Capitolo 8

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Quando mi sveglio il sole fa capolino dalle finestre. Prendo il mio cellulare e controllo l'ora. Sono le sette di mattina, abbiamo dormito tutto il giorno.
Guardo Louis, ancora addormentato, abbracciato al mio petto. Sorrido pensando a quanto sembri piccolo in confronto a me. Gli accarezzo i capelli castani, sono così morbidi al tatto.
Sorrido e lo sposto dolcemente attento a non svegliarlo.
Mi alzo dal letto e vado in bagno a farmi una doccia. Penso.
Penso a cosa farò adesso.
A cosa dovrei fare adesso.
L'ho portato a letto, l'ho fatto mio, e l'ho fatto chiaramente capire anche a lui, ma questo non potrà certo convincerlo a sposarmi. Devo pensare a qualcosa.
Esco dalla doccia, e torno in camera con un asciugamano legato in vita e uno sui capelli.
Guardo il letto.
Louis sta ancora dormendo. Mi avvicino e mi siedo accanto a lui.
Lo osservo.
Sembra un angelo mentre dorme. Un angelo senza ali. Vorrei lasciarlo dormire, ma dobbiamo andare a scuola.
Gli accarezzo i capelli, baciandoglieli dolcemente.

- Louis. Louis, svegliati. - Dico dolcemente. - È mattina. - Lo sento mugolare mentre si gira dall'altra parte.
Sorrido guardandolo e gli pulisco un rivolo di bava che gli esce dalle labbra. - Su Lou, sveglia. -

- Mmh... Ho sonno... Fammi dormire... -

- Dobbiamo andare a scuola. - Si gira verso di me, e mi guarda per qualche istante prima di parlare.

- Sei un figo da paura. - Lo osservo mentre si rimette a dormire e con un sorriso divertito mi alzo dal letto e mi vesto, con abiti freschi e puliti.
Scendo di sotto lasciando Louis da solo a dormire. Devo andare a fare la spesa, in cucina non c'è  niente, visto che non l'ho ancora fatta. Prendo le chiavi della moto e di casa, ed esco.
A scuola ci andremo domani.

~~~~~~~~~

Torno a casa dopo aver fatto la spesa, e metto a posto ciò che ho comprato. È quasi ora di pranzo, e mi metto a preparare qualcosa.
Sento dei passi e mi volto giusto in tempo per vedere un Louis, dolorante e in mutande che si stropiccia un occhio. Davvero adorabile.

- Mi fa male tutto... Che c'è per pranzo? -

- Spaghetti al tonno. Spero tu abbia fame, perché ne ho messa tanta. Prima o poi ti abituerai al dolore. -

- Sto morendo. Di fame e dolore. - Mi dice aprendo il frigo. - E poi ieri non abbiamo cenato. - Beve dell'acqua e vedo delle goccioline cadergli per un angolo delle labbra e sul petto.
Se continua ad essere così sexy lo stupro.

- Vai a lavarti, intanto che preparo. -

- Va bene. - Torna di sopra ed io mi metto ad apparecchiare.
È fin troppo tranquillo per essere uno che ha perso la verginità la sera prima, con uno che dice che lo deve sposare.
O è troppo assonnato per pensarci, e non gli sta passando neanche per l'anticamera del cervello, oppure sta pianificando qualcosa. Se fosse il secondo caso, sarebbe del tutto inutile. Se fosse il primo, meglio per me, non ho voglia di prendere un altro pugno sul mio bellissimo naso. Per niente.
Quando scende indossa, dei pantaloncini e una maglietta miei.
Troppo stuprabile.
Però è diverso da prima, mi sa che la doccia lo ha svegliato. - Tu brutto stronzo! - Ecco appunto. Mi prende per il colletto e mi guarda negli occhi. - Come hai osato sverginarmi?! Io ti denuncio, lo giuro! -

- Denunceresti il tuo futuro marito per aver fatto con te sesso consenziente? -

- Non era affatto consenziente! Mi hai stuprato! -

- Io ricordo ben altro ieri, quando gemevi il mio nome e mi stringevi a te. Mi hai anche pregato di andare più forte.  - Lo vedo diventare rosso come un pomodoro maturo e sul mio viso si disegna un sorriso divertito.

- STA ZITTO! STAVO SOLO FINGENDO! COGLIONE! -

- Che modo reale di fingere. Ammetti che godevi nel essere preso dal mio cazzone. - Dopo due secondi mi ritrovo steso a terra da un calcio nei coglioni.

- Ahi... - La mia voce è molto acuta.

- COSI IMPARI, BASTARDO PERVERTITO! - Corre di sopra ed io cerco di alzarmi, ma dolorante come sono, fallisco miseramente.

- Che dolore... -

~~~~~~~~~

Louis sé ne andato sbattendo la porta ed io sono da Niall e Miriam con del ghiaccio sulle palle.

- Ahaha, povero te, Harry. -

- Taci Niall! -

- E quindi ha alzato i tacchi ed è andato via? - Mi chiede la ragazza, che mi sembra preoccupata per le condizioni del mio uccello, ma anche divertita.

- Esatto. Ma se me lo ritrovo fra le mani gliela faccio pagare. -

- E come, Mr. Settimana Sfortunata? - Lancio un occhiataccia a Niall.

- Gli sfonderò il culo per un'intera giornata! - Ringhio incazzato. Domani a scuola appena lo vedo, lo trascino sul tetto e lo sfondo di brutto. Poco ma sicuro.

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