Ormai il capitolo Leonardo è chiuso, ormai sul set a stento ci scambiamo un ''buongiorno'', ma io oggi sono tremendamente felice, è appena arrivata Jessie, la mia migliore amica. Starà per un po' da me, così se per il momento non posso tornare a Boston è un po' di Boston che arriva da me.
Anche se stamattina mi sento uno straccio, sono saltata giù dal letto e mi sono messa in cucina a preparare il pranzo per quando sarà qui. Arriva dopo qualche oretta.
«Chanel, tesoro.» Urla saltandomi in braccio.
«Jess, mi sei mancata così tanto.» La stringo forte. «Ho così tante cose da raccontarti.» Eh no, non comincerò con il dirti che sono finita a letto con DiCaprio.
Pranza in fretta, io la guardo pranzare, oggi il mio stomaco sembra aver deciso di fare lo sciopero della fame. Si sistema sul divano, mentre io corro a cambiarmi. Oggi usciremo, non è di certo venuta fin qui per guardare il mio appartamento.
«Tesoro, hai il copri divano sporco di pizza.» Mi urla. Sono passate settimane ormai e il copri divano se ne sta ancora lì con quella macchia che mi ricorda quella sera. Se solo Jessie sapesse di quel copri divano. Corro nel salottino.
«Alzati, lo tolgo via. Va lavato, disinfettato e perché no bruciato.» Farfuglio tra me e me, dopo un po' raggiungiamo il centro commerciale. Voglio solo rilassarmi oggi.
Siamo per negozi quando improvvisamente un dolore mi prende allo stomaco, comincio a sudare freddo e cerco di attirare l'attenzione di Jessie, la cui attenzione è rivolta ad una borsa in vetrina.
«Jess, non mi sento per niente bene.» Riesco appena ad appoggiarmi ad un muretto.
«Tesoro, sei diventata pallida.» Mi asciuga la fronte, intanto comincia a rimproverarmi perché ho saltato il pranzo. «Ho capito che ora sei un'attrice ma non ti sembra un tantino esagerato saltare totalmente i pasti? Chissà quanti ne hai saltati mentre io non c'ero, ma ora ci sono qui io e si cambia musica, signorinella.» Parla a raffica, intanto io mi sento la protagonista di uno spot contro l'anoressia, ma è appena il primo pasto che salto e non per mia volontà per giunta. Le sue parole sembrano unirsi tra loro, la sua figura sfocarsi.
Corro in bagno e comincio a vomitare, mi sento come dopo una sbronza, ho perso i contatti con la realtà. Una volta fuori mi siedo a terra, accanto ai lavandini. Una donna preoccupata ci raggiunge.
«Avete bisogno di aiuto?» Si accovaccia di fianco a noi.
«È quasi svenuta, sudava ed ora ha vomitato.» Spiega Jess in preda al panico.
«Tranquille, è successo anche a me così.»
«E cosa aveva?» Jessie la sollecita a proseguire.
«Aspettavo mio figlio.» Ci saluta e si congeda, lasciandoci perplesse. Jess è in preda alle sue risate isteriche, io sono terrorizzata.
«Aspetti un bambino?» Chiede mentre ancora ride, non mi da il tempo di risponderle. «Aspetta, tu hai un ragazzo, giusto?»
«E allora?» Mi tiro su, questa storia sta diventando ridicola.
«Compriamo un test, per sicurezza.» Corre avanti, io intanto come le spiego che il mio ragazzo non mi ha ancora nemmeno toccata con un dito? Lui no, ma qualcun altro sì. Maledizione.
Corro per raggiungere Jess che ormai stringe quella specie di pennettina magica tra le mani.
«Torniamo in bagno.» Ordina.
«No, non qui. Se devo svenire voglio essere a casa mia.» Sbuffo, in realtà voglio guadagnare tempo, in realtà non voglio pisciare su quel coso che mi dice se ho un cosino che galleggia nella mia pancia.
Appena sulla porta d'ingresso mi si pietrificano le gambe, non riesco a partorire nessun pensiero logico, figuriamoci se dovessi partorire un bambino. Ma mi convinco che è inutile stressarsi in quel modo, tanto vale farlo.
Entro in bagno, intanto Jessie è fuori che aspetta, la sento passeggiare nervosamente.
«Cazzo.» Urlo, Jessie mi raggiunge. Sono ancora con le mutandine calate e quel coso tra le mani. «Cazzo Jess, sono incinta.» Mi ricompongo e corro fuori dal bagno, ho bisogno di aria, non mi arriva più ossigeno al cervello.
«Tesoro, ma è meraviglioso, pensa al tuo ragazzo quando lo saprà.» Gioisce, come glielo spiego quanto successo?
«Questo bambino andrà via.» Dico singhiozzando.
«Ma cosa dici?» Mi sgrida inorridita.
«Non posso farlo nascere.» Ormai le lacrime mi rigano le guance.
«Ascolta tesoro, ora ti sembra tutto assurdo ma...» La interrompo.
«Ma un cazzo, io non ho mai fatto nulla con il mio ragazzo.» Il mio pianto si fa più insistente, probabilmente Jessie sarà confusa, lo sono anche io. Maledetta la pizza, il divano e tutto quanto.
«Non credo di seguirti.»
«Lo so che non mi crederai, ma sai no con chi sto girando questo film, e in pratica è successo che...» Balbetto e sono solo davanti a Jess, figuriamoci quando mi troverò di fronte a Will o a Josh, o addirittura ai miei.
«Che...»
«Sono finita a letto con Leonardo.» Lo dico tutto d'un fiato, Jess scoppia a ridere.
«Quel Leonardo? Sì dai, ed io sono finita a letto con Johnny Depp. A letto, nel senso che dormivo.» Insiste con le risate.
«Jess, ti pare la faccia di una che vuole scherzare?» La strattono.
«Cazzo, sei seria?»
«Mai stata così seria in vita mia.» Mi nascondo il viso tra le mani.
«Com è successo?»
«Non lo so Jess, la sua stronzaggine, i suoi occhi azzurri, si lecca le labbra. La pizza, il divano, i suoi apprezzamenti. Non lo so Jess.» Parlo piangendo.
«Il divano? La pizza? Ma che schifo, l'avete fatto sul divano ed io mi ci sono sdraiata?»
«Jess smettila.» La sgrido.
«Scusa...»
«Lui sposerà Winona per contratto, per pubblicità, per solo Dio sa cosa. Non può nascere questo bambino, non può Jess.» Mi getto tra le sue braccia a piangere, dopo poco andiamo a riposare, è stata una giornata terribile. Ed il peggio deve ancora venire. Il giorno dopo devo essere sul set.
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𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐮𝐧 𝐮𝐫𝐚𝐠𝐚𝐧𝐨. -𝐋𝐞𝐨𝐧𝐚𝐫𝐝𝐨 𝐃𝐢𝐂𝐚𝐩𝐫𝐢𝐨 𝐟𝐟
FanfictionCosa succede se un uragano incontra cose sul suo cammino? Le travolge. Così, Chanel sarà per Leonardo, e Leonardo per Chanel: come un uragano. ----------------- La seguente fanfiction è presente su altri due siti, postata con altro nickname, dunque...