"Siamo qui per il ragazzo. Ci indichi la stanza, la prego." ordinò il poliziotto, in maniera tagliente.
Jungkook lo guardò di lato.
Avrà fatto colazione con pane e acido, pensò tentando di stemperare l'agitazione.
Ma non funzionava.Si sentiva gli occhi addosso.
Anche se il corridoio era quasi deserto, sentiva il peso del mondo sulle sue spalle.La segretaria annuì e disse semplicemente "Stanza 258, vi porto subito."
I passi riecheggiavano sulle piastrelle lucide, come un conto alla rovescia.
Quel silenzio, il rumore dei macchinari, quelle luci...
Jungkook era sul punto di una crisi.Davanti alla porta 258, chiusa, il poliziotto si girò e disse "È qui. Vai."
Jungkook rimase a fissare per quelli che per lui sembravano ore ma erano solo secondi quella porta.
Le mani fredde. Il cuore impazzito.
Fece un respiro profondo e abbassò la maniglia.Ma niente, poteva prepararlo a ciò che avrebbe trovato davanti.
Avrebbe potuto immaginare chiunque.
Chiunque.
Un volto qualsiasi.Ma non il suo.

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Fanfiction«un giorno taehyung iniziò a seguire jungkook su twitter.»