Capitolo 7

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Sono a scuola e mi annoio a morte. Oggi farò capire a Louis che è mio. Con le buone o con le cattive.
A fine lezione vado al mio armadietto per cambiare i libri, e lungo la strada verso la classe, vedo Louis con due ragazzi, lui e quello coi capelli corvini ridono per qualcosa, mentre l'altro non sembra molto contento.
Mi avvicino per sentire cosa stanno dicendo.

- Sei stato grande con quel vecchio, Louis! -

- Secondo me hai esagerato. -

- Sei serio, Liam?! Quello vuole sposarmi! -

- Ma se aveva un contratto firmato da tua madre... -

- Lo avrà falsificato lui! Sarà un maniaco, pedofilo che se la fa coi ragazzi più piccoli. -

- Ma che dici, Zayn? Come può aver falsificato un documento simile, e inventarsi una storia che non sta né in cielo né in terra, per sposarsi Louis? Sicuramente a quel Harry Styles sarà venuto in mente che non gli avrebbe creduto con una storia simile. Quindi deve essere per forza vera. -

- Stai delirando, Liam! Come può essere vera?! -

- È verissima. Te lo assicuro, Louis. - I tre si girano verso di me con un sussulto. - E non sono ne un maniaco, ne un pedofilo. - Dico guardando il ragazzo corvino, che ho scoperto chiamarsi Zayn.

- Che vuoi? Non ti è bastato il pugno di ieri, Styles? - Lo guardo e mi avvicino, ma Zayn si mette in mezzo.

- Vattene se non vuoi che ti pesti. - Gli do un pugno nello stomaco talmente forte da fallo piegare in due.

- Dicevi? - Liam va in soccorso del ragazzo e io mi avvicino a Louis, lo prendo per un braccio e mi allontano dai due ragazzi sotto le sue proteste e mi chiudo con lui nello sgabuzzino.

- Si può sapere che vuoi?! Lasciami andare! Tanto non ti sposerò mai! - Gli vado a un centimetro dal viso e a fior di labbra gli sussurro:

- Perché non accetti il fatto di essere mio? Lo sei fin dalla nascita. Fin dalla prima volta che ti ho visto. - Lo bacio lasciandolo di stucco. Lui cerca di spingermi via una volta ripresosi dalla sorpresa, ma gli fermo le mani sopra la testa e gli metto un ginocchio in mezzo alle gambe, mentre faccio attorcigliare le nostre lingue.
Alla fine si arrende al mio volere e alla mia forza, di gran lunga superiore alla sua, e ricambia il mio bacio seguendo i miei movimenti. Strofino il ginocchio sulla patta dei suoi pantaloni facendolo gemere nella mia bocca. Mi stacco e prendo a torturargli il collo leccandolo, succhiandolo e baciandolo.
Lui mi stringe la maglia fra i pugni ansimando e gemendo piano. Se solo delle così piccole attenzioni gli fanno questo effetto, cosa succederà quando lo farò del tutto mio? Sfortunatamente, questo non è il luogo adatto per scoprirlo, quindi mi allontano di poco e gli sussurro vicino all'orecchio: - Dopo la scuola, nel parcheggio. Non farmi aspettare, Lou. - Esco dallo sgabuzzino e vado in classe, prima di fare tardi.

~~~~~~~~~

Aspetto Louis vicino alla mia moto, e quando lo vedo uscire gli vado incontro. Non si sa mai che non mi ascolti e se ne vadi coi suoi due amichetti.
Lui mi guarda senza dire una parola.

- Pronto? -

- Certo. - Mi risponde con decisione, ma nei suoi occhi vedo un tremolio che mi fa capire che in realtà ha paura. Paura di dove lo porterò e di cosa gli farò. Bè, forse è meglio così. Se ha paura sarà più facile.
Gli porgo un casco mentre io indosso il mio.
Salgo sulla moto, lui si mette dietro e allaccia le mani ai miei fianchi.
Metto in moto e parto.

~~~~~~~~~

Arrivati alla villa, che lo lascia senza parole, lo faccio entrare e accomodare.

- Allora cosa vuoi? -

- Non è ovvio? -

- Ehm... No. Non lo è. - Lo prendo per un polso e vado di sopra con lui, alla ricerca di una camera. Questa casa è immensa e ne trovo una dopo tre tentativi, entro insieme a lui e chiudo la porta a chiave, mettendomela in tasca. - Che intenzioni hai?! - Mi avvicino facendolo cadere sul letto.

- Credevo che a scuola lo avessi capito. - Mi metto sopra di lui in modo che non possa scappare e gli tolgo la maglietta sotto le sue proteste.

- N-no! Fermati! Mh! - Lo bacio mentre, con le mani, gli torturo i capezzoli. Sono così rosa e invitanti. Ne lecco uno, per poi succhiarlo e mordicchiarlo, sotto i suoi piccoli gemiti di piacere.
Gli apro i jeans per poi sfilarglieli e gettarli a terra con la maglia.
Gli alzo una gamba e gli lecco l'interno coscia, facendolo ansimare. - F-fermo... Basta... -

- Basta? Mi sembra che ti piaccia, o sbaglio? -

- S-sbagli! -

- La tua bocca dice così, - Gli tolgo i boxer rivelando la sua erezione. - ma il tuo corpo non è d'accordo. -

- S-Stronzo! - Ghigno malizioso guardandolo e mi spoglio, restando nudo. Lo guardo leccandomi le labbra, e vedo nei suoi occhi, la luce dell'eccitazione.
Lo bacio ancora prendendo in mano la sua eccitazione, e inizio a masturbarlo lentamente. Con la bocca scendo sul suo collo, dove lascio un segno evidente, poi scendo ancora, arrivando sui capezzoli. Li lecco e succhio per bene, senza smettere di masturbarlo, e dalla sua voce escono solo gemiti di piacere.
Sento le sue mani infilarsi nei miei capelli e tirarli per l'eccitazione.
Smetto di masturbarlo e infilo un dito, lubrificato precedentemente dalla mia saliva, dentro di lui. È strettissimo cazzo.

- Sei ancora vergine? - Chiedo muovendo il dito dentro e fuori, facendolo gemere di dolore.

- S-si... Ah! -

- Davvero una bellissima scoperta. - Muovo il dito riprendendo a masturbarlo, e quando sento che si è abituato alla mia intrusione, metto il secondo.

- Ngh! Mh! - Sforbicio muovendo le dita in modo circolare e dentro e fuori. - Ah! Mh! Harry... Ah! - Tolgo le dita e mi posiziono in mezzo alle sue gambe.

- Tranquillo, Lou, fratellino, sarò gentile. - Dico quando incontro il suo sguardo, e vedo i suoi occhi spaventati.
Entro piano dentro di lui, cercando di non fargli male, mentre lui mi artiglia la schiena con le unghie per il dolore. - Cazzo Lou... sei davvero strettissimo. Rilassati un po'. - Cerco di entrare tutto, fino in fondo, ma riesco ad entrare solo fino a metà. Resto fermo per un po', fino a che non lo sento allargarsi, e inizio a muovermi lentamente dentro di lui, ansimando.
Manmano che spingo in lui, sentendolo gemere sempre di più per il piacere, e meno per il dolore, aumento la velocità delle spinte fino a riversarmi dentro di lui, nello stesso momento in cui lui viene sul proprio petto.
Esco da lui, mettendomi al suo fianco, e coprendo entrambi con un lenzuolo.
Ci baciamo un'ultima volta, prima di cadere, l'uno stretto all'altro, tra le braccia di Morfeo.

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