capitolo nove.

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Siamo ancora in macchina a girare per la città per mostrarla a mia madre, lei sorride, sia per me e Daniele che per la città, mi ha detto che gli piace molto e quasi quasi si vorrebbe trasferire qua. Ma con tutti i problemi non avrebbe mai il coraggio di lasciare i suoi nipotini con i suoi genitori da soli.

"Che ne dici se resti a mangiare da noi e tua cugina la portiamo dai suoi?" Chiede mia madre gentilmente sorridendo a trentadue denti "em..okay..solo che non saprei cosa mettermi..e..non vorrei dare fastidio.." dice mordendosi il labbro "non disturbi affatto, sei molto educato anche " sorride e allora daniele accetta.

Facciamo il giro e accompagno la cugina di Daniele a casa e lui la fa entrare spiegando ai suoi zii che si fermava da me, e loro, gentilissimi, si sono fermati ad organizzarsi con mia madre e alla fine dorme anche da me.
Mi mordo il labbro al solo pensiero di risfiorare quelle labbra e baciarlo delicatamente.
Il fatto è che anche se sono più grande, quando si parla di lui divento un bambino e lui sembra il mio Daddy.

Arriviamo a casa e appena apro vedo mio padre, è stravaccato nel divano che fissa il vuoto, e appena mi vede il suo sguardo si fa duro e si alza "vedo che hai portato il tuo ragazzo." Dice con voce aspra "si. Perchè io a differenza tua non scappo." Prendo la mano di Daniele e saliamo sopra "tieni, mettiti questa" gli passo una camicia, mio padre è raffinato, se non si vestono bene le persone che vengono qua per mangiare, non possono fare parte della famiglia "okay, comunque non fare così con tuo padre, non devi essere aggressivo" si toglie la felpa e dopo di che la maglietta e resta a torso nudo, mi mordo il labbro e lo spingo al muro, avvicino il mio viso al suo ma poco dopo bussano, vado ad aprire e noto mia sorella "Jhoanna mi hai fatto prendere un colpo" lei ride e mi dice tra poco sarà pronto, mi giro e vedo ancora Daniele senza maglietta, piegato in avanti per vedere la foto sul comodino, si alza e mi sorride, io vado vicino a lui e appoggio le mie labbra qulle sue, incerto continua.

Le nostre lingue si intrecciano come se stessero danzando, e intanto lo sento sorridere, ci stacchiamo e lui si mette la camicia, scendiamo e vediamo mia madre preparare la tavola insieme a mia sorella.

"Allora ragazzino, come ti chiamai?" Chiede mio padre sedendosi a tavola, io guardo Daniele e gli stringo la mano per tranquillizzarlo "Daniele, Daniele garezzo" gli sorride dolcemente
"Mh. Okay."
Ci sediamo e iniziamo a mangiare "dove abiti?" Dice con voce piatta e io mi sto per iniziare ad incazzare " dieci minuti da qua"
Guardo mio padre e sospiro "potresti evitare di fare domande? Lo metti in  imbarazzo. Grazie" lo guardo male e lui senza dire nulla si gira verso Daniele.

Mia madre si alza, ci fa un segno che va in cucina e poco dopo torna con una torta "oddio buonaaaaa" urla mia sorella alzandosi ma poi si risiede di scatto dato che papà gli lancia un'occhiataccià "chi ne vuole un pezzo?" Chiede mia madre sorridendo a trentadue denti "io" diciamo in coro tutti quanti

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Saliamo finalmente dopo l'interrogatorio di mio padre.
Daniele è sul letto seduto al mio fianco che ride "daii. Non prendertela, dovevo sospettarlo che mi facevano l'interrogatorio"
"Si ma mio padre ti parlava acidamente, non va bene sta cosa." Mi sdraio nel letto e lui fa lo stesso

*OMMIODDIO ZANAREZZO OKAY CIAO MI LEVO*

"Gabriel"

"Daniele"

"Ti posso baciare?"

Spalanco gli occhi e deglutisco

"Em. Si"

Si gira e appoggia le sue delicate labbra sulle mie. Diamo spazio alle nostre lingue che iniziano a danzare come non mai.
Ad un tratto lo sento sorridere e mi stacco imbarazzato "pensare che sei tu il più grande e io sembro il tuo daddy" ride e si gira, lasciandomi li, spiazzato ancora per il bacio.

Un incontro che mi ha cambiato la vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora