Capitolo 10 - My sky blue lacoste and your knee socks

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Il locale traboccava di gente, come sempre. Gli interni vintage, probabilmente risalenti agli anni 60, la classica sfera da discoteca sul soffitto, anche se lì si suonava solo rock, il bancone che occupava una prete intera, l'angolo band attualmente libero, leggermente rialzato, nell'aria i Clash si scatenavano con il loro inno.
-Grace May Adams è tornata signori!- un ragazzo dai capelli rossi al bancone stava spillando una pinta di birra chiara, le sorrise e i due si avvicinarono.
-Ti trovo bene Thomas-
-Trovo molto meglio te, sei una bomba!-
Grace gettò uno sguardo ad Alex, che si appoggiò al bancone di legno massiccio.
-Attento a come parli O'Leary- cominciò serissimo per poi scoppiare a ridere a metà frase -o ti rompo la grancassa in testa-
Fermi tutti, sapeva il suo nome e sapeva che era un batterista, tutto quadrò quando si salutarono con una stretta di mano e un pugno.
-Vi conoscete?-
-Oh si, hai proprio un debole per i rocker, adesso te la fai con Turner eh-
Grace arrossì vistosamente.
-Come vi conoscete voi due invece?- le chiese Alex.
-Scherzi?Siamo stati compagni di banco per tre anni di seguito al liceo! Gli scapestrati della classe- rise.
-Scusate torno subito, un mio vecchio amico- disse Alex ad un certo punto, lasciando Grace con Thomas.
Un'altra voce però giunse alle loro spalle, una voce inaspettata e indesiderata.
-Guarda un po' chi c'è-
Grace si voltò di scatto, il suo incubo, un paio di occhi tremendamente azzurri, capelli cortissimi e scoloriti, quasi bianchi, piercing al sopracciglio e lo stesso,identico, sorriso storto capace di stregare chiunque. La sua figura piuttosto mingherlina da ragazzo punk anni 80,la stessa manca di sigarette. Trasalì
-Jay- disse in un sospiro, i battiti accelerati. Lui si avvicinò e le prese il mento tra le dita.
-Mi sembrava ti fossi rimessa in sesto-
-Ed è così.- rispose acida sottraendosi alla sua presa.
-Oh lo vedo. Come te la passi O'Leary? Smesso con la coca?-
Thomas, deglutì senza rispondere, il suo sguardo di fuoco.
-Come pensavo-
-Tu piuttosto? Non dovresti pensare un po per te?-
-Principessa io penso sempre e soltanto per me-
-Oh me ne sono accorta-
-Sempre la solita acida-
-Sempre il solito stronzo-
-Se sono così stronzo perché ti sei innamorata di me?- azzardò con un ghigno.
-Potrei chiederti la stessa cosa- si avvicinò di un passo per guardarlo negli occhi mentre sputava la sua risposta, inaspettatamente rabbrividì trovando la mano di lui accarezzarle la guancia, un minuscolo contatto che riportò in lei ricordi cancellati.
Si allontanò di scatto.
-Faccio ancora un certo effetto su di te-
Non gli rispose, si limitò a scrutarlo con rabbia.
-Tutto ciò che fai è ricordarmi quello che non vorrei-
-I migliori momenti della tua vita,vorrai dire-
-Anche i peggiori Jay-
Si incupì leggermente.
-Che succede qui?- Alex sbucò dalla folla e si piazzò accanto a lei.
-Oh bene, ragazzo nuovo, te lo sei già fatto lui?-
-E tu chi cazzo saresti?-
-Jayden Cross molto piacere- allungò la mano con fare sarcastico, che Alex non guardò neanche.
-E chi sei per parlarle in questo modo?-
-Oh che carino, la guardia del corpo ti sei trovata-
-Senti un po' figlio di...-
-Alex.- lo gelò Grace -Sarebbe fatica sprecata-
-L'hai sentita? Si preoccupa ancora per me...-
A quel punto fu lei a girarsi di scatto cercando di mollargli uno schiaffo, ma Jayden le bloccò il polso a un millimetro dal suo viso, bloccò anche l'altro.
-Jay lasciami-
-Altrimenti che fai-
-Te lo dico io cosa faccio se non la lasci subito-
La spintonò verso Alex con un ghigno.
- Tutta tua, sempre se non ti stanchi di lei.-
- Quello che mi ha stancato sei tu-
- Ti auguro il meglio Grace- disse poi con ironia - Sempre se non ricominci a farti-
Alex intrecció le sue dita con quelle di lei.
-Starà benissimo grazie dell'interessamento. Non provare più a torcerle un capello. Sta con me adesso-
-Tsk-
Grace alzò lo sguardo verso il suo paladino, non si accorse neanche quando Jayden se ne andò, continuava a guardare lui, cosa abeva appena detto? Sta con me adesso.
Alex voltò lo sguardo verso di lei e la strinse a se.
-Una boccata d'aria, ti va?-
Annuì.
Uscirono fuori e Grace si appoggiò la muro con la schiena e inspirò.
-Quando parli del diavolo...-
-Dunque era lui il ragazzo di cui mi parlavi oggi-
Alex accese una sigaretta.
-Già. Davvero un bel tipo eh-
-Considerato che eri al liceo...-
-Non cambia un bel niente!-
-Ero così anch'io, solo molto più figo-
Ancora una volta le strappò una risata, e ancora una volta lei gli strappò di mano la sigaretta.
-È la seconda volta in un giorno che mi rubi la sigaretta, non lo accetto- disse mentre lei si avvicinava e gliela restituiva, per poi gettargli le braccia al collo e far aderire i loro corpi.
-Allora dovrei sdebitarmi- sussurrò a pochi centimetri dal suo viso.
Alex fece un altro tiro e soffiò sul suo viso per poi gettare a terra la sigaretta finita, calpestarla, e avvolgere le braccia attorno alla sua vita.
Dopo qualche istante in cui poté guardare i suoi occhi, desiderosi, Alex non aspettò più, premette le labbra sulle sue, le dischiuse, e il bacio si fece più appassionato, lo aspettavano entrambi, finalmente, sapeva di birra, di fumo, ma era dolce al contempo. Grace gli prese il volto tra le mani, si staccò leggermente e sorrise a fior di labbra, un altro bacio, altri due, la stringeva più di prima, sentiva i suoi battiti attraverso la stoffa, il respiro affannato come il suo, desiderio, trasporto.
Grace aprì velocemente il portone, un bacio rubato, salì a corsa le scale, un altro bacio arrivata sul pianerottolo, Alex spalancò la porta per lei continuando a baciarla, rischiarono di inciampare, risero.
Le giacche scivolarono volontariamente a terra, così la maglietta di lui, arrivati alla camera, la canottiera dei Sex Pistols ai piedi del letto dove lui la fece distendere, le sfilò i pantaloncini con una calma tentatrice, baciò sopra al bordo delle sue calze, prima di sfilarle lentamente.
Grace lo attirò a se facendo combaciare i loro corpi per qualche secondo, poi Alex si staccò, cominciò a baciarle il basso ventre, risalì fin sotto al seno ancora coperto.
Le mani di lei lo chiamarono, un altro lungo bacio, poi incrociarono le loro dita.
-Sicura?- le stava chiedendo il permesso di andare oltre.
-Mai quanto ora-

Alex si svegliò piuttosto stordito, sbattè le palpebre più volte prima di realizzare di trovarsi nella stanza di Grace, si aspettava di trovarla accanto a sé, ancora addormentata, ma forse il dormiglione era lui visto che il letto era per metà vuoto.
Spostò la coperta e si affrettò a mettersi qualcosa addosso, almeno i pantaloni, ma non trovava più la sua maglietta.
Uscì quindi dalla stanza a torso nudo, vagò per qualche attimo finché non sentì un profumo inebriante provenire dall'unica stanza in cui non aveva gettato uno sguardo.
Entrò in cucina stringendo gli occhi,poiché una gran quantità di luce entrava dalle tende bianche.
-Pancakes?- esclamò una Grace molto piu sveglia di lui,appoggiata al bancone della cucina accanto ai fornelli, indossando solamente la sua Lacoste color blu cielo che le arrivava a meta coscia e le sue calze.
Si avvicinò a lei lentamente,mentre un sorriso si apriva sulle sue labbra, afferrò i suoi fianchi e li fece aderire al suo corpo.
-Non puoi tentarmi così-
-Non è colpa mia se qualcuno mi ha rubato la maglietta-
Annullarono ogni distanza con un bacio appassionato, Grace gli cinse il collo con le braccia e quando lui spostò le mani verso il basso gli circondò la vita con le gambe, la tenne saldamente continuando a baciarla per dei minuti buoni.
-I pancakes si freddano- Grace si staccò con un sorriso, gli dette un lieve bacio sul naso prima di voltarsi ed afferrare la padella, la agitò con fermezza e fece fare un salto perfetto all'ultimo pancake prima di sistemarlo sul piatto assieme agli altri già pronti sul tavolo al quale si sedettero.
-Sto scoprendo i tuoi talenti nascosti-
- Evidentemente sono piena di sorprese- disse prima di allungargli un piatto con un pancake decorato con lo sciroppo d'acero.
-Mr Ray- Ban- lesse - da quanto tempo-
Finita la colazione andarono entrambi in soggiorno, aprirono la finestra e accesero una sigaretta contemporaneamente, tenendola solo con le labbra, un solo accendino.
Si sedettero sul divanetto e Grace accese lo stereo sul tavolino accanto, partì una delle canzoni del secondo album.
-Sono lusingato- disse Alex.
-Sono la tua fan numero uno dopotutto-
Si avvicinò per stampargli un bacio sulle labbra.
-Non potevo aspettarmi risveglio migliore- rifletté Alex.
-Vale anche per me-

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