Capitolo 1

2.4K 128 7
                                    

Marinette era l'unica sirena rimasta ad Atlantide.
L'unica sirena che ancora esisteva.
La sua specie, i suoi amici, suo padre... Tutto quello a cui teneva di più andò perduto.
La causa?
Umani.
Sono stati loro a rovinare tutto.
Tutto ciò, tutto il suo mondo, perso per sempre.
Il motivo era sconosciuto.
Gli umani dopo aver scoperto l'esistenza di creature acquatiche mitologiche, esse furono catturate.
Marinette, principessa di Atlantide, era rimasta da sola.
Fuggita dalla morte.
Sopravvissuta alla presunta estinzione delle sirene e dei tritoni.
Come se la morte della madre non fosse bastata.
Ma... Le attendeva qualcos'altro.
La verità è che la sua vita non era solo che all'inizio.

~

Un altra sera da sola che trascorreva la sirenetta.
Aveva solo otto anni quando perse tutto, eppure, ora che ne aveva quindici, si ricordava lo scompiglio creato dalle urla della sua gente come fosse stato ieri.
Quegl'orribili ricordi, di quando perse la mano della persona a cui voleva più bene.
Di quando suo padre non potè far altro che allontanare sua figlia per salvarla.
E se questo veniva chiamato "bene", beh, il bene fa mooolto male.
Salì sulla superficie dell'acqua e con lo sguardo rivolto al cielo, osservava silenziosamente il cielo notturno cosparso di stelle.
Cullata da dolci onde, Marinette s'addormentò

~

Il bianco avvolse lo spazio.
Una distesa di bianco l'aveva tirata fuori dal mondo.
Fluttuava e si muoveva liberamente con la coda scolpita con scaglie rosee.
Si girò e rigirò più volte in cerca di una meta.
Qualcosa da raggiungere.
O almeno qualcosa da vedere.
Poco dopo scorse una sagoma nera in lontananza.
Si fece avanti titubante, ma la titubanza presto l'abbandonò.
Scuotendo freneticamente la coda stringeva la distanza tra loro.
Quando la misteriosa figura le apparve, lei parve alquanto confusa.
Aveva il corpo di un essere umano, ma non poteva focalizzare bene l'essere.
Distingueva solo un paio di ciuffi dorati e due occhi, uno coperto da una benda anch'essa nera.
Osservò quell'occhio, verde, verde quanto uno smeraldo lucente, come se qualcuno avesse incastrato nell'incavo dei suoi occhi lo smeraldo più prezioso.
Il silenzio regnava in quella strana atmosfera.
D'un tratto quell'essere sparì.
Il bianco si sciolse, lasciando spazio al vuoto.
Un vuoto nero.
Buio.
Buio quanto la solitudine immensa che provava.

