I - Kiss me

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Hermione e Draco erano seduti uno di fronte all'altro, senza mai essersi scambiati uno sguardo. Dopo quel litigio niente era più lo stesso.
Si erano urlati contro cose che nemmeno pensavano e le ferite createsi per gli insulti erano troppo profonde. Erano sprofondati nell'odio degli anni precedenti e ora affogavano in quella sostanza densa e collosa.
<Hermione> sussurrò lui, senza saper cosa dire dopo. Voleva solo sentire il nome della grifona di nuovo, uscito dalle sue labbra, dalle labbra di un serpeverde. Voleva poterle trasmettere quel che sentiva, ma con le parole non era mai stato bravo.
Lei se ne stette lì, impalata, come una statua di marmo. Draco restò a guardarla. In tutta la sua bellezza, se ne restava ferma. Con i riccioli dorati che cadevano come cascate sulle sue spalle esili, il viso chiaro dai lineamenti dolci che lui riusciva a scorgere solo per metà, le gambe magre accavallate elegantemente, le braccia che impacciatamente erano incrociate sotto al suo seno.
<Hermione> ripeté lui. Lei alzò leggermente lo sguardo. Aveva gli occhi rossi dal pianto come, d'altronde, il serpeverde. Era bellissima, nonostante tutti i suoi difetti. Ma al biondo non importavano le sue imperfezioni, perché la amava così. L'amava nonostante fosse una grifondoro, una so-tutto-io, una che vuole arrivare alla perfezione sfiorandola con un dito, nonostante passasse notti insonni per qualcosa che poteva comprendere solo lei.
La riccia riabbassò lo sguardo, trovando molto interessanti le piastrelle del pavimento.
<Hermione ascoltami> disse lui, rendendosi conto di aver detto la cosa sbagliata. Hermione non si interessò minimamente delle parole del purosangue e continuò a fissare le sue scarpe. Tra loro c'era qualcosa, come una rete, che non permetteva loro di potersi toccare e capire, ma solo di potersi guardare e parlare.
<Hermione guardami>.
Lei non si mosse, restò immobile. Ferma come se fosse stata immobilizzata da un incantesimo. Non si sentiva nemmeno il leggero suono dei suoi respiri. Il biondo si alzò, ruppe la barriera che li separava, si mise di fronte alla ragazza e le prese il mento tra le mani, costringendola ad affondare lo sguardo negli occhi grigi del ragazzo. Erano fatti di mille pagliuzze azzurre e grigie, di milioni di sfumature diverse prese dalla superficie e dal fondo dell'oceano. Erano limpidi e puliti come il cielo e lei ci si trovò dentro spaesata, come se fosse rimasta nuda in una stanza vuota.
Hermione restò zitta, guardandolo, mentre le lacrime cominciavano a inumidirle gli occhi ambrati.
Il ragazzo la guardò teneramente, mentre i loro visi si avvicinavano.
<Draco> mormorò lei chiudendo gli occhi. A loro piaceva chiamarsi per nome, era sempre stato un invito ad un bacio.<Si?> rispose lui, beandosi di quel momento in cui i loro respiri si mescolavano, i nasi quasi si sfioravano. E così, come fosse uno 'scusami', si guardarono, cercando di leggere l'anima dell'altro. Quell'attimo durò secoli, mentre la mora si chiedeva se quel che stava per fare era sensato, idoneo al carattere di una grifondoro orgogliosa e altezzosa come lei.<Draco, baciami> disse infine lei, sicura delle proprie parole. E subito lui, che non aspettava altro, le si fiondò contro. Non era un bacio passionale, era un bacio casto. Era un bacio dolce, un loro bacio. Dopo settimane di astinenza si ritrovavano di nuovo il sapore dell'altro in bocca.
Misero fine al bacio, con il fiato corto, le fronti appoggiate l'una all'altra e gli occhi chiusi. <Scusami> dissero allora all'unisono.
Non c'era altro da perdonare. Si baciarono di nuovo.

You and me •Dramione•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora