." Bellamy. Certo, scontato, nemmeno un'ora sulla terra e già stanno cercando di proclamarsi capo di tutti noi. Un "sì" accentuato si innalza tra i corpi che mi circondano, quasi tutti approvano le parole del ragazzo con la divisa da guardia. "Non vi rendete conto? Dobbiamo andare tutti!" Wells Jaha, certo, il figlio del cancelliere. "Avete visto ragazzi? Il cancelliere della terra..." Un ragazzo spunta da dietro le spalle di Wells. Non lo conosco. Ha i capelli tirati all'indietro castano chiaro, gli occhi sembrano di un leggero verde, ma dalla mia posizione non riesco ad osservare molto. Spintona Wells facendolo cadere a terra, quando questo si rialza di nuovo continua a provocarlo. "Avanti" gli continua a dire, aspettandosi ben presto una mossa che avrebbe potuto ricambiare. Il loro corpo era in una posizione completamente sbagliata, lasciavano vedere dove avrebbero colpito ben prima che lo facessero davvero. Scossi la testa, gli altri li invitavano a continuare invece di fermarli. Capisco perché li hanno gettati sulla terra senza pensarci 2 volte.
Qualcuno salta dall'alto, atterra ai piedi dei due. Un ragazzo, ha i capelli abbastanza lunghi e castani e un giubbotto indosso tra l'azzurro e il verde. "Ha una gamba sola. Perché non ti batti con uno come te?" La provocazione non viene accolta dall'altro ragazzo, il quale comincia ad indietreggiare. "Spacewalker! Salva me adesso." La ragazza della navicella, Octavia, gli si avvicina con un sorriso beffardo. Mi scappa un sorriso, mentre la vedo farsi ammirare nei suoi occhi castani-blu. I capelli le scendono lunghi sulle spalle, di un colore castano chiaro, la pelle ambrata. La piccola "faida" finisce lì.
Clarke rimprovera Finn perché aveva cercato di levarsi il bracciale, a parer suo. Alla fine un gruppo si organizza per partire alla ricerca della famosa montagna. "Vieni con noi?" La voce mi è familiare, ma nel momento in cui mi volto per vedere chi sia... l'ho già capito. Clarke mi osserva, ha uno strano sorriso sul viso. "Chi parte con te?" Chiedo, sviando per qualche secondo la sua domanda. Lei inizia ad elencarmi pian piano tutti, il ragazzo che prima è corso in aiuto di Wells, Finn, sta con loro. Acchiappa altri 2 ragazzi, Monty e Jasper si presentano subito a me, entrambi mi sorridono. Octavia si aggiunge a loro dopo poco, nonostante il "no" del fratello. "Bene, siete abbastanza. Buon viaggio." Mi assicuro che non sia da sola. Vado via lentamente, allontanandomi da loro mentre sento alcuni commenti su di me, ma non riesco a decifrare le parole a causa della distanza che pian piano ci separa sempre di più.
Il gruppo parte dopo poco, mentre io resto ancora lì in giro. "Clarissa giusto? Io sono Wells." Si presenta velocemente lui, alzo un sopracciglio abbastanza sbigottita ma poi mi lascio andare ad un piccolo sorriso. "La mia caviglia non funziona perfettamente, mi servirebbe un po' d'aiuto nel trovare l'acqua.. ci stai?" Non mi sta particolarmente simpatico essendo figlio di chi non mi va a genio, ma non per questo lo disprezzo. Accetto in fine la sua "proposta".
Non riesco a non smettere di guardarmi intorno, innamorandomene sempre di più. Wells prova a fare conversazione più volte, chiedendomi in che stazione fossi sull'Arca, il perché stessi in cella, nessuna delle domande ebbe una risposta sincera, o almeno non la seconda. Stiamo camminando da 30 minuti ormai, e di acqua... nemmeno traccia. Lo sento mugolare dal fastidio da ormai 10 minuti, mentre io continuo ad avanzare e lui a seguirmi. "Ritorniamo al campo, riposa un po' la caviglia e poi ripartiamo di nuovo. Ma adesso basta." Annuisce solamente alle mie parole, fin troppo d'accordo. Si trascina la gamba con difficoltà, lo avverto ancora una volta mugolare per qualche crampo di dolore. "Lasciami fare." Gli dico, prima che faccia passare un suo braccio sopra alle mie spalle mentre l'altro che possiedo gli stringe la vita. Lo trasporto più velocemente e possibile al campo, arrivati lì si siede su un tronco. "Mh... Murphy." Sussurra quasi, infastidito. Guardo nello stesso punto in cui guarda lui, rimanendo impassibile di fronte al ragazzo che ci sta raggiungendo. "Sai... mio padre ha implorato pietà quando tuo padre l'ha sbattuto fuori." John Murphy, certo che era lui. Il solito coglione. Seguo lo sguardo di Wells, rivolta alla parete della navicella: "First son, first to dye" Leggo, una risatina mi sfugge. "Chi sei tu?" "Qualcuno che almeno sa scrivere... hai scritto male "morire", genio." Gli sorrido, ma il mio non è un sorriso sincero. Lui mi guarda già come una nemica, e sono felice di essermelo fatto come tale... Non merita poi tanto come persona. Wells va via improvvisamente, lasciandomi lì. "Se devi uccidere qualcuno è meglio non annunciarlo." Bellamy si avvicina lentamente, pronunciando quelle parole con voce dura. "E' meglio rimanere nascosti nell'ombra..." Le parole mi scivolano da bocca troppo velocemente, intrise di una verità che brucia, una verità ancora prigioniera dentro di me. I suoi occhi sono subito nei miei, ma prima che possa solo provare a capire le mie parole, mi allontano a passo spedito. L'acqua deve pur essere trovata da qualcuno.
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The 100 Steps
FanfictionL'Arca sta morendo. 100 prigionieri sono stati mandati sulla terra per una missione disperata, i loro crimini li hanno resi sacrificabili. L'amore potrebbe renderli deboli o forse, li motiverà a vivere...