∬ 4 hours from the end

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9:16 p.m.

Oggi è stata la fine.
La fine della mia, forse nostra, felicità. Ho pensato più volte a come sarebbe stato perderti e nulla, nessuna delle mie tante aspettative sono degne della realtà. Poche ore fa mi hai detto che non potevamo più stare insieme, che era sbagliato e che noi eravamo sbagliati. "Eravamo" sì, perché adesso non lo siamo più. Poche ore fa mi hai chiamato, si, una telefonata e il mio povero cuore stava per esplodere, quello che non sapevo era che non sarei stato felice di sentire la tua voce - o meglio - ciò che avevi da dirmi. Mi hai detto che dovevi assolutamente parlare con me, che non potevi più aspettare perché stavano succedendo troppe cose nella tua vita e nessuna di queste positiva.

Ho pensato che volessi raccontarmi un po' dei tuoi problemi, niente di grave, solo qualche problema adolescenziale, come al solito. Mi hai sempre detto che ero bravo ad ascoltare, io ne ero felice e come fosse un domino, anche tu lo eri perché amavi quando mi spuntavano le fossette ai lati della bocca, adoravi toccarle, adoravi me.

Le mie aspettative comunque non erano giuste. Sei arrivato con il volto basso, ti guardavi le Adidas bianche consumate, forse avrei dovuto capire che non portavi belle notizie, ma come facevo io a saperlo? Per me tu eri e sei, una bella notizia, una ventata d'aria fresca alla mia vita un po' buia, un po' vuota, un po' monotona. Hai alzato lo sguardo solo per fissarmi negli occhi e dopo attimi di silenzio pronunciare quelle poche parole che hanno distrutto, o meglio, frantumato il cuore.

"Harry, credo non sia il caso di continuare a vederci."

Per, non so bene quanto, ti ho fissato e Dio avrei voluto fosse solo un incubo, uno di quelli che facevo prima di conoscerti. Ma non lo era, no non lo era e tu ne eri la prova vivente. Non sono riuscito neanche a urlare; che poi cosa c'era da urlare? Avrei solo pianto, per ore e ore. Ma invece - stretto nel mio maglioncino rosa - ti ho chiesto il perché, e tu come se nulla fosse hai alzato le spalle e hai detto quello che non avrei mai pensato di sentirmi dire, non da te almeno, perché di te mi fidavo Louis, mi fidavo tanto, troppo forse.

"Io non ti amo più."

Pensare che quelle parole erano uscite fredde da quelle labbra che amavo (amo) baciare, mi fa perdere un pezzo del puzzle che è la mia vita.

Non so bene come andare avanti e sinceramente non so neanche se ci riuscirò, perché diciamocelo: prima di te non vivevo e dopo di te non vivrò. Forse era meglio quando non c'eri perché non sapevo come fosse sentirsi amati e quindi non potevo provare tristezza o dolore, per un qualcosa che non conoscevo. Ma ora conosco il sapore delle tue labbra, il colore dei tuoi occhi, la morbidezza dei tuoi capelli e non so come.

Come andare avanti.
Come dimenticarti.
Come smettere di amarti.
Come non pensarti.
Come costruire qualcosa di nuovo.
Come risollevarmi.

Hai presente quando dicono "Il mondo non gira intorno a te." beh Louis, il mio si.
Vedi? Il mio mondo gira/girava intorno a te. Non importano i tempi verbali, lo è sempre stato - prima di conoscerci - e continuerà ad esserlo.

Il filo del dolore  »  l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora