<Granger!>. La riccia di voltò, sentendo la voce del suo migliore amico. Il biondo era a pochi metri da lei, ma faticava a raggiungerla per la troppa gente. <Malfoy!> gridò lei in risposta. Diede qualche spallata cercando di avvicinarsi al ragazzo, che a stento si faceva largo tra la folla. Quel giorno erano tutti nello stesso corridoio, poiché, per qualche strana coincidenza le lezioni di nove classi erano tutte sullo stesso piano, a quell'ora.
Quando si ritrovarono faccia a faccia si presero per mano per non perdersi nuovamente e insieme si diressero all'aula di storia della magia, dove avrebbero dovuto avere una lezione serpeverde-grifondoro. Si sedettero vicini come sempre e, dato che erano in anticipo di dieci minuti, presero a chiacchierare.
<Granger, hai fatto la ricerca?> chiese stanco il serpeverde. Quella notte aveva dormito veramente poco. <Si, e l'avevo fatta anche due settimane fa> rispose fiera lei. <Sei incredibile... com'è andata la giornata?>. La riccia alzò le spalle. <Niente di che. Ho fatto aggiungere venti punti a grifondoro per aver risposto correttamente al professor Vitious, e poi Harry e Ron ne hanno fatto perdere dieci perché continuavano a parlare> affermò lei senza pensarci su. <Che idioti... non hai ancora risolto con loro immagino>.Hermione alzò gli occhi verso il viso pallido di lui. Erano due settimane che non parlava con Harry e Ron, solo perché erano venuti a sapere della sua amicizia con Draco. <Ovviamente no. Per loro è inaccettabile questa cosa>. Hermione si appoggiò allo schienale della sedia, continuando a guardare quello che ormai da un anno era il suo migliore amico. Prima del litigio con i suoi due compagni di casa, lui era soltanto uno dei tre migliori amici.
<Meglio. Quei due sono talmente scemi... ah e senti, domenica non potrò accompagnarti ad Hogsmeade>. Hermione sembrò confusa, e restò in silenzio un attimo prima di aggrottare le sopracciglia. <Oh, uhm, okay, perché?> chiese curiosa lei. <Devo uscire con Astoria> mormorò mentre si torturava le mani. La riccia annuì cercando di mascherare la gelosia.
Sapeva che stava avendo a che fare con un Malfoy, ma sperava che lui, un giorno, avrebbe detto addio al suo destino. Non voleva vederlo sposarsi con una donna per volere dei suoi genitori. Non voleva che lui fosse costretto ad un matrimonio combinato. Beh, a dire il vero, lei, al matrimonio di lui, voleva essere esattamente sull'altare. Perché non poteva fare a meno di ammirarlo in tutta la sua bellezza, mentre lo sguardo del biondo era fisso per terra. Era ormai da un po' di tempo che si era accorta di provare qualcos'altro per lui, oltre all'amicizia.
<Okay, allora sarà per la prossima volta... uscirò con Ginny e Luna>. Entrambi tirarono fuori i libri vedendo il professore che entrava in classe.
L'ora passò velocemente, si parlarono poco. La riccia uscì dall'aula senza nemmeno salutare il suo amico, che non avrebbe visto prima della pausa pranzo.
Era delusa, Draco si era sempre opposto al dover frequentare quella ragazza. Hermione, con tutta la sincerità del mondo, non la trovava nemmeno bella. Il suo naso era sporgente, le orecchie troppo grandi, gli occhi talmente sottili da sembrare due fessure.
Certo, forse la gelosia la faceva sembrare più brutta di quel che era, ma di certo c'erano ragazze più carine ad Hogwarts. Come Ginny, come Luna, come Hanna Abbott, e come Cho. Perché, si, Cho era davvero più bella di Astoria.
Ma perché proprio in quel momento Draco aveva deciso di mollare? Perché adesso che stava riuscendo a convincere suo padre ad annullare il contratto per il matrimonio aveva deciso di rinunciare?Hermione si ritrovò al tavolo di grifondoro con davanti il suo pranzo, senza avere nessuna voglia di finire quel dannato pollo arrosto. Era seduta di fianco a Ginny che continuava a parlarle di un tassorosso che, a detta sua, baciava da Dio.
La riccia non la stava ascoltando, ma quando la rossa iniziò a parlare di Draco, la mora alzò di colpo il capo fissando l'amica. <Che stavi dicendo di Draco?>. L'altra sorrise abbassando la testa. <Solo che ti sta fissando da quando si è seduto al tavolo. Ci hai litigato? Sembra parecchio triste>
Hermione allora cercò con lo sguardo gli occhi del biondo, trovandoli solo dopo qualche secondo. In effetti la stava guardando. Si sorrisero tranquillamente, come facevano sempre. Il serpeverde poi abbassò subito lo sguardo, quasi per paura di non riuscire a sostenerlo.
<Beh, mi ha detto che domenica non potremo andare ad Hogsmeade insieme, ma no, non abbiamo litigato> riferì allora Hermione che ancora guardava l'amico che non osava più alzare gli occhi. <Uhm... verrai con noi. Perché non può accompagnarti?> chiese la rossa mangiando una coscia di pollo. La riccia allora rispose con tono freddo, e disse solo "Astoria". L'amica annuì piano, sogghignando.
<Ah ah, guarda un po' la nostra Herm... sei gelosa!!!> esclamò allora.
<Sono certa che in Burundi ti hanno sentita... e poi non sono gelosa, solo che prima si rifiutava completamente di avere anche un saluto con quella ragazza, e adesso ci esce insieme... senti, io non ho più fame e dopo ho un ora buca, quindi vado in biblioteca> disse lei alzandosi e prendendo la sua borsa dei libri.
Puntando i piedi per terra e tenendo le mani chiuse in due pugni saldi, si ritrovò a camminare tra gli scaffali della biblioteca cercando un libro per calmarsi un po'. Non ne voleva uno sulle materie scolastiche però, ne desiderava uno che le raccontasse una storia, che potesse estraniarla a da quel mondo. Ne prese uno con la copertina bordeaux, senza riflettere sulla sua scelta, si sedette su una sedia e prese a leggere. La rabbia ribolliva nelle sue vene. Non riusciva nemmeno a concentrarsi sulle parole! Era totalmente adirata.