Scott McCall

114 7 0
                                    

Scott mi accompagna a casa sua e la sola idea di passare la notte con lui mi fa sorridere.
Spero che Scott non si è reso conto di questo mio gesto e quando giro la testa verso di lui, lo vedo molto pensieroso.Gli poso due dita sulla guancia e gliela accarezzo dolcemente; lui sorride e noto che ha due fossette.
《Che succede?》non mi piace vederlo affatto così
《No, niente....》è chiaro che mi sta mentendo lo si legge chiaro in faccia.
《Scott》inizio a dire alzando gl'occhi al cielo
《Non è successo niente》
《Abbiamo appena visto un cadavere...ti sembra niente?》
《Non pensavo al cadavere, pensavo alle parole di mia madre》in quel momento arriviamo anche a casa sua.
Entriamo dalla porta sul retro che conduce direttamente al salotto.
La casa da un'aria molto tranquilla, le lampade che emanano poca luce, le pareti dipinte di un marroncino chiaro e il divano che sembra essere molto comodo.
Ha due piani e scommetto che la sua stanza sia al piano di sopra.
Io mi siedo sul divano e intravedo una foto di lui quando era piccolo.
Continuo a fissare quella foto e in quel momento arriva Scott con due tazze di cioccolata calda.
Le posa sul tavolino situato proprio davanti al divano e Scott si stende su di esso.
《Cosa intendevi quando hai detto che pensavi alle parole di tua madre》
《Al fatto che c'è stato in passato un druido che compieva sacrifici umani per Beacon Hills. Era un'insegnante....ed io l'ho conosciuta》le sue parole mi lasciano di stucco
《Come l'hai conosciuta?》
《Ero andato ad un concerto organizzato per la memoria delle persone morte, lei si trovava davanti all'ingresso della scuola, segnava su un foglio le persone che erano venute e quelle che invece non erano venute.
Quando mi ha visto mi ha guardato in cagnesco per non so quali motivi, ma quando ho scoperto che è stata lei la persona che compieva quei sacrifici, avrei voluto tornare a quel giorno e strozzarla con le mie mani》lo credo capace di una cosa simile ma sono sempre del parere che anche le cose orribili possono essere risolta senza spargimento di sangue.
Non so cos'altro aggiungere a quello che ha appena detto, accenno solo un sorriso e lui fa lo stesso.
《 È l'una passata....ti va ancora di mangiare?》dopo quello che ho visto non ho voglia di mangiare più niente.
Faccio di no con la testa e prendo il telefono per guardare la foto che ho come sfondo.
《Bellissima》
《Grazie》è soltanto una mia semplice foto scattata mentre ero al ristorante per una cena di famiglia.
Tutta la mia famiglia, a partire da mio zio e a finire con mio nonno.
《Su, andiamo di sopra》mi prende la mano e mi porta verso la sua stanza.
Quando entro vedo una serie di libri raccolti in un'angolo della stanza.
Mi siedo sul suo letto e continuo a guardarmi intorno.Ha un bagno nella stanza e sopra la porta un'asta.Suppongo da esercizi di prima mattina per mantenersi in forma.
《Dormi tu nel letto, io dormirò nella poltroncina》
Mi stendo ma vengo distratta dal cielo e la mezza luna che vedo attraverso la finestra.
Appoggio la testa sul cuscino e osservo come Scott si siede sulla poltroncina vicina al letto.
Lascia cadere la testa all'indietro e chiude gl'occhi.
So che non si è ancora addormentato, sta cercando di addormentarsi ma non ci riesce.
《Non mi guardare mentre cerco di dormire》sorride e si copre il viso con le mani. Sorrido anche io e gli tiro un cuscino.
Lui lo prende e lo mette sotto la testa.
《Molto meglio》annuncia
《Scott, non voglio che tu dorma li》non è il massimo della comodità dormire in una poltroncina.
Lui alza lo sguardo su di me e il cuore mi manca di un battito, nel solo vedere quegl'occhi mentre penetrano nei miei.
Si alza e si siede accanto a me...appoggia la testa sul cuscino ed io continuo ad osservare ogni sua mossa, senza distogliere lo sguardo.
Non è facile spiegare come ci si sente dormire affianco ad un ragazzo che poco prima di qualche mese non avresti mai pensato di incontrare.
《Quindi non è andata poi così tanto male la nottata》 irrompe il silenzio ma soprattutto tutti i miei pensieri.
Io annuisco e sorrido nello stesso tempo.
Appoggio la testa sulla sua spalla e mi addormento come un ghiro.
La mattina dopo mi risveglio così come mi sono addormentata.
Non ricordo di aver sognato qualcosa, è strano, spesso sogno qualche cosa strana la sogno però questa volta non ho sognato proprio nulla.
Pazienza!
Apro gl'occhi e mi ritrovo da sola in un letto di mezza piazza e in una stanza che ha qualche libro buttato alla rinfusa.
Corro in cucina nella ricerca di Scott e al posto suo trovo sul tavolo un biglietto.
Rimani da me finché torno da scuola. Non ho voluto svegliarti perciò mi sono inventato che stavi male e non sei potuta venire. Sentiti come se fossi a casa tua!
Scott
Be' ora si che ho un grosso problema.
Sicuramente i professori chiameranno mia madre e lei si preoccuperà moltissimo. Anche se dovessi pungermi per sbaglio, lei chiama un medico o qualcosa del genere.
Prendo il telefono e la chiamo per assicurarla che sto bene.
《Pronto, mamma?》
《Tesoro, stavo per chiamarti....i professori mi hanno chiamata dicendomi che stai male》lo sapevo che lo avrebbe fatto.
《Tranquilla, è tutto apposto》non so neanche come dire che tutta questa messa in scena è stata un'idea di Scott.
《Allora perché non ci sei andata?》
《Questa mattina avevo forti dolori alla pancia e mi è venuto il ciclo...per questo non ci sono andata》devo ammetere però che questa è stata una grande idea.
《Okay, allora riposa, Scott è con te?》
《No, lui è andato a scuola》
《Capisco....riposati tesoro, soprattutto non pensare al dolore, se non ci pensi vedrai che fa meno male》una cosa che mia madre mi ha fatto imparare sin da piccola, è il fatto che il dolore è soltanto nella nostra testa.
Torno nella stanza di Scott e prendo uno di quei libri.
Trovo tanti libri di avventura e soltanto uno romantico "Cime Tempestose" di Emily Brontë.
Non ho mai letto questo libro, non so di cosa parla, però mi attira l'attenzione ogni volta che leggo il suo titolo.Spero quest'estate io possa comprarlo e leggerlo.
Il telefono squilla e sullo schermo appare un numero sconosciuto.
Rispondo 《Pronto?!》
《Y/N, ciao, sono Leo》
《....》
《Il ragazzo della pasticceria》e solo allora mi ricordo di lui.
Il ragazzo che desiderava portarmi in posti più tumblr.
《Ciao Leo, come hai fatto ad ottenere il mio numero?》non ricordo di averglielo dato.
《Mio zio ha il tuo numero, perciò me lo sono fatto prestare》da come lo dice sembra molto disperato nel avere la mia completa attenzione.
《Volevo sapere se hai più pensato alla mia proposta di uscire inisieme》deve essere un pazzo se continua a vivere con l'idea che io uscirò con lui.
Mi ha detto che voleva portarmi in posti più tumblr, io per dirgli di no l'ho piantato in asso su quell'altalena.
《Ascolta, io sono fidanzata, sono impegnata e poi ho intenzione di passare più tempo con il mio ragazzo, ciò non significa che non verrò più a fare colazione da tuo zio e a parlare con te.》 Prima o poi dovevo dirglielo.
《Capisco, be' allora non credo mi vedrai molto più spesso d'ora in poi alla pasticceria》il suo tono vocale è molto triste
《Perché dici così?》
《Perché non posso stare in uno stesso spazio con una ragazza che.....》si ferma 《niente》 e attacca la chiamata.
Continuo a fissare la schermata del telefono sperando che forse richiama.
Perché ha fatto così?

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: May 26, 2017 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

È bastato uno sguardo per capire che Ti AmoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora