Capitolo 4 - Do I wanna know?

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Vederlo entrare nel suo caffè, quella mattina, non da solo, le aveva provocato un moto di sensazioni in contrasto, una soluzione mortale che si sforzò di tenere al riparo dietro a un viso tranquillo e apatico.
Felice di vederlo? Certo.
Delusa dalla serata precedente? Decisamente.
Schifata dalla presenza di Bella? Fin troppo.
Confusa per la rabbia che provava verso quella ragazza e verso la stupidità di Alex. E non riusciva a capire perché.
Cosa le importava se lui aveva una ragazza viziata e tremendamente superficiale che lo trattava come un verme, attaccata solo ai beni materiali? Assolutamente niente,si disse.
Lo conosceva da poco più di una settimana, la gelosia era improbabile ed impossibile.
Allora perché continuava a non capire, come poteva essere tanto stupido? Ma era solo rabbia quella che provava?
Fece accomodare la sua ragazza ad un tavolino diverso dal suo solito, come se quello fosse riservato per le mattine in solitario, cosa che la rincuorò leggermente.
Si alzò come sempre e si diresse verso di lei.
-Ehi alla fine la serata è andata bene-
-Oh lo vedo- gli rispose ironica, senza sorridere, guardando i suoi capelli meno ordinati del solito, più dritti, come appena sveglio.
- Intendevo la sorpresa, la canzone!-
-Se lo dici tu...-
-Grace che ti prende?-
Lei sospirò profondamente di rimando mentre riponeva una tazza appena asciugata.
-Non le è piaciuta. Non siamo riusciti a stupirla.-
-Si che le è piaciuta!- ribatté Alex beccandosi un'occhiata colma di significati da Grace.
-Non mi è sembrato. Tutto l'impegno concentrato in due giorni pieni, non è servito a niente.-
-Non dirlo, non è vero! Senti lei è fatta così, non dimostra il suo entusiasmo quando non è sola con me o con le amiche strette, può sembrare superficiale, magari era abituata e...-
-E si aspettava un regalo fatto di materia. Un cappotto leopardato magari.-
Alex non trovò altre parole per risponderle, era la verità.
-Cappuccino?- cambiò discorso lei.
-Si,per entrambi grazie- sorrise debolmente e fece per tornare verso il tavolo.
- Ehi Grace- attirò nuovamente la sua attenzione.
-Oggi vengono a trovarmi gli altri membri, domani sera suoniamo in un locale a Camden, verresti?- Alex osservò meglio i suoi occhi, tra le pagliuzze dorate leggeva un misto di delusione e rabbia che si tramutò in malinconia dopo la sua richiesta, si morse il labbro e guardo verso l'alto, sospirò e poi rispose: - Ci penso, se non sono troppo stanca-
Non era esattamente la risposta che si aspettava, ma la prese come una speranza, dopodiché annuì e tornò a sedersi.
Poco dopo fu lei stessa a portar loro le tazze ed una fetta di torta che avrebbero condiviso, stavolta sulla schiuma trovò un nome che non capì subito, finché Arabella non esclamò: - Cosa c'è scritto? Nancy?-
Alex guardò meglio la sua tazza: Sid.
Un sorriso gli spuntò sulle labbra.
-Sid Vicious, bassista dei Sex Pistols, e Nancy la sua fidanzata, una delle coppie piu famose del panorama rock- spiegò alla ragazza, che mostrò poco interesse, per poi lanciare un occhiata a Grace che,da dietro al bancone, gli sorrise dolcemente, una grande speranza, si disse, sarebbe venuta di sicuro.

"Hey u comin?"
Un messaggio la sorprese mentre era distesa sul suo letto a guardare il vuoto.
Quella mattina Alex non era passato, probabilmente era con il gruppo, e adesso stava ribadendo il suo invito per quella sera, voleva che andasse a sentirlo suonare, la scelta avrebbe dovuto essere chiara ai suoi occhi, eppure esitò qualche secondo prima di rispondere.
"If I find something to wear. Send the address. See ya"
Impiegò molti minuti a scegliere qualcosa di adatto dal suo piccolo armadio bianco, alla fine optò per l'unico abito nero che possedeva: senza maniche, stretto dove la vita si faceva piu sottile, la gonna leggermente ripiegata in alcuni punti fino al ginocchio, semplice, ma risaltava la sua carnagione.
Si ritrovò presto all'Our Black Heart a Camden Town, oltrepassò una folla di persone davanti all'entrata e fece il suo ingresso, il locale brulicava di persone, fortunatamente non avevano ancora cominciato.
-Grace appena in tempo!- senti urlare alla sua sinistra.
Alex le andò incontro raggiante, le prese delicatamente una mano per condurla tra la folla e portarla verso il palco, quel solo contatto bastò a farle venire i brividi.
-Stiamo per cominciare! Ti voglio in prima fila eh- le fece un occhiolino e lasciò le sue dita, per suo dispiacere, prima di salire sul palchetto con un piccolo salto.
Grace si guardò intorno,non conosceva nessuno, notò Arabella in fondo alla sala, al centro di un lussuoso divano rosso di velluto,una sigaretta in mano e la solita aria da regina, non sembrò vederla, meglio così, si sarebbe goduta lo spettacolo.
La batteria cominciò, scandendo il tempo, scandendo il battito del suo cuore. Dopo qualche istante fu raggiunta dalle prime note e finalmente dalla sua voce, così particolare, con il suo forte accento Yorkshire, incontrò più volte i suoi occhi mentre si perdeva nella melodia della canzone, con sua sorpresa era lui a cercarla il più delle volte.
Appena per sbaglio spostò lo sguardo alla sua sinistra notò qualcosa che non le andò affatto a genio, un semplice gesto, provocante e lussurioso: le dita di Arabella ornate da anelli di diamanti e smalto cremisi attorno alla cravatta del ragazzo che le sedeva accanto, vicino, troppo vicino, si morse il labbro e si alzò lentamente seguita dal tipo.
Grace lanciò un occhiata ad Alex, impegnato a sorreggere una nota ad occhi chiusi, non sapeva se sperare che la vedesse o meno, non voleva crederci.
Almeno finché i due non si mischiarono tra la folla, in modo che nemmeno lui, per errore, potesse scorgerli. Si fecero strada lentamente, i loro corpi si sfioravano, intrecciarono le dita e lei gli diede un audace morso sul collo, le passarono davanti facendo finta di nulla, senza vederla e senza vedere nessuno, fino ad uscire dalla folla verso le porte dei bagni, sulla destra.
Grace riprese il fiato che stava trattenendo, aveva forse avuto un'allucinazione? No aveva visto bene, anche troppo, era l'unica persona che non avrebbe dovuto vederli.
Senza che neanche se ne accorgesse la seconda o terza canzone era finita e dopo un breve applauso, la band si concesse una pausa.
Nelle luci ancora soffuse, Alex la raggiunse.
-Ehi! Come siamo andati?-
Grace si sforzò di mantenere un'espressione e un tono abbastanza calmi, mentre non riusciva neanche a guardarlo in faccia.
-E me lo chiedi anche? Sono la vostra fan numero 1 ricordi?- rise leggermente ma lui parve accorgersi che qualcosa non andasse.
Non poteva assolutamente dirglielo, non ce l'avrebbe fatta.
-Ehi va tutto bene? Sei pallida. Hai bevuto qualcosa?-
-No sono soltanto stanca, oggi Lea non poteva e ho fatto il doppio turno fino al pomeriggio. E poi mi ci vedi a bere?-
-Uhm... in realtà si, ti ci vedo- le strappò una risata.
-Mi sa che hai ragione.- disse prima di ritrovare la giacca che aveva appeso.
-Già te ne vai?- chiese lui con un espressione leggermente corrucciata, le mani in tasca e una specie di broncio sulle labbra.
-Sì, devo. Io lavoro anche domattina al contrario di te- il sorriso gli tornò sul volto.
-D'accordo, domattina mi troverai lì.-
-Bene.- disse cercando di mantenere i nervi saldi mentre un misto di preoccupazione ed euforia nel sapere che sarebbe tornato da lei si faceva strada nel suo petto. Ma per quanto sarebbe riuscita a mantenere segreto ciò che aveva visto?
Inaspettatamente, interruppe i suoi pensieri chinandosi in avanti verso di lei, per lasciarle un bacio sulla guancia che le scaldò il viso, non lo aveva mai sentito, così da vicino, la sua pelle profumava di caffè e di cioccolato.
-Buon proseguimento-
-Buona notte Grace-
Lo vide sparire tra la folla mentre si allontanava, ma il suono del suo nome era rimasto ad echeggiare nelle sue orecchie...e quanto era dolce, pronunciato da lui.

Altre 1300 parole, olé!
Sto cercando di scrivere un capitolo al giorno (o anche di più) 😬

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