2:Accompagnatore

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Dopo circa mezz'ora che rimasi rinchiusa in bagno per asciugare e sistemare decentemente quella massa informe di capelli scuri che, mio malgrado, possedevo, finalmente ne uscii, tutt'altro che vittoriosa e con radicata in testa l'idea di dirigermi dal parrucchiere al più presto per fare un taglio che potesse far assumere loro una forma pressoché decente.

Non appena varcai la soglia con il piede, Cassie mi si precipitò davanti con un sorrisino soddisfatto stampato sul volto.

«Inizia a pensare ad un vestito bellissimo per la cena e ad allenarti a recitare, cara. Ti ho trovato l'accompagnatore.», annunciò vittoriosa ed esultante.

«Che cavolo...?»-, strabuzzai gli occhi, palesemente sorpresa da quella notizia. Ero fermamente convinta che non sarebbe riuscita a trovare nessuno disposto a fingersi il mio fidanzato o, anche se ci fosse riuscita, ero sicura che avrebbe impiegato giorni per farlo, e invece, dopo poco più di mezz'ora, mi si era presentata davanti orgogliosa di aver portato a termine la sua impresa.
Potevano esserci solo due spiegazioni plausibili: o avevo largamente sottovalutato le sue doti di ricerca e di persuasione o aveva corrotto il malcapitato con una notevole somma di denaro e siccome la prima giustificazione non la volli nemmeno prendere in considerazione, poichè in tutti gli anni della nostra amicizia la rossa non aveva mai dato sfoggio di capacità simili ma, anzi, tutto il contrario, optai subito per la seconda,-«Sei seria?»

«Mai stata più seria,baby.», confermò, incrociando le braccia sotto il seno e sollevando le sopracciglia.

«Ok,quanto gli hai offerto?», chiesi diretta, senza girarci intorno più di tanto.

«Eh?», domandó a sua volta confusa, non avendo probabilmente capito a pieno la mia domanda.

«Ho chiesto quanti soldi hai offerto a questa pover'anima che hai convinto a presentarsi con me alla rimpatriata.», ripetei più chiara.

«Perché avrei dovuto offrirgli dei soldi, scusa?», chiese, inarcando un sopracciglio.

«Perché nessuna persona sana di mente avrebbe accettato di venire ad una cena dove non conosce nessuno, e oltretutto spacciandosi per il mio ragazzo, senza chiedere nulla in cambio, a meno che non sia un mio amico e, siccome io non ho amici maschi, eccetto Luke, che però questo weekend sarà fuori città, devi assolutamente aver corrotto colui che ha accettato questo incarico.», spiegai ovvia la mia deduzione, concludendo con un'alzata di spalle.

Escludendo Luke, che era l'eccezione alla regola, non avevo mai legato particolarmente con i maschi, prima perché non facevano altro che prendermi in giro per la mia reputazione di secchiona e sfigata, nonché brutta ed era inutile passare il tempo con persone il cui unico divertimento era sfotterti, poi, dopo che avevo lavorato molto sul mio aspetto fisico, migliorandolo notevolmente, l'unico motivo per cui mi si avvicinavano era per provarci con me e ,visto che non ero in vena di intraprendere relazioni, li ignoravo beatamente o gli davo un due di picche. In sintesi, non era matematicamente possibile che ci fosse qualcuno disposto a farmi quel favore gratuitamente, visto che non conoscevo ragazzi.

«E invece ti sbagli, perché il malcapitato, come lo chiami tu, ha accettato molto volentieri di essere il tuo finto ragazzo e senza chiedere nulla in cambio.», controbattè lei compiaciuta.

«Non ci credo.», affermai. Nessuno, e ripeto, nessuno con un minimo di razionalità avrebbe mai potuto acconsentire a fare una cosa del genere, a cui ero contraria addirittura io, la diretta interessata, quindi doveva per forza essere come avevo sospettato io. Non riuscivo a credere ad un'alternativa.

«Ma perché non mi vuoi mai credere? Sei snervante quando fai così.», si lamentò, storcendo le labbra in una smorfia e lanciandomi un'occhiata di disappunto,-«Comunque, se non vuoi credere a me, crederai al tuo ragazzo, visto che sta venendo qui.», mi informò ed io sgranai gli occhi per l'ennesima volta in quella giornata. Entro il termine della serata mi sarebbero caduti dalle orbite se avessi continuato di quel passo.

«Come sarebbe che sta arrivando qui? Perché hai invitato uno sconosciuto a casa mia?», la rimproverai, mettendomi una mano sul fianco. Non solo si era impossessata della mia chiave di riserva arbitrariamente, ma si era anche presa la libertà di ospitare a casa mia, senza chiedermi il permesso,una persona di cui non sapevo nulla e che, per quanto mi riguardava, poteva essere anche un terrorista. Ma il buon senso lo aveva lasciato attaccato al cuscino quella mattina?

A volte alcuni suoi atteggiamenti mi ricordavano proprio quelli di Cameron, irresponsabili e infantili. Ma del resto erano fratelli, qualcosa in comune dovevano pur averla. Ringraziando il cielo, però, le somiglianze che presentavano erano davvero minime, sia in ambito fisico che, e per fortuna, caratteriale: chi li avrebbe sopportati due rompicoglioni del genere? Cameron era più che sufficiente e, inoltre, se Cassie fosse stata come lui, non sarebbe di certo stata la mia migliore amica anzi, non l'avrei proprio frequentata.

«Tecnicamente non è uno sconosciuto, visto che state 'insieme',»-, mi corresse, virgolettando la parola insieme,-«ma, comunque, lo conosci quindi stai tranquilla.», mi rassicurò, ma le sue parole non fecero altro che inquitarmi ancor più di quanto non lo fossi già.

Non conoscevo nessuno che mi potesse fare un piacere così grande quindi, chi diavolo era quel ragazzo e che doppio scopo aveva per aver accettato di prendere parte a quella farsa senza chiedere di essere pagato in cambio, sempre se ciò fosse vero, cosa di cui non riuscivo proprio a convincermi?

«Scusa ma chi è?», chiesi abbastanza preoccupata, ma pur con un pizzico di curiosità, che in una situazione del genere era impossibile non avere.

«Ora che arriva lo scopri.», disse con fare emblematico e pressando le labbra l'una sull'altra.

Odiavo quando le persone restavano sul vago, era un comportamento che detestavo con tutto il cuore. Perchè principiare col dirmi qualcosa se poi non si aveva intenzione di rivelarmela? Non era forse meglio starsene zitti e dirmela al completo nel momento adatto? Bah, chi fosse stato in grado di capire quegli individui meritava di ricevere una medaglia d'oro.

Decisi, comunque, di tacere e di non porre altre domande al riguardo, nonostante la curiosità mi stesse divorando viva, né di polemizzare per il suo oscurantismo, perché sarebbe stato solo uno spreco di voce che non avrebbe portato a risultati consistenti.

Probabilmente questa mia pazienza fu apprezzata e ripagata da qualcuno lassù, poiché dopo un tempo davvero esiguo, sentimmo il campanello suonare.

«Eccolo.», annunciò maliziosa Cassie ed io mi staccai velocemente dallo stipite della porta del bagno, cui ero stata appoggiata per tutta la durata della conversazione con la rossa, e mi precipitai all'ingresso freneticamente, impaziente di vedere quello che sarebbe stato il mio partner per una sera.

Non appena raggiunsi la meta, ovvero la porta d'entrata,senza nemmeno accertarmi di chi ci fosse oltre quella barriera, la spalancai celermente, tanto da mandarla a sbattere contro la parete, e quasi la mandibola toccò il suolo per quanto spalancai la bocca quando vidi la persona che avevo difronte.

Viso leggermente allungato ma incorniciato alla perfezione dal ciuffo sbarazzino biondo schiarito, vista la radice di un colore castano scuro; sopracciglia impeccabilmente fatte, occhi nocciola penetranti e scrutatori, capaci di leggerti l'anima e di accorgersi dei minimi dettagli, impossibili da notare per gli altri; naso perfettamente dritto, labbra carnose e rosee, fatte per essere baciate e denti talmente bianchi da potercisi specchiare. Pelle abbronzata, fisico statuario, straordinariamente scolpito, messo in risalto da una maglietta attillata bianca, braccia possenti coperte da una giacca nera e gambe fasciate da un paio di pantaloni stretti neri. Insomma un metro e settantacinque di bellezza greca e paradisiaca, nulla da obiettare in merito, ma come ogni cosa bella, aveva una pecca anche lui: era Cameron Alexander Dallas. 

«Ciao, amore. Contenta di vedermi?»

Angolo autrice
Buongiorno! Ecco il capitolo due. Sto già scrivendo gli altri e pubblicherò più regolarmente e spesso se vedo che la storia attira lettori. Spero che a quelli già esistenti stia piacendo😍
Mi raccomando, consigliate la storia, ci tengo davvero molto a questo libro, è già da parecchio tempo che ci lavoro😄
-Isa❣

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