~

Marinette si svegliò di colpo.
<<Era solo...un sogno... >> sospirò.
S'aggrappò ad uno scoglio vicino, osservando le onde che si infrangevano lungo la costa.
Magari oggi passeggio sulla spiaggia... Pensò tra sè e sè lei.
Nuotò fino alla costa, finché il fondale non fu abbastanza basso.
Cercò un angolino dove nascondersi da dietro uno scoglio affiorò la luce.
La coda coperta dalle scaglie rosee e lucenti sparì, lasciando spazio a due gambe.
S'alzò dalla superficie bagnata e posò il piede sulla soffice sabbia toccata dalle onde.
La schiuma le abbracciava i piedi, bianca, candida quanto non mai.
Il sole splendeva.
Nemmeno una nuvola in quella afosa giornata.
Rise correndo a piedi nudi sulla spiaggia calda, assaporando l'inebriante odore di mare.
Sebbene ci fosse tanto sole, c'era comunque quel lieve filo di vento che le scompigliava i capelli corvini.
Si soffermò a guardare l'orizzonte.
Il sole aveva appena superato l'orizzonte, illuminanti l'Oceano creando un magnifico contrasto di colori.
Strinse tra le mani la collana di perle e conchiglie, l'unico ricordo rimasto dalla scomparsa della madre e urlò.
Con tutta la voce che aveva in gola.
Urlò a squarciagola.
Gridò.
Un lamento lungo e straziato.
Si liberò di quel nodo in gola che portava da anni e finalmente voltava pagina.
Soddisfatta, sussurrò
<<Oggi è un nuovo giorno... >> con un sorriso compiaciuto.
S'incamminò dall'altra parte ma nel farlo sbatté contro qualcosa.
Aprì gl'occhi e vide una bambina.
<<Mi scusi! >> disse la piccola.
La guardò meglio.
Era una piccola di umano.
Non sembrava una persona cattiva, infondo, era ancora una cucciola...
<<Non ti preoccupare, non è niente! >> rispose gentilmente Marinette.
<<Woah! Com'è bella la tua collana... ehm... >>
<<Puoi chiamarmi Mari>>
<<Emma! >> (nome tirato così...)
<<Vieni qua ne faccio una! >>
E così la corvina con un filo da pesca che aveva trovato là vicino, mise fiori e perle e gliela diede.
<<GRAZIE MARI!! >> fece lei tutt'eccitata con gli occhi verdi che brillavano.
Prese a giocare con i suoi capelli biondi, mentre Emma giocava con le conchiglie e disegnava sulla sabbia con la punta del dito.
<<Senti Mari, cosa ti piace fare? >>
<<Amo nuotare... >> rispose lei, pensando che lei non fa altro...
<<Io gioco spesso col mio fratellone! >> rise lei.
Lei tirò un sorriso, ma pensando alla parola "fratellone " le venne nuovamente in mente la famiglia persa anni orsono.
<<Parlami di tuo fratello>>
<<È alto, biondo, due occhi uguali ai miei e ha molte ammiratrici... >>
<<Allora deve essere bello... >>
<<Sì ma non le piace nessuna...
Infatti io sono in cerca della ragazza adatta a lui!! >> fece la bambina con aria determinata.
L'altra abozzò un sorriso divertito.
Nel vederla sorridere, Emma esclamò. <<L'HO TROVATA!! >>
<<Ah sì? Chi chi? >> si guardò intorno Marinette curiosa.
<<È... >> ma prima che Emma potesse mostrargliela, arrivò qualcuno da dietro le palme, facendo frusciare le fronde degli alberi e i cespugli di bacche.
<<EMMA!! >> urlò un ragazzo.
Le due si voltarono e la corvina deglutì.
Era un essere umano.
Aveva i capelli dorati e gli occhi verdi e profondi, come smeraldi.
Aveva l'aria di aver fatto la corsa ai trecento metri, infatti aveva il fiatone. Subito dopo, con sguardo severo, si rivolse alla bambina e la rimproverò.
<<Sono stato tutta la mattina a cercarti! Dove eri finita?! >>
<<Aspetta aspetta!! Devo presentarti ancora la mia amica... >> tagliò corto la piccola.
Strattonò Marinette per il braccio e così fece col ragazzo.
<<Mari, lui è Adrien. Adrien, lei si prenderà cura di te! >>
<<CO-COSA?! DI NUOVO QUESTA STORIA?! >> balbettò il biondo
<<È lui mio fratello>> bisbiglio Emma alla sua amica.
IO:
Yeah, Adrien ha una sorellina.
I'm so happy!
Tenetevi pronti perché Emma sarà il nostro bel terzo incomodo.
Oh Yeah! Fai del tuo peggio SIS!!
EMMA:
Oh Yeah, contaci!!
I due erano entrambi imbarazzati, ed Emma decise di complicare maggiormente le cose lasciandoli soli.
<<Dove pensi di andare?! >>
urlarono entrambi.
<<Dovete trovare il tempo di conoscervi da soli!! >>
rispose Emma (con faccia pervy) ai due, sottolineando le parole "da soli".
I due si guardarono negli occhi.
I suoi occhi sono identici a quelli del sogno... pensò distrattamente lei, ma guarda caso anche lui aveva fatto lo stesso sogno, solo che nel suo c'erano gli occhi azzurri e limpidi di lei...
<<G-Grazie di esserti occupata di Emma... >>
<<D-Di niente!! È... È stato divertente stare in sua compagnia... >>
E siamo tutti contenti perché finalmente Adrien balbetta davanti a Marinette e non davanti a Ladybug!
*balla perché è solo happy! *
<<Allora... Ci si vede!>>
<<C-ciao... >> rispose lei rimanendo di sasso, mentre il biondo s'allontanava.
Non aveva mai visto un essere umano gentile, e ridere per scherzi...
Lei era abituata alla risata cattiva dei pirati sobri.
Ma dopo anni, forse il mondo era cambiato...

My MermaidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora