Capitolo 7

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Il risveglio è brusco. Non sta sognando, o almeno non gli sembra. Si trova ancora all'interno della sua tenda e un lamento straziante riempe l'aria. Non riesce a distinguere bene i suoni, ma non gli sembra il rumore del vento. Si alza, scuote la testa per scacciare il torpore e poi esce all'aperto. Il lamento sembra giungere dalla sommità delle scale e lo attira, come se qualcuno lo stesse chiamando.

Sale i gradini con attenzione, mentre un senso di anticipazione lo invade. Allora comincia a correre e in un attimo è sulla balconata, a un passo dal baratro. Si volta verso destra e lei è lì e lo sta fissando con quegli occhi meravigliosi e il sorriso dolce dipinto sul viso. Non è vero, si dice, gli spiriti non esistono, eppure è davanti a lui e non può essere più reale di così.

Si guardano e Alberto si sorprende a ricordare il loro ultimo abbraccio, o forse il sogno della notte precedente, e poi lentamente affiorano altre memorie, le cavalcate sulle spiaggia, il primo bacio.

In un lampo, tutto diventa chiaro e lui comprende la verità, profonda e toccante, e con essa realizza che tutti gli eventi della sua vita sono una mappa, un percorso diretto a questo luogo e questo momento.

Alza lo sguardo su di lei ancora una volta e sorride.

"Sono tornato. – Le dice. - Ti amo", poi si getta nelvuoto.    

FINE

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