Il sorriso della morte

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-No!!!- Urlai ancora tra le braccia di Morfeo. Ero in una stanza illuminata solo da una candela che emanava una luce soffusa. Davanti a me un uomo di altezza media nascosto da un mantello nero, e una donna, dietro di lui, a terra, circondata dal suo stesso sangue. Mia madre.

Mi svegliai piangendo, dalla finestra entrava la debole luce della luna. Fortunamente non avevo svegliato Jonathan, in fondo anche lui aveva perso i genitori e non dormiva da giorni. Mi alzai dal letto e andai sul balcone nella speranza di tranquillizarmi guardando le stelle, la mia grande passione sin da quando ero bambina. Ero appoggiata alla ringhiera del balcone, con la testa rivolta al cielo, quando un brusco rumore mi distolse dai miei pensieri. Quel rumore proveniva dalla strada sotto casa mia. Così guardai giù e vidi l' uomo dei miei incubi, non vidi la ua faccia ma prima di fuggire nelle tenebre mi rivolse un agghiacciante sorriso. Sperai fosse un sogno, ma non era così.

-J-Jonathan- Chiamai mio fratello, ancora dormiente, dopo essemi ripresa del tutto dal fatto accaduto in precedenza. -Jonathan- Ripetei più forte questa volta. -Si, Clary che c'è?- Rispose con la voce impastata dal sonno mentre si metteva seduto sul letto. Gli raccontai dei miei incubi e dell' uomo che avevo visto poco tempo prima. -Clary ci serve aiuto,  andiamo all' Istituto- Disse Jonathan con voce decisa. -Ok- .

Erano circa le 7 del mattino. Io e Jonathan eravamo davanti all' Istituto. Bussammo , per rispetto visto che essendo figli dell' angelo potevamo entrare pronunciando le parole prestabilite. Il portone fu aperto da un ragazzo alto come Jonathan, biondo e con gli occhi dorati che brillavano. -Chi siete?- Disse lui. -Jonathan e Clarissa Morgenstern, e siamo qui per chiedere il vostro aiuto-

Come un diamante in mezzo alle tenebreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora