Capitolo 1 - Mr Ray-Ban

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Il vento era forte quella mattina, il sole bruciava la pelle e la terra, ma niente avrebbe potuto rovinare i suoi capelli tenuti insieme dalla brillantina, il ciuffo un po' alla Elvis, un po' alla John Travolta, e la sua mise da rocker d'altri tem...

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Il vento era forte quella mattina, il sole bruciava la pelle e la terra, ma niente avrebbe potuto rovinare i suoi capelli tenuti insieme dalla brillantina, il ciuffo un po' alla Elvis, un po' alla John Travolta, e la sua mise da rocker d'altri tempi con tanto di giacca di pelle nera, nemmeno un uragano.
La sua Ford Mustang 302 del '70 appena fatta lavare luccicava come una stella nera sulla grigia autostrada tra Sheffield e Londra, i suoi occhiali da sole vintage oscuravano la sua vista abbastanza da non soffrire la luce ma non troppo affinché potesse ammirare la sua Arabella, seduta accanto a lui, la testa piegata all'indietro e una sigaretta organica tra le dita.
Un viaggio piuttosto lungo, una colonna sonora da film e la sua donna sul sedile del passeggero, il sogno americano trasportato in Inghilterra, per un attimo immaginò di trovarsi sulla Route 66, New York-Los Angeles, ma durò finché non intravide il familiare skyline ibrido tra antico e moderno di Londra che li aspettava in trepidante attesa.
Lei non ci era mai stata,a Londra, la villetta che i nonni gli avevano lasciato li attendeva, l'avrebbe fatta sentire una principessa, come aveva sempre fatto dopotutto.
-Caffè?- e la risposta fu un inebriante bacio da cui si staccò solo per parcheggiare e scendere dalla macchina.
Due cartoni al volo dallo starbucks all'angolo e quando svoltò non poté resistere alla tentazione di entrare nel negozio di musica, fidato, come ogni volta che tornava in città, sapendo di correre il rischio di far aspettare la sua Bella.
Teneva i due cartoni di caffè bollente davanti a sé, uno per mano, mentre si guardava intorno per ammirare il cambiamento di stile del negozio e la nuova disposizione di CD, vinili, 45 giri e cosi via, in ordine alfabetico e d'uscita.
Non si accorse della figura minuta che attraversando gli scaffali procedeva nella direzione opposta alla sua, così inaspettatamente si scontrò con il suo corpo e avvertì il caffè nella sua mano destra schizzare via, colando sulle sue dita e, molto peggio, sulla camicetta bianca della ragazza,che mollò la presa sulla pila di CD che trasportava.
La sua espressione incredula e sbalordita si posò prima sui dischi e sulla pozza a terra e poi su di lui, che poté incontrare un paio di occhi verde-dorati che sprizzavano scintille su quel visetto bianco corrucciato e stizzito.
-Ma non guardi dove vai?? Hai rovesciato tutto il caffè sui CD!!!-
-Ti ho probabilmente appena rovinato una camicia per sempre e tu ti stai preoccupando per quei dischi?- sbottò divertito
-Certo che mi preoccupo per quei dischi! Se li rovino poi chi li paga, tu forse, Mr Ray-Ban?-
Il proprietario del negozio, Charlie, che aveva osservato tutta la scena da dietro al bancone, scoppiò in una fragorosa risata che li fece voltare di scatto.
-Brutta mossa recare un'offesa a Grace ragazzo mio, potrebbe mangiarti.-
L'espressione dapprima arrabbiata della ragazza diventò subito preoccupata mentre si chinava con foga per raccogliere i CD lanciandogli un occhiata di fuoco quando, a suo rischio e pericolo, lui provò ad aiutarla.
Una scia di bei nomi dai Clash ai Sex Pistols, dai Queen agli Oasis gli si parò davanti quando raccolse i dischi ignorando i suoi sguardi, finché l'ultimo fu la fonte del sorriso storto che si allargò sulle sue labbra.
-Un altro giro, Grace?-
-Si sto completando la collezione storica, più qualche nuova aggiunta. Spero con tutto il cuore che non sia successo niente- rispose mentre asciugava meticolosamente ogni copertina con uno straccio che Charlie le aveva offerto - Li prendo tutti!-
- Il mio puoi regalarglielo- si ritrovò ad affermare, Grace riportò lo sguardo pieno di sgomento verso di lui, di cui aveva dimenticato la presenza.
-Che hai detto?-
-Che l'ultimo è in regalo, per sdebitarmi. Scusami ancora Charlie! Meglio che vada, il caffè rimasto sarà freddo ormai.-
Si avviò a passo deciso verso l'uscita, quando udì dei passi veloci alle sue spalle che lo seguirono di corsa fino al marciapiede.
-Aspetta!!-
Si voltò, Grace teneva in mano il secondo CD del suo gruppo e aveva uno sguardo indecifrabile sul viso.
-Tu sei Alex Turner?-
-Wow, sai il mio nome.-
-Beh sai, c'è scritto.- rispose divertita.
-Mica tutti vanno a leggersi i nomi in fondo al CD quando ne comprano uno nuovo-
-Io si, mi piace sapere chi sono i poeti creatori di ogni pezzo.-
-Allora ne hai trovato uno-
-Per la cronaca,ho anche il primo!- aggiunse dopo poco strappandogli una risata, dopodiché si voltò e camminò verso la sua auto dove Arabella stava appoggiata in tutto il suo fisico slanciato con tanto di tacco 12, mentre lo aspettava chissà da quanto, mordendosi le labbra carnose tinte di rosso e sbattendo le ciglia nere e lunghe, sistemando i capelli biondi e gonfi sulle spalle.
Il suo sguardo non prometteva niente di buono,le porse gentilmente l'unico caffè, per fortuna ancora caldo, che lei sorseggiò con sguardo acido per verificarne la temperatura.
-Perché ci hai messo tanto tesoro?-
-Non ho saputo resistere al negozio di CD, mi conosci-
Gli rivolse un'occhiata stizzita e salì in macchina.
-Sarà meglio andare, una certa villa ci aspetta o sbaglio?- disse trasformando il suo sguardo in una malizia altezzosa tanto palese che a Grace venne il voltastomaco, mentre guardava il suo poeta accendere l'auto per poi mettere un braccio sulle spalle della sua ragazza e sfrecciare via nella sua auto d'epoca, bello e dannato.

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