Il Clown Blu (Parte Prima)

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Laurence, dopo essere uscito da scuola (frequentava la prima media) si era recato a casa del suo migliore amico Matthew, per fare insieme a lui i compiti e passare un pomeriggio di svago, giocando, come facevano tutti i bambini della loro età. Ma Laurence non sapeva che quel giorno sarebbe stato molto diverso dagli altri.

Dopo essere stati per ben due ore sui libri di matematica, cercando di capire le equazioni, si arresero alla crudele verità che in algebra non valessero un bel niente. Così decisero di passare il tempo in un modo più produttivo (secondo loro): giocando alla PlayStation. Quando ci si diverte il tempo vola e infatti non si accorsero di essere stati incollati al televisore dalle quattro fino alle sette di sera.
Laurence dopo essersi accorto dell'orario disse: "Oh cavolo, rimarrei ancora Matt ma devo proprio andare" e aggiunse "se mia madre scopre che non sono a casa mi mette di nuovo in punizione".
"Lur anche se sei un po' in ritardo non succede niente" replicò Matthew.
"Il problema non è l'ora , lo è il fatto che fuori sia buio"
Matthew trattenne una risata "Non avrai mica paura del buio ?"
"No non ho paura del buio idiota, ma ho paura del Clown Blu, dicono che sia un maniaco e che giri in città colpendo quelli che non sanno difendersi e dicono anche che vada matto per i bambini divertendosi a torturarli".
"Non crederai mica a quelle sciocchezze, sono stupidaggini che la gente inventa per spaventare i creduloni come te".
Laurence, con la paura che incominciava a pervadergli tutto il corpo disse balbettando: "Che sia vero oppure no preferisco comunque andare casa" , aveva già iniziato a sudare freddo e sperare che il Clown Blu fosse soltanto una storia per far stare buoni i bambini.
"Ok, come preferisci, a domani Lur"
Laurence non sentì neanche l'amico che lo salutava perché ormai pensava ad una sola cosa: il Clown Blu. Aprì la porta dell'ingresso e uscì avviandosi verso casa sua che distava quasi un kilometro da quella di Matthew.

Mentre si dirigeva verso casa camminava dalla parte illuminata della strada pensando che la luce fosse una buona alleata, ma se avesse incontrato quel maniaco la luce non l'avrebbe salvato.
Dopo aver percorso circa cento metri notò in lontananza una figura. Non appena la vide si intrufolò nel giardino della prima casa vide e si nascose dietro la siepe. Solo dopo si rese conto che il proprietario di quella casa e di quel giardino era il signor Februs, un tipo scorbutico sulla settantina. Laurence aveva fatto dei lavoretti per lui durante l'estate prendendosi cura del suo giardino e della sua casa. Aveva lavorato sodo sperando di ricevere qualche soldo ma quel vecchio tirchio doveva ancora pagarlo, ed erano passati parecchi mesi dalla fine dell'estate.
Tutte le volte che Laurence si dirigeva verso casa di Matt passava per di li e malediceva il signor Februs che lo aveva fatto sgobbare come un asino e non gli aveva fatto vedere neanche un centesimo.

La figura ormai non era più lontana, anzi, i passi cominciavano a sentirsi, il respiro del bambino incominciò ad essere sempre più veloce come il battito del suo cuore che ormai gli saltava in gola. Laurence vide quell'ombra scura passare di fianco al recinto della casa del signor Februs, da quel poco che vide ne dedusse che era un uomo, zoppo oppure ubriaco per via del rumore dei passi, che risultavano essere irregolari.
Probabilmente era uno dei tanti che si ubriacavano nel bar del paese, affogando con l'alcol ogni loro pensiero. Per un attimo gli sembrò di conoscerlo ma in quel momento l'importante non era scoprire l'identità di quell'individuo ma assicurarsi che non fosse il Clown Blu e fortunatamente non lo era.

Il bambino dopo aver capito che si era trattato di un falso allarme uscì dalla siepe ma proprio da quel giardino sentì provenire una voce molto famigliare "Ti sei perso ?"
Laurence l'aveva riconosciuta, ma certo, era la voce del signor Februs, anche se gli stava antipatico era contento che fosse li, sapeva di essere finalmente al sicuro (anche se non era mai stato veramente in pericolo, fino a quel momento). Infatti si girò con un sorriso più grande della sua faccia, ma chi si ritrovò davanti non era il signor F ma un uomo alto con una maschera da clown e una parrucca con i capelli ricci blu. Laurence prima di capire di essere spacciato venne accoltellato all'occhio sinistro, quello non era il signor F ma un mostro, che estraendo il coltello dalla cavità oculare strappò di netto l'occhio dalla sede e il ragazzo prima di iniziare ad urlare dal dolore venne colpito alla testa talmente forte da procurarsi un taglio sulla fronte.
Prima di essere accoltellato il ragazzo capì solamente due cose, ma anche se erano solamente due rimase stupito da quello che scoprì:
1) Che il Clown Blu esisteva davvero
2) E che il signor Februs era il Clown Blu

Quel Mostro dopo aver mutilato il ragazzo e dopo avergli fatto perdere i sensi lo caricò sulle spalle e si diresse verso casa sua, la casa in cui Laurence aveva lavorato con impegno e non aveva la minima idea che quello sarebbe stato il luogo in cui avrebbe patito le pene dell'inferno.

Se quel zoppo/ubriacone fosse passato cinque minuti dopo le cose, probabilmente, sarebbero andate diversamente ma i fatti non si possono cambiare.

Permanenza nella casa accogliente del vicinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora