May we meet again - parte prima

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5 anni prima

Quella mattina del 20 dicembre Clarke la passò cercando all'ultimo minuto i regali che le mancavano.

Aveva appena scovato in fondo ad un negozio un paio di cuffie enormi e stravaganti che avrebbero fatto impazzire Jasper ed un libro che sarebbe piaciuto sicuramente a Wells. Per gli altri aveva, più o meno comprato tutto;  le mancava solamente il regalo per Finn, il suo ragazzo, e non aveva in mente niente di adatto.

Non che non fosse una cosa seria, la loro storia, però non sapeva proprio cosa cercare. Vagò senza meta per negozi un'altra mezz'ora alla ricerca di qualcosa, qualunque cosa.

La cosa brutta è che non conosceva così bene i gusti di Finn, e la cosa ancora più brutta è che non aveva molta voglia di farlo. La loro relazione era particolare e Clarke non riusciva ad immaginare qualcosa che sarebbe piaciuto a Finn, sebbene stessero insieme da un anno.

Non poteva neanche non comprargli nulla, perché sicuramente non l’avrebbe presa bene.

Così Clarke Griffin, 19 anni, aspirante psicologa, passò la mattina di quel 20 novembre sperando di trovare qualcosa tra i negozi ormai svaligiati.

Era appena tornata dal college, moriva dalla voglia di tornare a casa a godersi la compagnia della sua famiglia e dei suoi amici, e sicuramente non impazziva all’idea di girare e rigirare alla ricerca di qualcosa di inesistente.

Sbuffò sonoramente mentre tentava nell'ennesimo negozio di vestiti, sicura di non trovare nulla. Una volta dentro, sorpresa dal caldo del condizionatore, si sfilò i guanti.

"A proposito di guanti..." penso fra sé e sé mentre adocchiava l'ultimo paio di guanti neri in sconto appesi vicino alla cassa.

Quelli che si sarebbero andati bene per Finn. Niente di troppo romantico o troppo appariscente.

Si avvicinò velocemente facendosi largo tra la folla di persone e li afferrò. Nello stesso istante in cui allungava la propria mano, un'altra entrava nel suo campo visivo afferrando lo stesso articolo.

<< Mi scusi, io …  >>  iniziò la ragazza.

I suoi occhi, cielo e ghiaccio, ne incontrarono un paio ebano e ossidiana.

Appartenevano ad un ragazzo alto, dai tratti orientali e lo sguardo sorpreso.

Senza lasciare la presa sull'articolo il ragazzo moro dagli occhi ossidiana si sporse verso la cassa per chiedere se ne avessero un altro paio. La cassiera gli sorrise languidamente e, dopo avergli lanciato una lunga occhiata e un occhiolino, gli disse di non poterlo aiutare e che quello purtroppo era l'ultimo.

Entrambi i ragazzi sbuffarono.

Clarke sospirò e porse i guanti al ragazzo moro dagli occhi ossidiana.

<< Li prenda lei >>

Egli si passò una mano tra i capelli mentre cercava di rifiutare.

<< Nono, non c’è problema, li prenda lei >>

<< Veramente … non si preoccupi, troverò qualcos’altro >>

Passarono qualche minuto a discutere. Quella che era iniziata come una semplice questione di gentilezza degenerò pian piano. Entrambi erano agitati: gli occhi fissi negli occhi, le braccia incrociate al petto, mentre si spiegavano a vicenda quali fossero le motivazioni per cui l’altro aveva più  bisogno di acquistarli.

Fino a che un signore sulla sessantina si sporse per afferrare i guanti che i due, troppo impegnati a discutere, avevano lasciato appesi.

<< No!! >> dissero all’unisono.

Sҽɾҽɳԃιριƚყ |Bellamy & Clarke| BellarkeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora