Prologo

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Essere diversa non è mai stato facile per me all'inizio ma poi ci ho fatto l'abitudine e ora per me è facile nascondermi a chi sicuramente mi troverebbe anormale,la parola per descrivere quello che sono è:Mutante.
Il mio nome è Rachel MacTaggert e sono una mutante e ho tre capacità: posso creare elettricità dalle mani a una potenza illimitata, posso creare i terremoti e posso teletrasportarmi dove desidero,all'inizio non controllavo i miei poteri ed ero disperata ma alla fine dopo tanto lavoro ci sono riuscita, ho ancora delle lacune ma ho dovuto arrangiarmi con i miei mezzi e modestamente me la sono cavata in modo egregio.
La mia famiglia è composta da mio padre: Joseph MacTaggert,un uomo alto, capelli biondi come il grano, occhi marrone cioccolato e labbra sottili che lavora come meccanico presso un suo amico di famiglia; mia madre: Sarah Gilbert, una donna di altezza media, capelli lunghi castani, occhi azzurri e le labbra carnose che lavora come scrittrice di avventure e di documentazioni storiche; poi c'è mia sorella che è più grande di me di tre anni che si chiama Moira MacTaggert, una donna alta, capelli lunghi fino alla spalla castani,occhi marroni cioccolato, labbra carnose e lavora come agente della CIA anche se nostro padre non era favorevole all'inizio ma poi a dovuto cedere, io ho voluto seguire le orme di mia madre e sono diventata una scrittrice anche io di avventure e di romanzi rosa, sono sempre stata una romantica, e lavoro in uno studio a casa mia a Brooklyn dove ero andava ad abitare per conto mio.
I miei poteri si sono manifestati quando avevo dieci anni, mi trovavo al campetto vicino a casa con mia sorella a leggere un libro quando i bulli del quertiere che giocavano con la palla mi presero il libro e prima lo buttarono sul fango e poi strapparono le pagine, io mi misi a piangere derisa dai bambini e mia sorella vedendo cosa facevano li prese a sberle e cominciarono a combattere, in quel momento vedendo mia sorella in pericolo mi venne un impeto di rabbia e feci tremare un po la terra e dalle mani si formarono delle saette che feci deviare in aria e i bulli vedendo quello che avevo fatto scapparono,io a quel tempo non capì che cosa fosse successo e cosa avessi fatto ma poi scoprì che ero una mutante pensando che fossi l'unica al mondo.
Mia madre e mia sorella non mi ha mai fatto pesare il fatto che fossi diversa per non farmi soffrire e hanno persino mentito sull'accaduto del campetto pur di proteggermi, però da quel giorno mio padre mi trattò in un modo diverso,mi parlava freddamente e poche volte mi rivolgeva la parola, si mise persino a bere e ogni sera andava al bar tornando tardi, si mise a litigare con mamma sul fatto che fossi diversa, un abominio per lui e che non fossi più la figlia che aveva cresciuto, certe volte la picchiava se superava i limiti per proteggermi e poi picchiava anche me per ripiccha e a volte usava anche degli oggetti per farlo provocandomi delle cicatrici sul corpo, che picchiasse me andava bene ma che picchiasse anche la mamma non ci stavo e questa cosa è andata avanti per ben diciotto anni e poi grazie hai soldi che mia sorella mi aveva imprestato me ne andai promettendogli che non mi avrebbe mai più rivisto, da allora non lo vidi più e tenendo rapporti solo con mia madre e con Moira.
Mi ero abituata a una vita da umana quando un giorno una chiamata di mia sorella che chiedeva subito il mio aiuto avrebbe cambiato la mia vita per sempre:incontrai altri come me e mi innamorai di uno di loro.
Da quel giorno addottai un motto: Mutante e Fiera.

Angolo Autrice:

Buongiorno giovani mutanti.
Ecco il piccolo prologo della mia personale storia su X-Men l'inizio.
Avviso: Molte cose resteranno invariate ma cambierò delle cose, spero che i cambiamenti vi piacciano.
Bè...non ho altro da dire apparte due cose: spero che vi piaccia e ricordate...Mutanti e Fieri.

X-Men: The Arrow.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora