Prologo;

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Sarebbe bellisismo se, una volta tanto, le cose andassero proprio come voglio io.

Già... ma non si può volere tutto dalla vita, per cui, certe volte, bisogna anche arrangiarsi e andare avanti; come d'altronde ho sempre fatto.

Spero soltanto nel raggiungere i miei obbiettivi. E, non importa quanto impiegherò nel farlo, alla fine, sento che sarà una grande soddisfazione, poter dire ''io ce l'ho fatta'', nonostante gli sforzi.

Cammino per le strade fredde e umide di Seoul. Fa molto freddo in questi ultimi tempi, perciò, non riesco a fare a meno di girare con una grande sciarpa avvolta intorno al collo, e un berretto abbinato.

Di solito amo passeggiare per la città, ma oggi non è proprio il caso. Il vero problema per cui la mia solita vitalità sia calata quanto la voglia di vivere di un bradipo, è il fatto di aver fallito miseramente – per la terza volta – l'esame di ammissione alla Yonsei University.

Sono convinta che ci sia qualcosa di sbagliato nel mio piano di studio; deve essere per forza così, altrimenti non mi spiegherei come, un'alunna uscita con il massimo dei voti, riscontri così tante difficoltà a passare un semplice esame.

Sì, be', quando ho deciso di tentare di percorrere questa strada ero al corrente del fatto che non sarebbe stato facile arrivare fino in fondo, ma, mi ero ripromessa di provarci con tutte le mie forze; e, adesso, mi sembra tutto così inutile.

Non è stato facile neanche riuscire a racimolare i soldi necessari per pagare l'esame da sola, per cui, mi sembra anche arrivato il momento di rinunciare.

Potrei continuare a lavorare nel bar del signor Pil Mo, eppure, avrei ancora la tenacia di provare una quarta volta. L'ennesima, per essere precisi.

D'un tratto, un cinguettìo familiare, mi riporta alla realtà, costringendomi ad estrarre il cellulare dalla tasca del cappotto e a sbloccare la schermata.

1 messaggio da: little Chan-

Mi è impossibile ignorare quel messaggio, poiché sono consapevole della drasticità delle conseguenze. ''Yah, Lee Yeo Jin, dove sei?! Ti sto aspettando da qualche mezz'ora davanti al negozio, non dovevi aprire tu?''

Oh, mamma.

A quella rivelazione, ecco che una lampadina mi si accende nel cervello: i miei piani erano quelli di controllare se, una volta tanto, fossi riuscita a superare l'esame, e poi correre a lavorare; ma, come sempre, mi sono lasciata perdere dallo sconforto, e addio puntualità.

— Aish! —, sbotto, controllando l'orario: 9:26.

Bene, solo un'ora di ritardo. Fantastico!

Eun Chan ha proprio ragione quando mi chiama testa vuota...

Aguzzo lo sguardo verso la strada e cerco di adocchiare il primo taxi che mi capita sotto tiro.

Se il capo scopre che sono arrivata in ritardo, di nuovo, mi farà a pezzettini, ne sono sicura.

📚📚📚

Oh, insomma, non diciamo sciocchezze: nessuno resiste al mio fascino! —, è l'esclamazione colma di modestia e convinzione, da parte del nostro cliente più abituale, Song Kyung Il.

Esasperata dai suoi soliti discorsi su quanto lui sia bello, ricco, bello, stupendo, perfetto; mi avvicino al suo tavolo ordinario, con in mano il vassoio, contentente la caterva di cose che ha ordinato. — Mangia e non fare storie —, lo ammonisco scherzosamente.

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