In front of your eyes

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Capitolo 5

Bellamy stava giusto uscendo dal lavoro quando annunciarono che Clarke Connor era attesa in segreteria.

Gelò completamente, respirò a fondo, e senza che se ne rendesse conto si era già girato di colpo.

Clarke Connor, purtroppo, era una donna di 85 con un cappellino rosa ed un minuscolo cagnolino al guinzaglio.

Bellamy si diede immediatamente dello scemo e si diresse dalla parrucchiera.

Echo, la donna che da lì a tre giorni sarebbe stata sua moglie, aveva insistito che quei capelli fossero indecenti, così Bellamy, per farla felice, sebbene a lui i capelli piacessero così, decise di aggiustarli.

Entrato dalla parrucchiera si sedette sulla poltrona davanti allo specchio, aspettando che arrivasse la solita ragazza.

<< Salve novello sposo! Come le faccio i capelli? >> Gli disse avvicinandosi una donna castana e prosperosa.

<< Dov'è Roma? Di solito è lei a tagliarmeli >>

<< Si è presa una settimana di ferie >> Gli disse mentre gli metteva l'asciugamano intorno al collo. << Oggi me ne occuperò io, mi chiamo Clarke >>

Il ragazzo saltò sulla sedia, andò a sbattere contro lo spigolo di un armadietto e per poco non cadde a terra.

Si alzò in piedi, il respiro corto.

<< Adesso che ci penso, i capelli mi piacciono così >>

Si alzò di corsa ed in pochi secondi fu fuori dal negozio.

Quel giorno fu veramente un incubo.

Passeggiò per un po' cercando la forza per rientrare e far felice Echo, ma non riusciva a farsi tagliare i capelli da una che si chiamasse Clarke.

Si sciacquò il viso ad una fontanella e si prese la testa tra le mani.

Devo calmarmi, è solo l'ansia per il matrimonio. Sicuramente.

Salì su un taxi per tornare a casa.

Ma in una mattinata caotica di New York il traffico non poteva di certo mancare.

Quindi ,mentre aspettava annoiato che il semaforo diventasse verde, si ritrovò a fissare il fattorino delle pizze in bicicletta fermo di fianco al taxi.

Parlava al telefono.

<< Sì, sì, ho capito, va bene tesoro, ci vediamo dopo >> Sicuramente parlava con la fidanzata.

<< Sì, sì, Clarke ti ho detto che te lo comprerò! >>

Poi semplicemente rimise il cellulare in tasca.

Per poco Bellamy non sbatté con forza la testa contro il finestrino.

Dopo poco si sporse.

<< Mi scusi, eheh com'è che fa di cognome la sua ragazza? >>

Il fattorino delle pizze lo guardò malissimo, per poi rispondere offeso:

<< Era mia sorella di 6 anni, imbecille! >>

Per fortuna in quel momento il taxi ripartì, sollevando Bellamy dalla responsabilità di trovare una scusa accettabile per la sua domanda.

In quel momento decise che non ce la faceva più.

Si sporse verso l'autista per chiedergli di cambiare destinazione e portarlo immediatamente alla sede del New York Times per incontrare Murphy.

***

Sҽɾҽɳԃιριƚყ |Bellamy & Clarke| BellarkeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora