allenamento pt. 2

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Peter sbuffò; appoggiando le mani alle ginocchia e ansimando, cercando di riprendere fiato. Erano ore che si stava allenando con Ashley. Si era esercitato a stare vigile e a cogliere tutti segni di un possibile assalto alle spalle.quando fu soddisfatta, lei gli aveva detto di cercarla ed era andata a nascondersi. Era già mezz'ora che la cercava e nonostante gli avesse detto che non sarebbe mai stata lontana, lui non riusciva a captare niente.
Si tirò su; pronto a riprendere la corsa; quanto una mano si posò sulla sua spalla e una voce disse <Fine dei giochi>. Il ragazzo sobbalzò e si girò di scatto in un'unica mossa. Dietro di lui c'era Ashley con un sorriso beffardo e i capelli scompigliati pieni di foglie. "Come il giorno del nostro incontro" pensò il ragazzo; arrossendo al ricordo di come era terrorizzato.
La voce della ragazza lo svegliò dai ricordi:< devi essere più furtivo e correndo non credo che ci riuscirai, inoltre ti davi attorno solo un'occhiata sommaria, addirittura mi hai guardato un paio di volte senza vedermi>.
Lui arrossì d'imbarazzo e borbottò:<Ma tu corri in giro senza farti sentire>.
<Andiamo Peter non crederai che sia così facile! Io ci sono cresciuta con questa abitudine, ma tu no. Devi fare un passo per volta>. Il ragazzo si sentì sciocco:aveva voluto provare a mostrarle che anche lui era bravo in qualcosa, ma aveva fallito miseramente, ridiccolizzandosi da solo.
<Su non ti abbattere, riproviamo> disse lei sparendo di nuovo nella vegetazione.
Il ragazzo fece un respiro profondo e camminò nella direzione in cui lei era sparita. Si concentrò e riuscì a fare meno rumore possibile, nonostante il lieve rumore di foglie secche che si spezzano si udiva ancora. Aguzzando l'udito, sentì delle fronde muoversi a destra. Ashley gli aveva anche detto che gli avrebbe fatto avvertire la sua presenza con dei suoni, solo che prima era stato troppo disattento per coglierli. Stavolta invece lo aveva sentito chiaramente. Guardo alla sua destra, verso un albero. All'inizio non vide niente, ma poi riconobbe il nero della sua maglietta e il blu dei leggins che portava, assieme ad un movimento quasi impercettibile di lei che si acquattava sul ramo. Vide anche i denti leggermente appuntiti spuntare dalle labbra mentre lei sorrideva sfidandolo.
<Ti ho trovata> mormorò sorridendo di rimando prima di rivolgerle un cenno per farle capire di scendere.
Lei con un agile balzo scese a terra e si avvicinò sorridendo compiaciuta.
<Stavolta sei stato molto più bravo, devo ammetterlo. Ma per essere un perfetto lupo devi saper inseguire la preda che hai stanato no? Vediamo se riesci a prendermi!> disse prima di scattare. Lui venne colto alla sprovvista e si affrettò a seguirla, ma gli arbusti e il terreno scosceso gli impedivano di correre alla massima velocità se non voleva rovinare a terra. Lei invece non aveva problemi;schivando e saltando con grazia e agilità gli ostacoli.
Arrivarono ad un punto in cui la strada si divideva:c'era una strada che scendeva e una che saliva; terminando in un dirupo poco alto rispetto al terreno. Ashley, forse per paura che lui la seguisse e si ferisse, prese la strada in discesa. Lui invece vide nell'altra strada una rampa di lancio e decise di sfruttarla. Corse lassù e saltò di sotto. Purtroppo non fu abbastanza agile e rovinò addosso alla ragazza ed entrambi rotolarono fino a valle. Quando ai resero conto di essere uno sopra all'altra si alzarono, rossi in viso, e Ashley disse <Beh...mi hai presa>. Non dissero più niente e si incamminarono verso casa, visto che il sole stava tramontando.
Peter si sentì soddisfatto per essere riuscito nelle imprese durante l'allenamento, ma sapeva che Ashley ci era andata piano e che in futuro sarebbe stata molto più dura.

The wolf that is concealed in herDove le storie prendono vita. Scoprilo ora