4 capitolo.

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Mi sveglio con un rumore incessante e costante provenire dell'ingresso, qualcuno sta bussando alla mia porta e suonando il campanello senza fermarsi. Sono le 9.20 di martedì mattina, l'unico giorno in cui posso svegliarmi anche alle 14.00 senza problemi, poiché non ho corsi da frequentare. " Ma chi è 'sto pazzo?" penso trascinandomi fuori dal letto, passo davanti allo specchio e prendo paura, ho tutti i capelli arruffati, il trucco sbavato da ieri e non mi sono neanche lavata i denti. Non ci do troppo peso, alla mattina non sono troppo reattiva e lucida mentalmente, quindi vado alla porta pensando che sia il corriere con il nuovo album dei GOT7 che ho ordinato un paio di giorni fa.

Apro quella maledettissima porta e mi ritrovo Jimin con una tazza di caffè in una mano ed una sacchetto di dolcetti nell'altra suppongo.

L'istinto è quella di chiuderla con violenza per poi affogare nella mia vergogna più nera, ma l'unica cosa che riesco a dire è :" Come hai fatto a scoprire dove abito?", Jimin perde subito quel bel sorriso che aveva per sostituirlo con uno sguardo pieno di terrore. "Ehm... Volevo farti una sorpresa portandoti la colazione, però non sapendo il tuo indirizzo ho chiesto ad Hobi che l'ho a chiesto alla sua ragazza che è anche tua amica... eh... eh... Pensavo di farti piacere, ma se non è così me ne vado...". Io uccido lei ed Hobi , "Ovvio che mi fa piacere Jimin, però la prossima volta avvisami, se no mi ritrovi in queste condizioni..." rispondo un po' scocciata.

"Posso entrare?" mi chiede Jimin un po' timoroso, "Si entra..." rispondo un po' sospirando; proprio oggi doveva farmi questa 'sorpresa', pensavo di passarla studiando e cercando altre informazioni su di lui ed i BTS.

"Jimin... Dato che mi sento un po' a disagio in queste condizioni vado a mettermi un po' a posto, fa come se fossi a casa tua." Annuisce con la testa sorridendomi, vado in bagno e cerco di rendermi almeno presentabile, o meglio guardabile da un altro essere umano. Raccolgo i miei capelli riccci e mori in un bun dato che ieri non li ho lavati, ops, mi strucco e non provo neanche a truccarmi, sapendo che sotto pressione farei soltanto danni e cosa fondamentale mi lavo i denti. Guardandomi allo specchio non sono proprio soddisfatta, ma oh, non ho deciso che Jimin dovesse venire a farmi visita.

Torno in sala e mi ritrovo Jimin bellamente adagiato sul mio divano a bere, come se nulla fosse il suo caffè e mangiando quelli che sembrerebbero biscotti, lasciando briciole OVUNQUE. Io non sono mai stata una maniaca dell'ordine anzi, ero la regina del caos, però da quando abito da sola cerco di tenere in ordine il più possibile. Gli porgo un tovagliolo cosicché possa non imbrattarmi il divano di più di quello che non ha già fatto, "Scusa!" risponde con la bocca piena, "Ne vuoi uno anche te?" mi chiede, "Si grazie" rispondo seccata. "Ehy che ti prende? Dormito male?" mi chiede ingozzandosi come un animale. Che mi prende? ma sei serio? Sei venuto a casa mia, senza avvisarmi, fai come fosse casa tua e pretendi pure che sia felice e contenta?

"Eh senti, avevo dei piani questa mattina quindi sei stato un po' un imprevisto per me..." sbotto arrabbiata, Jimin resta un po' stupito dalla mia risposta, "Pensavo di farti una bella sorpresa..." risponde triste, ecco adesso vuole fare pure la vittima, lo voglio fuori da casa mia subito, non voglio che pensi che io sia una di quelle ragazze che si fa andar bene tutto; "Senti si è fatto tardi ed ho un bel po' di commissioni da sbrigare, quindi ecco..." dico abbastanza fredda, "Si certo capisco, ci sentiamo oggi va bene?" mi chiede, "Si, si va bene" rispondo accompagnandolo alla porta, "Okay allora ci sentiamo" mi saluta lasciandomi una bacio sulla fronte. Oddio ecco ora sono tutta rossa, se ne va ridacchiando.

Chiudo la porta e mi accascio su questa, perché è così maledettamente carino? Però questa cosa non mi va proprio giù, poi aggiungiamoci il fatto che non mi ha ancora rivelato la sua carriera. Credo che se le cose non cambieranno in breve tempo avrò un crollo nervoso. Nel frattempo che mi crogiolo nelle mie preoccupazioni mi preparo per uscire, in verità non ho da fare molto oggi, a parte comprare qualcosa per pranzo e studiare, passerò il resto della giornata guardando anime e mangiando schifezze. Che vita triste che ho.

Esco di casa e vado al supermercato sotto il mio palazzo, prendo poche cose, non ci metto molto così decido di farmi un giro nei dintorni. Non è una bellissima giornata, è nuvoloso e fa caldo; questa zona è parecchio turistica essendoci molti ristoranti e negozi; vedo un gruppo di ragazzi avvicinarsi, li osservo meglio ed indovinate un po'? Esatto! Sono proprio loro, i BTS! Tutti e sette! YEY! Per un attimo resto paralizzata, poi nella mia testa parte RUN e comincio a correre verso l'entrata del palazzo per evitare qualsiasi contatto con quei sette, bellissimi, pazzi. In lontananza sento :" Ma quella è Clear? CLEAR!", corro così veloce che riesco a coprire 500 metri in meno di un minuto. Sono dentro, mi dirigo verso l'ascensore, premo come una forsennata il pulsante della chiamata, entro dentro, si chiudono le porte.

Oddio mi sento svenire, mangio una caramella e cerco di fare respiri profondi e lenti, mi sento un pochino meglio, finalmente arrivo al mio piano e mi trascino fino dentro al mio appartamento. Lascio le buste della spesa accanto alla porta e mi butto sul divano per calmarmi e riposarmi.

Non posso andare avanti così, non posso, oddio sto per fare un infarto; ho gli occhi pesantissimi, non riesco a tenerli aperti, non sto bene.

Svengo.

Excuse me this is my boy.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora