È passato un anno da quanto successo, sono andata via, sono ritornata a Boston.
È stata dura spiegare ai miei genitori che aspettavo un bambino da un uomo che non lo sapeva e che non l'avrebbe mai saputo, è stata dura tacere su chi fosse quest uomo. Un anno lontana da Hollywood e i suoi casini mi è servito.
Ho avuto il mio bambino, in sala parto c'eravamo io, Jessie e la dottoressa. Mi è stata vicina lei tutto il tempo, era giusto vedesse il bambino per prima. Sì è un maschietto, si chiama Jack ed è il vero amore della mia vita.
Di Leonardo non ho saputo più nulla, i giornali non hanno parlato del suo matrimonio, ma c'era da aspettarselo, è un tipo riservato.
L'ho pensato a volte, soprattutto quando per la prima volta Jack ha aperto i suoi occhioni e li ho visti azzurri come i miei e i suoi.
Tuttavia comunque stare a casa dei miei è diventato soffocante, così ho deciso di ritornare ad Hollywood, stavolta come turista e accompagnata da Jessie. Josh ci ospiterà, la casa che avevo in affitto è già occupata da qualcun altro.
Prendiamo l'aereo quella mattina, ci mettiamo davvero poco ad arrivare. Una volta in aeroporto ci mettiamo ad aspettare Josh. Mi appoggio ad un muretto, ho tra le braccia mio figlio, si succhia una manina. Finalmente vediamo arrivare l'auto di Josh.
«Amore.» Urla vedendomi. «Chanel, è stupendo.» Me lo strappa dalle braccia e se lo coccola.
«Ti ringrazio.» Sospiro.
Ci fa salire in macchina, una volta a casa ci spiega quali stanze ci spettano, ci raccomanda di fare come se quella fosse casa nostra. Insomma, non è che siamo abituate io e Jess ad una villa di tre piani con piscina e idromassaggio. Quasi mi gira la testa.
«Hai una mappa? Temo mi perderò.» Scherza Jess, io sto fissando ancora il tutto, non so cosa dire.
«Ti ringrazio Josh, ti daremo il minor fastidio possibile, promesso.»
«Smettila, non ringraziarmi.» Sistema le nostre valigie nelle stanze. «A proposito, stasera c'è una festa, spero non vi dia fastidio.» Sentenzia.
«No, Jack è un festaiolo come la sua mamma.» Prendo una manina del piccolo e accenno qualche passo di danza, nel frattempo se la ridacchia.Arriva sera, io e Jess siamo nelle camere a prepararci, ho optato per un abitino corto. Sono una mamma, ma ho pur sempre 23 anni. Una volta pronte scendiamo al piano di sotto, già sentiamo parecchie voci e la musica è già partita.
«Tesoro vieni, qualcuno vuole salutarti.» Mi sollecita Josh, c'è confusione, mi stringo Jack al petto. Intanto Jess mi tira per un braccio.
«Non vorrei allarmarti, ma c'è il padre di tuo figlio.» Dice tutto d'un fiato.
«Jess, cazzo, ti dispiacerebbe chiamarlo per nome?» La strattono. «Sei sicura?»
«Mai stata più sicura in vita mia.» Afferma agitata.
«Beh, mica Jack c'è l'ha scritto in fronte che è suo figlio?»
«Non vorrei dire, ma la somiglianza c'è tutta. A meno che non ti sei scopata una sua controfigura.» Ride, Jessie non sa proprio essere seria.
Intanto Josh mi tira. «Vieni dai.»
Di fronte a me appaiono tutti quelli del cast, regista compreso. La loro attenzione ricade su Jack. Cominciano a giocarci e dirmi quanto sia bello, intanto vedo avvicinarsi anche Leonardo.
«Ciao.» Tossisce imbarazzato.
«Hey.» Farfuglio appena.
«Vengo in pace.» Sorride.
«Ehilà, il primo sorriso che mi dedichi.» Lo punzecchio.
«Ti ho sempre sorriso.» Sorride di nuovo.
«Mi hai sempre sorriso solo in modo malizioso.» Ma cosa sto facendo? Gli ricordo i bei tempi in cui abbiamo fatto sesso?
«Comunque come ti va?» Cambio discorso.
«È bellissimo, come si chiama?» Prende una manina di Jack.
«Ti ringrazio, si chiama Jack.» Calo il viso.
«Ho interpretato un personaggio con quel nome.» Asserisce.
«Davvero? Non me lo ricordavo.» Mento.
«Posso?» Lo prende dalle mie braccia, lo culla tra le sue. «Andiamo in giardino, qui c'è troppo chiasso.» È premuroso, non l'ho mai visto così prima. Lo seguo.
«E la tua carriera?» Chiede.
«Ormai sono una mamma a tempo pieno.» Scrollo le spalle.
«E suo padre?»
«Suo padre non era pronto a fare il padre, sono stata un'avventura, tutto qui.» Spiego agitata.
La serata volge quasi al termine, non ho visto Jess, non ho visto Josh, siamo stati tutto il tempo a chiacchierare io e Leonardo, come non avevamo mai fatto prima. Intanto Jack si è addormentato fra le sue braccia, lo prendo e lo porto in stanza, Leonardo mi viene dietro. Mi osserva mentre lo sistemo nella culletta, gli accarezzo i capelli e gli bacio la fronte.
«Sei una brava mamma.» Sussurra.
«Amo mio figlio.» Rispondo anche io sussurrando.
Siamo io, Leonardo e nostro figlio, in una stanza silenziosa, c'è una pace in questo momento che non è mai appartenuta a me e lui, abbiamo fatto un casino, ma guardando Jack mi rendo conto che è stato un meraviglioso casino.
È ad un palmo dalla mia faccia, respira a fatica, io peggio di lui.
«Sto girando un nuovo film, ti va domani di venire sul set?» Mi domanda improvvisamente. «Ovviamente anche Jack è invitato.» Aggiunge ridendo.
«D'accordo.» Rispondo freddamente, non avrei dovuto accettare.
Come previsto finita la festa e appresa la notizia, Jessie mi sgrida.
«Sei impazzita?» Mi urla contro.
«Abbassa la voce, sta dormendo mio figlio.»
«Vostro figlio Chanel, quello è figlio anche di Leonardo e tu vuoi tenerglielo nascosto, ed io appoggio la tua decisione, ma ora cosa fai? Vuoi passarci ancora del tempo insieme? Vuoi farci un altro figlio che tacerai?»
«Stai tranquilla, non accadrà tutto questo.» Calo il viso.
«Chanel, tesoro, Jack è suo figlio. Gli fai passare del tempo assieme, li fai affezionare e poi? Scombussoli il piccolo e lui.» Mi spiega da persona seria e matura.
Tuttavia, domani sarà l'ultima volta che io, lui e il bambino passeremo il tempo insieme.
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𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐮𝐧 𝐮𝐫𝐚𝐠𝐚𝐧𝐨. -𝐋𝐞𝐨𝐧𝐚𝐫𝐝𝐨 𝐃𝐢𝐂𝐚𝐩𝐫𝐢𝐨 𝐟𝐟
FanfictionCosa succede se un uragano incontra cose sul suo cammino? Le travolge. Così, Chanel sarà per Leonardo, e Leonardo per Chanel: come un uragano. ----------------- La seguente fanfiction è presente su altri due siti, postata con altro nickname, dunque...