Era ormai notte fonda quando Jason uscì dal bar. Camminava reggendosi dove poteva, ormai sopraffatto dall'alcol, lungo il buio vicolo. Una lacrima gli scese oltre gli occhi rigati dalle occhiaie.
" Cazzo Jay, che fine hai fatto" sussurrò coprendosi la testa con il cappuccio della felpa rossa. Dopo averla finita gettò a terra l'ultima bottiglia che si spezzò in mille cristalli sul marciapiede solcato dalle ombre delle case. Imprecava e borbottava tra se mentre attraversava gli stretti vicoli della periferia.
Incrociò un piccolo gruppo di ragazzi che superò senza dar loro importanza.
<<Fermo fermo fermo tu>> richiamò la sua attenzione uno di loro prendendogli la spalla. Il ragazzo dalla stravagante ciuffa bianca si girò a guardarli spaesato, un po' per la stanchezza e l'alcol, e un po' perché non riusciva a ricordare chi fossero.
<<Hey, guardate chi si rivede! Il piccolo Jay!>> incominciò il primo.
<<Non sono più t-tanto
piccolo Tom!>> disse Jason quando lo riconobbe. Venne colpito da un giramento di testa cercando a stento di stare in piedi.
<<Giusto, ma a vedere come sei ridotto credo tu sia rimasto il solito bambino idiota di quando vivevi per strada>> continuò un altro ridacchiando con i suoi amici.
<<Chiu-chiudi il becco, so che mi odi ma questa no-non è la serata giusta>> disse Jason cercando di rimanere il più calmo possibile.
<<Ma perché pensi queste cose di me! Io non ti odio affatto>>
<<Certo che la vita con i ricconi non ti ha cambiato molto Jason>> iniziò un ultimo gettando a terra una sigaretta che continuava ad emanare fumo denso.
<<Ehm...no, hai problemi al
riguardo?>>
<<Pura curiosità>> continuò l'altro.
<<Pe-perché invece non vi fate i cazzi vostri e mi lasciate in pace?>>
<<Hey non ti scaldare!>> protestò con ironia Tom mettendo le mani in alto<<non vorremmo mai far arrabbiare il giovane Wayne>>
<<Il mio nome è Todd! E smettetela di paragonarmi a Bruce Wayne, solo perché mi ha adottato non significa che io sia co-come lui!>>
<<Oh capisco, hai avuto problemi col papino>> continuò sollevandogli il mento per guardare meglio la guancia, che portava l'evidente segno di uno schiaffo <<dico bene?>> disse questa volta posando gli occhi sui suoi con sguardo accusatorio.
Jason perse il controllo cercando di colpirlo con un pugno che passò davanti al suo viso mancandolo però di qualche centimetro. Questo suscitò le scroscianti risate dei ragazzi.
<<Ma guardatelo! È completamente ubriaco!>> rise un'altro colpendolo allo stomaco. Jason incassò il colpo a denti stretti, senza riuscire a difendersi o dire una parola finendo in ginocchio a terra.
<<Ecco perché non ti odio "JayJay", sei talmente divertente!>> rise Tom. Jason ribolliva di rabbia, alleviata solamente dalla confusione che l'eccesso di alcol gli dava. Nella sua mente avrebbe potuto spezzarli in due, ma il suo corpo non c'e la faceva.Intanto a villa Wayne...
<<Alfred>> chiese Bruce scendendo le scalinate gelide della casa avvolta dalle ombre della notte ormai inoltrata<<Jason non è ancora rientrato?>>
<<No signor Wayne, è tutta la sera che aspetto sue notizie ma non si è ancora fatto vivo>> rispose il maggiordomo dall'accento inglese.
<<L'avevo detto che stavolta non tornava>> fece il suo ingresso Damian roteando gli occhi, prima di sbadigliare allungando le braccia.
<<Non avrei dovuto essere così duro con lui, ora non vorrà più vedermi>> disse Bruce guardando le gocce di pioggia che iniziavano a cadere attraverso il vetro della finestra <<Ma quel ragazzo è una testa calda, non so mai come farlo ragionare, mi aveva veramente esasperato>> continuò ripensando all'accaduto.<<Perché non riesci mai a capirmi! L'ho fatto solo per aiutare>>
<<Noi non uccidiamo Jason, non è da eroi>> replicò Bruce.
<<Eroi...qui non si tratta di fare gli eroi, ma di fare la cosa giusta, me lo hai insegnato tu stesso. Se non l'avessi ucciso ora sarebbe fuggito e magari in questo momento avrebbe ucciso o derubato qualcuno>> disse Jason.
<<E noi saremmo lì a fermarlo>>
<<Così che possa fuggire di nuovo? È stato molto più facile ucciderlo e basta>> replicò ancora Jason annoiato dall'ennesima predica.
<<Non deve essere facile, dev'essere giusto. Uccidere non lo è. Ogni volta che lo fai ti abbassi al livello dei delinquenti, vuoi diventare un delinquente? Un assassino?>>
<<Meglio sicuro che diventare come quei pappa molle>> indicò i suoi fratelli che però non stavano ascoltando<<o...come te, un bambino viziato che ha bisogno di un costume da roditore volante per colmare il suo ego>> sbottò in fine Jason. Uno schiaffo lo colpì in viso, il ragazzo rimase immobile a pugni stretti mentre il bruciore prendeva parte della sua guancia destra e gli occhi gli diventavano lucidi, più per il suo orgoglio ferito che per il dolore.
<<Se proprio non vuoi essere come noi sei libero di andartene da questa squadra e...da questa famiglia>> Bruce si accorse, solo dopo averla pronunciata, di quanta amara potesse essere quell'ultima parola che mai avrebbe dovuto dire. Jay abbassò lo sguardo mentre ciò che aveva ascoltato lo colpiva come una gelida e dolorosa pallottola al cuore.Dopodiché sparì nel buio fuori dalla villa.
<<Se lo conosco bene si sarà cacciato nei guai, abbiamo anche aspettato troppo, io vado a cercarlo>> disse Dick distogliendo Bruce dai suoi pensieri.
<<Vengo con te Richard!>> lo segui Tim appena spuntato dalla porta della sua camera.Nei vicoli di Gotham City...
I due ragazzi percorsero le strade grandi e piccole della città sotto l'infinito ticchettio della pioggia.
Tim raggiunse una stradina buia sentendo del baccano provenire da lì.
<<Oh no Jay! Non dirmi che ti sei messo a fare a botte...>> disse tra se preoccupato.
<<Dick, da questa parte>> disse al fratello che lo seguiva a qualche metro di distanza. Si avvicinarono cautamente rimanendo a bocca aperta quando videro il fratello che difficoltosamente si reggeva ad una parete.
<<Jason...>> Tim corse verso di lui prendendolo sotto braccio.
<<Oh guardate ragazzi! Il piccoletto ha ancora una volta bisogno dell'aiuto dei suoi fratellini, non riesci proprio a cavartela da solo...>> disse uno dei ragazzi che notarono solo a quel punto.
<<Ma non vedete che è ubriaco! Sta male>> disse Tim furioso.
<<Certo, per questo è stato divertente prenderlo a calci>> rise ancora il ragazzo. Dick, fino ad ora rimasto calmo, iniziò a ribollire di rabbia. Con scatto fulmineo prese per il collo il ragazzo sbattendolo con forza contro la parete del vicolo.
<<Ti piace prendertela con chi non può difendersi vero? Vediamo come te la cavi quando sei tu a non poterlo fare>> disse guardandolo dritto negli occhi scuri.
<<Chi ti dice che non so
difendermi?>>
<<Lui>> rispose Dick indicando con un movimento della testa il suo pugno chiuso per poi sferrarlo in faccia al ragazzo che svenne cadendo a terra non appena lasciò la presa.
<<Ne volete un po' anche voi?>> chiese serio agli altri che iniziarono a correre sparendo nell'oscurità.
<<Idioti...>> disse tra sè.
Si avvicinò a Jason che sedeva a terra, farneticava parole incomprensibili e a stento teneva gli occhi aperti. Tim, chinato accanto a lui, gli strinse la sua giacca intorno alle spalle. Sfiorò con la mano la sua guancia che ancora portava la sagoma rossa dello schiaffo preso oltre che ad alcuni altri lividi.
<<Che stupido che sei Jay, me l'avevi promesso che non ti saresti più ubriacato a questo modo>> continuò Tim appoggiando la testa del fratello sulla sua spalla e accarezzandogli i capelli neri.
<<Su, portiamolo a casa>> sussurrò dolcemente Dick.
Mise il braccio di Jason intorno al collo sollevandolo da terra ed incamminandosi lungo il vicolo.
<<Vieni Tim>> gridò senza voltarsi al ragazzino. Tim guardò dietro di se per poi correre verso di lui, calpestando le pozzanghere che schizzarono sui suoi jeans scuri. Prese anche lui il fratello sotto braccio e i tre sparirono nel buio della periferia gothamita.Spero vi sia piaciuta questa one-shot e anche non fosse sapete che mi fa sempre molto piacere ricevere qualche commento per migliorare.
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Bat-Family (one-shots)
FanficOne-Shots sui membri della Batfamily #7 in REDHOOD #10 in NIGHTWING #14 in BATFAMILY