capitolo cinque.

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Sono al super mercato e sto girando da mezz'ora.
Non so cosa prendere.
Per ora ho solo preso il caffè e dell'insalata, sono molto delicati, quindi a cena mangiano leggero.

***

Esco e vedo daniele, mi sorride e si ferma "uomo di casa oggi?" Ride e io annuisco.
Il suo sorriso.
Madò, quanto è bello?..

"Tu anche?"
"Si, mangio con mia cugina in ospedale, però io devo prendermi qualcosa, a lei gli portano il cibo"
Sorrido "dai vieni, così parliamo un po'" sorrido ed entriamo.

"Come mai hai invitato i tuoi genitori?" Dice all'improvviso "tu come fai a saperlo?"
"Li ho visti, rispondimi dai." Sorride e prende qualcosa e lo butta nel carrello
"Mia sorella si sta operando, due giorni fa era in ospedale che doveva fare altre visite e quindi li ho fatti venire per farli stare vicino a lei,di solito non stanno mai con noi, la loro presenza le farebbe bene, soprattutto quella di mio nonno, mia nonna e mia madre" sospira e mi guarda "brutti rapporti con suo padre?"
"Si, anche io con mio padre, sai, sono gay e non lo ha mai accettato, e lei nonostante tutto ce l'ha con mio padre perchè una volta da piccolo mi ero fatto male, e un ragazzo che avrà avuto un anno in più mi ha aiutato a tornare a casa e lui non gradivano molto, mio padre non c'era quindi non poteva commentare da subito, ma quando l'ha saputo si è arrabbiato, glie l'ho detto perchè ero fiero, eravamo molto amici, ma quando ha saputo che ero gay ha iniziato ad odiarmi, non mi vuole in casa"

lo sento irrigidirsi e fare dei sospiri "sai, anche mio padre non gradiva che fossi gay, il punto è che sono cresciuto con lui dopo la morte di mia madre, cioè non molto con lui, diciamo in un college di maschi, e vedendo solo loro, sono diventato così"
"Beh, chi lo sa se un giorno gli faremo cambiare idea" rifletto a ciò che penso e aggiungo "cioe da amici eh" rido nervosamente e lui scoppia a ridere
"Perchè, non ti piaccio?"

"No, non mi piacciono i tipi come te"

"Invece a me si, soprattutto quando fai finta di niente quando mi mordo il labbro"

Pov's autrice.

"Quante volte te lo devi dire, non mi piaci"

"Fidati, non resisterai molto" dice andandosene e lasciando da solo il ragazzo.

Il ragazzo resta li, fermo, a guardare il ragazzo, che pian piano lo faceva sempre di più innamorare, lo guardava andare via, e il ragazzo con un ghigno nella faccia sembrava che gli aveva letto negli occhi che voleva baciarlo, stringerlo nelle braccia, voleva stare cin lui anche se suo padre non lo avrebbe mai accettato.
Voleva la sua crush.
Voleva il ragazzo che gli ha fottuto la testa e il cuore.

****

"Mamma, cucino io, tu riposati, siete arrivati poco fa" sorride e la madre scuote la testa "no, riposati tu, so che sei turbato, ti chiamo poi io, stai tranquillo" il ragazzo le sorride e poi fa come le dice la madre.
"Gabriel" entra il padre

"Esiste la parola bussare, o lo hai dimenticato?" Lo scruta dalla testa ai piedi e si siede sul letto "ed esiste anche la parola *posso sedermi*"
"Senti, i tuoi cugini, Mark e Stiven vogliono che stai un po' con loro, ma prima ti voglio parlare" dice serio "no papà, non ti aiuterò di nuovo con quelli"

"Non voglio parlare di quella cosa, ma del fatto che sei gay."
Sbuffa "non sono affari tuoi che sesso mi voglio scopare." Si alza "non parlarmi in questo modo Gabriel Zanaga." Dice non voce retta "te lo ripeto. Sono cazzi miei che sesso voglio scoparmi.
Quindi,ora esci da questa stanza, ciao." Il padre lo guarda male ed esce.

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