A step

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La mia testa sbatte furiosamente contro una parete rocciosa, ma il colpo viene accudito dal palmo di una mano. Sento la pelle bruciare ancora, mentre il polso è indolenzito per la presa forte. Le mie palpebre rimangono chiuse per istanti che mi sembrano interminabili, serrate come se avessi il timore di aprirle e vedere ciò che mi circonda, se ormai è davvero finita. Sentii il polso stretto in una presa normale, la pelle bruciare di meno. Rimango ancora così per qualche secondo, nonostante le mie narici ormai abbiano costatato che non c'è più nebbia, continuo ad avere il timore di aprire gli occhi.

Sento quella mano ancora sul mio polso, serrata freddamente come a farmi male, riesco persino a sentire un respiro caldo sul mio viso, ansimante come il mio. Schiudo le labbra, facendomi scappare un sospiro pesante, l'aria che avevo trattenuto fino a quel momento volò via dalle mie labbra, l'ossigeno cominciò a riempirmi lentamente i polmoni. In quel momento, ancora timorosa, aprii gli occhi lentamente pronta ad osservare chi avessi di fronte.

Per un attimo vidi tutto nero, la testa cominciò a girare, ma ben presto la mia focalizzazione tornò, ogni cosa tornò normale.

Aveva le labbra schiuse anche lui, emetteva dei continui respiri affannosi che toccavano il mio viso velocemente. I capelli erano totalmente spettinati, senza nessun tipo di ordine o altro, gli occhi erano leggermente sbarrati e lucidi, velano dietro il loro semplice colore scuro... troppe emozioni contrastanti.

"Bellamy..." Riuscii a sussurrare, la voce mi uscì tremolante, affannai ancora dopo quelle parole, i miei occhi invece non persero nemmeno per un secondo il contatto con i suoi. Oscurità nell'oscurità.

"Clar..." Pronunciò velocemente, mentre il suo respiro ancora era furioso contro di me, affannoso a causa del movimento compiuto. Si fermò alle lettere iniziali del mio nome proprio per prendere un forte respiro, permettendo ai suoi polmoni di trovare la giusta quantità di ossigeno che gli serviva per regolarizzare tutto.

Mossi leggermente la gamba, facendo scontrare il mio ginocchio con il suo, lo spinsi leggermente all'indietro. Avrei potuto allontanarlo bruscamente dal mio corpo con quel banale movimento, ma lasciai che fosse lui a farlo dopo che glielo feci capire.

Sentii la sua mano allontanarsi dal mio capo lentamente, sciogliendo le sue dita dalla prigione che avevano creato i miei lunghi capelli neri come la pece. Fece un passo indietro, ancora respirando affannosamente, prima di strappare violentemente la sua presa dal mio polso sinistro. Il freddo che mi investì in quel movimento fu stranissimo, mi invase totalmente, penetrandomi dentro le ossa, prima che il tutto si stabilizzasse.

Il suo sguardo non lasciò il mio neanche per un secondo, mentre continuavo a massaggiarmi il polso con l'altra mano. Avevo dei segni rossi ben accentuati su di esso, ma non mi infastidirono più di tanto...

Mi aveva appena salvato?

Schiusi le labbra ancora per dire qualcosa, qualsiasi cosa, ma un urlo attirò la mia attenzione. Bellamy si voltò e prese a camminare velocemente verso l'unica direzione, io mi guardai intorno, poi presi a seguirlo.

Charlotte era distesa su una piccola roccia, rannicchiata e coperta solo dalla giacca di Bellamy, il suo respiro era ancora affannato, la fronte leggermente umida a causa del sudore.

"Mi dispiace." Disse, anche se non avrebbe nemmeno dovuto pensare di dire quelle parole.

Bellamy gli si avvicino, posizionandosi seduto a terra poco sotto di lei, il viso rivolto a lei e gli occhi preoccupati. Era ancora ansimante per la brusca azione che aveva compiuto salvandomi, la paura di morire a causa mia gli aveva probabilmente attraversato ogni singolo organo vitale.

The 100 StepsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora