Capitolo 3

304 22 2
                                    

Pov Harlem


La cerimonia del giuramento si prolungò più del solito. Quando io ed Evita finimmo tornammo da mio padre facendo scomparire i nostri globi mettendoci al fianco del re. Espressioni ancora serie sui nostri giovani visi, eppure i miei occhi gialli non riuscivano a staccarsi da quelli viola di Winter e solo quando il re si alzò e tutta la sala calò in un profondo inchino, si staccarono.


Ce ne andammo, ma Evita trovò il tempo di acchiappare il braccio di Irenco sussurrandogli un paio di parole all'orecchio. Il ragazzo annuì scomparendo. Evita mi tirò via dal re, che aveva altre cose da fare, portandomi direttamente nella sua camera.



Pov Winter


Intanto il servitore del principe si avvicinò a me leggermente sconvolto, che si copriva gli occhi sconsolato, mentre Harth lo fissava sorpreso.


«Non mi dirai che il principe...» e gli bastò solo un cenno affermativo dell'amico per capire.


«O cavolo... spero che Framar continui a stare dalla tua parte amico... ne avrai bisogno... »


«E chi ve lo dice?»


Si sentì una voce divertita alle loro spalle e quando Irenco si girò notò il ragazzo dai capelli rossi alzando un sopracciglio.


«Adesso fatemi studiare il genio... che...» sussurro per non farsi sentire, «oltre ad essersi fatto il principe, ha preso anche la sua prima volta». Il tutto finì nel mio orecchio. Sgranai gli occhi alzando il viso per fissare il rosso che sembrava squadrarmi


«Niente male Harlem ha sempre avuto ottimo gusto devo dire. A proposito non sono qui per prenderla in giro signor Winter, le consiglio di seguirmi.»



Pov Harlem


Entrai nella mia camera, respiravo irregolarmente. Dire che ero sconvolto era poco. Non solo mi ero trovato faccia a faccia con la persona che cercavo. Non solo avevo scoperto che era un mio subordinato. No doveva mettersi anche a fare dichiarazione d'amore di fronte a tutti.


Speravo sul serio che nessuno l'avesse sentito, e non perché avevo paura cosa avrebbero pensato di me, quello era il minimo. Ero più preoccupato per le sorti di Winter.


Non mi rendevo conto che mia sorella mi stava seguendo tutto il tempo, e tantomeno che aveva chiuso la porta, continuando ad osservarmi in silenzio.


Capiva pienamente perché Irenco adorava prendermi in giro. Ero una preda talmente facile.


«Harl, vuoi calmarti e dirmi cosa ti succede?»


Il Regno dei LupiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora