Mi trovo nella mia stanza, l'atmosfera tra queste mura è davvero buia, letto disfatto, tapparelle abbassate e vestiti per terra.
Corpo disfatto, occhi abbassati e morale a terra.
Sono sempre stato convinto che per non stare male, non dovevo stare con altra gente.
Perchè le persone ti feriscono, senza che tu glielo permetta, entrano nella tua vita, scombussolano tutto e se ne vanno.
Mi sono rinchiuso in me stesso per giorni, e cazzo quanto sto male.
Luci spente, gola secca.
Cuore spento, lacrime secche.
Avrei voluto una finestra con vista occhi, i tuoi occhi.
Se non sono felice con me stesso, come potrei rendere felice te che mi rendi felice?
Stando da solo ho capito che non siamo fatti per stare da soli, chiedo scusa a chi ho lasciato, chiedo scusa a chi lascerò.
Guardatevi attorno, perchè chi sta male se lo porta dentro, porta un peso enorme che gli potrebbe spezzare la schiena, non provate a portare il peso altrui, semplicemente portatelo assieme.
E tu sorridimi perchè basta questo per affievolire il dolore che mi porto con me.
Non ho mai chiesto nulla al mondo, ma ora chiedo a te di restare.
Gaia resti?.
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La fragilità degli uragani
Short StoryNon ho un filo cronologico, non ho temi da seguire, non ho regole da mantenere, parlo semplicemente di ciò che mi passa per la testa. Non è una storia romanzata, il lettore può leggere un testo oggi e uno tra dieci anni, non tutte hanno un nesso...