6 marzo 2017

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Si dice che la vita sia composta da emozioni e che se non ci fossero queste saremmo solo delle macchine, con un cervello certamente, ma senza pensieri o idee perché anche queste sono determinate in qualche modo da loro. Sono "vitali" per noi, e ci caratterizzano. A volte queste possono essere di disturbo: ci bloccano, ci offuscano la mente, e possono farci fare cose che razionalmente riteniamo stupide o insensate. Ognuno le gestisce come riesce, c'è chi ne ha il pieno controllo, chi si lascia trasportare, chi cerca inutilmente di sopprimerle. Ma loro sono sempre lì, mentre compiamo anche la più semplice azione della giornata. Basti pensare a ciò che ci succede quando accade qualcosa che non vorremmo, veniamo stravolti da queste e la nostra mente fatica a riprendere il controllo, a rielaborare quello che è capitato. Ma anche a ciò che accade quando siamo davanti a qualcosa che ci piace, o quando riusciamo a realizzare un nostro sogno. Non riusciamo a capire niente, siamo in balia di una gioia contagiosa, che ci fa vedere tutto in maniera fantastica e sorprendente e vorremmo essere così per sempre.
Ogni giorno cerchiamo di capirle, di usarle, di nasconderle o di tenerle sotto controllo a seconda delle occasioni e delle scelte che caratterizzano la nostra vita, perché sono fondamentali per la nostra esistenza, ma quello di cui possiamo essere certi è che anche avendo tutta l'esperienza che vogliamo, le emozioni ci potranno cogliere sempre impreparati.

Cristopher Sahagun

La fragilità degli uraganiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora