Rimasi a fissarlo per un tempo indeterminato, senza muovermi di un millimetro. La mano era ancora attorcigliata alla maniglia della porta e aveva iniziato a sudare; gli occhi erano sgranati all'inverosimile, tanto da farmi male e il mio non battere ciglio, di certo, non aiutava; i muscoli si erano irrigiditi in automatico e avevano acquistato una durezza tale che se qualcuno mi fosse venuto addosso, probabilmente, si sarebbe infortunato; il respiro era accelerato e il petto si alzava e si abbassava visibilmente veloce per il battito cardiaco impazzito; un enorme groppo alla gola mi impediva di far uscire qualsiasi suono dalle labbra e la mente non ragionava lucidamente.
Ero totalmente bloccata, come se qualcuno avesse premuto il fermo immagine su di me, interrompendo ogni mio movimento, discorso e pensiero.Perché era fuori dalla porta di casa mia? Cosa era venuto a fare? Che cosa voleva? Ma, soprattutto, perché mi aveva chiamata 'amore' ? Mi stava prendendo in giro, come soleva fare per farmi saltare i nervi, suo passatempo preferito? Oppure lo aveva detto per qualche altro motivo?
"Che sia lui il ragazzo che mi ha trovato per accompagnatore Cassie?", pensai ma, attraversata da una scia di brividi, repressi subito quella folle idea. Cassie era a conoscenza dell'odio profondo e irreprensibile che legava me e il fratello, di cui le avevo anche dato un'ulteriore conferma nemmeno un'ora prima, quindi non avrebbe mai potuto proporgli qualcosa del genere.
Inoltre, anche se, disgraziatamente, colta da un attacco di pazzia, lo avesse fatto, ero più che certa che Cameron non avrebbe accettato nemmeno se gli avessero puntato una pistola in fronte. Mi odiava. Non mi avrebbe fatto neanche un favore misero come darmi un passaggio con la macchina, figuriamoci se avrebbe accettato di partecipare ad una rimpatriata con i miei vecchi compagni del liceo, tra cui il mio ex ragazzo, e di inscenare la parte del mio fidanzato. Era praticamente impossibile.L'unica soluzione, quindi, era che la mia migliore amica mi avesse fatto uno scherzo, di pessimo gusto, ma pur sempre uno scherzo, per farmi prendere un colpo e ci era riuscita alla grande. Così, persuasa da questa idea, rilassai i muscoli e tirai un impercettibile sospiro di sollievo, per poi acquisire un'espressione divertita e scoppiare in una risata liberatoria, sotto lo sguardo confuso dei due fratelli.
«Ci stavo quasi per cascare! Per un momento ci ho creduto e stavo per cacciarti fuori e chiudere la porta in faccia ad entrambi. Davvero un grande scherzo, Cass, te ne devo dare atto. Sei sta brava questa volta.»-, dissi tra una risata e l'altra ,-«Quindi chi è il mio accompagnatore?», chiesi sorridente quando il mio respiro tornò regolare ma, vedendo le facce impeccabilmente serie dei due, non attraversate neanche da una vena di divertimento e prive di un qualsiasi elemento che potesse smentire la loro austerità, il mio sorriso si spense e il mio sguardo cominciò a saettare dalla rossa al moro ripetutamente.
«Perché non è lui, era uno scherzo...vero?», chiesi titubante e con un sorriso nervoso stampato sulle labbra. Doveva per forza essere uno scherzo, di cos'altro si sarebbe potuto trattare altrimenti?
I loro sguardi gravi perseguirono nell'essere tali e ciò iniziò a far vacillare ogni mia certezza. Perché non reagivano? Perché non scoppiavano a ridere anche loro, confermandomi che fosse una facezia? Perché mi guardavano in quel modo così inquietante? Che veramente Cameron fosse l'accompagnatore trovatomi da Cassandra? No, non era possibile. La mia migliore amica non poteva essere tanto stupida da far recitare la parte di coppia felice e follemente innamorata a due persone che si detestavano a morte, giusto?
«Isy...non è uno scherzo. Sarà Cameron ad accompagnarti alla cena.», aprì finalmente bocca Cassie, pronunciando le parole che più temevo dal momento in cui avevo aperto la porta.
"Devo assolutamente rivalutare l'intelligenza di Cassandra.", pensai stringendo la mascella innervosita.
Come diamine le era venuto in mente di farmi andare ad un posto dove non volevo andare con una persona con cui non volevo stare? Aveva i trucioli di segatura nel cranio al posto del cervello oppure soffriva di una demenza senile che nessuno le aveva ancora scoperto?
