Vero's pov
"Marco! scendi immediatamente. Ma che fai?" urlai.
"Se non ti tengo ferma tu mi sbatti fuori. Ed io devo parlare." disse lui con tono molto calmo, ma gli si leggeva negli occhi la preoccupazione.
"Dai ti ascolto peró sediamoci, non così." cercai di parlargli in modo dolce così da convincerlo, anche se la posizione mi piaceva dovevamo essere seri in quel momento.
"Ok, ma non andartene." rispose tristemente
"Promesso!" dissi cercando di abbozzare un sorriso che non riuscì a venirmi fuori.
"Allora, ascoltami bene, e cerca di non interrompermi." fece qualche respiro forte facendo lentamente uscire l'aria dalla bocca, come per pensare a cosa e come dirmelo, poi continuò." Quando morirono i miei genitori avevo 4 anni, da quel momento la mia vita ha preso a cambiare. Mi davano ad una famiglia diversa ogni 3 mesi, e fino a che non arrivai alle medie non mi rendevo conto di cosa mi fosse successo, ero solo un bambino, poi a scuola iniziai a capire, io non avevo una famiglia, cosi all'inizio delle superiori feci domanda per avere una famiglia stabile con cui vivere. La famiglia ci fu, ma era come se non ci fosse, madre e padre alcolizzati, un figlio maschio morto per overdose e la femmina prostituta perché era lei che portava i soldi in quella casa." iniziò a tremare e ad avere gli occhi lucidi, anche se ero esterefatta gli presi una mano strigendola e vidi sul suo volto un accenno di sorriso. "Io non volevo stare in quella famiglia, e il motivo è ben chiaro, ma ci stetti fino a l'anno scorso. Ovvero quando conobbi Carla." al sentire quel nome ritrassi subito la mano. Lui mi guardò triste "Tua cugina ha fatto molto per me, mi ha portato via dalla famiglia dicendomi che a 18 anni potevo andarmene e vivere in una casa da solo, e così feci. In quei 4 anni di superiori però io ero un bullo per la scuola, uno stronzo per le ragazze, un eroe per quella famiglia. Iniziai a bere e fumare, andavo a tante feste avendo una ragazza diversa da scoparmi ogni settimana, con Carla smisi di bere e fumare, ma una sera che andammo insieme ad una festa, feci sesso con lei, mettendola incinta, cosí da quel giorno smisi anche di scoparmi le ragazze. É da quel giorno che non ho rapporti e sono contento, perchè ho smesso. Carla volle tenere il bambino e siccome io non lo volevo le dissi che trovandomi un lavoro le avrei dato dei soldi per mantenerlo. Fortunatamente trovai un buon lavoro ed ebbi la possibilitá di darle almeno 500 euro ogni 2 settimane, che però lei non spendeva per il bimbo ma per la cura del suo armadio pieno di vestiti, cosi mi limitai a darle 500 euro al mese. Per un po' sono stato solo, fino a quel giorno al centro commerciale. Credo di amarti da sempre. Hai fatto rinascere la parte migliore di me e per questo non ti ringrazierò mai abbastanza." io ormai con le lacrime agli occhi mi alzai in cerca di un bicchiere d'acqua, tornando ne porsi uno a Marco, e quello che ci fu tra noi era solamente un doloroso silenzio. Poi presi la decisione di parlare.
"La amavi?"
"Non ho mai amato nessuna delle ragazze con cui sono stato." disse prendendomi la mano.
"Quindi non ami nemmeno me, hai solo finto." lui mi prese velocemente il mento con la mano e con l'altra mi tirava per un braccio cosí da farmi avvicinare.
"Non dirlo mai piu! Sei l'unica ragazza che amo, tu mi hai reso vivo come quando lo ero con i miei genitori, mi hai dato la vita, e non puoi dirmi che non ti amo quando l'amarti é l'unica certezza che ho!" il mio cuore batteva fortissimo, tanto che avevo paura potesse sentirlo anche lui, rimasi in silenzio per molto tempo pensando alle sue parole, poi si ruppe il silenzio.
"Ma quell'unica certezza non mi basta Vero, io devo essere certo che tu ci sarai, che mi ami, che continuerai a farmi vivere." disse guardandomi negli occhi, fissandomi a fondo, quasi a voler trovare l'anima. E cosí fu.
"Io ti amo, ci saró Marco, perchè anche tu mi hai dato la vita che non ho piú. E so che sarà difficile, non potró sostituire l'amore di un genitore, ma posso darti tutto quello che ho. Ma sono sicura che non basterà.! Marco la vita con me sarà difficile."
"Non importa quanto sará difficile" disse prendendomi il viso tra le mani "io ti amo e sono disposto anche alla più grande delle difficoltá se tu sarai con me" e senza darmi il tempo di rispondere premette le sue labbra sulle mie. Le labbra erano calde e soffici, mi baciava lentamente come de avesse paura di farmi male, il suo labbro superiore strusciava il mio labbro inferiore succhiandolo e mordicchiandolo piano, poi la sua lingua chiese il permesso di entrare nella mia bocca, leccandomi leggermente le labbra inizió a lasciarmi il viso e mettere le mani sui finchi per attirarmi di più a lui, la mia bocca si schiuse per fare in modo che la sua lingua si facesse spazio in essa, e con un piccolo fremito sussultai nell'incontrare la sua lingua calda e bagnata che coccolava la mia dimostrandole il suo amore. Il bacio andava pian piano a farsi più passionale, le nostre lingue danzavano abbracciate, e così anche le nostre mani che si intrecciavano. Si staccò da me, e notando il rossore sulle sue labbra gonfie mi leccai le mie.
"Ti amo davvero Veronica" disse accarezzandomi le labbra col pollice.
"Anch'io Marco." e a quelle parole le nostre labbra tornarono ad incontrarsi.
#ciao ragazzeeeeeee! come va? spero tutto bene. e spero che la storia vi piaccia, sto facendo del mio meglio ♥♡♥ continueró appena posso. Grazie a voi dolcissime lettrici, siete uniche. Continuate a commentare e votare, sono felice che vi piaccia la storia. A presto!♥♥#
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My name is Veronica
Teen Fictionla storia di veronica, una ragazza con l'autostima a 0% e sará marco ad aiutarla innamorandosi di lei.