Hermione dormiva ancora, la luce penetrava leggermente dalle persiane della finestra davanti alla coppia. Draco se ne stava abbracciato a sua moglie, con il sorriso sulle labbra e le braccia che circondavano i fianchi esili della ragazza. La riccia fece un leggero movimento, prima di girarsi verso il giovane ed affondare il viso contro il petto del biondo.<Ehi piccola Granger... come stai?>. La donna mugugnò, ma poi, con la bocca impastata dal sonno, chiese: <Ma che ore sono?>. Quando il marito le rispose che erano le 10 e mezza spaccate, lei saltò fuori dal letto. <Ma come ti è saltato in mente di non svegliarmi prima!! Ci licenzieranno!!> prese ad urlare la mora. Il serpeverde si coprì le orecchie con le mani e le rispose dolcemente. <Per Salazar, Granger, è sabato. Torna qui sotto le coperte>. La riccia lanciò per terra i vestiti che aveva in mano e si coricò nuovamente al caldo vicino al biondo. <Vado a preparare la colazione se vuoi...>
Hermione subito si strinse a lui. <No, ti prego, resta qui>. Quel giorno si gelava, nonostante fosse appena autunno.
Il ragazzo sorrise e strinse sua moglie a sé, mettendole involontariamente una mano sul ventre, e ovviamente lei reagì di conseguenza. Si mise a sedere, respirando profondamente.<Ti va se ci vestiamo? Cioè... senti, ci vediamo giù in salotto tra un quarto d'ora per la colazione, okay?>
Draco annuì confuso, prima di sedersi sul bordo del letto. Guardò Hermione alzarsi e dirigersi verso la porta.
<Va tutto bene, amore?>. Lei si voltò, con un mezzo sorriso sul viso e annuì prima di sparire chiudendosi la porta dietro.Il biondo iniziava a preoccuparsi, si era lavato in cinque minuti tirati e si era diretto subito in salotto, tenendo la sua tazza di tè caldo tra le mani, che gli tremavano leggermente.
Aveva un brutto presentimento.
Continuava a passarsi le mani fredde tra i capelli chiari. Era seduto sulla poltrona vicino al camino che aveva appena acceso, quando arrivò Hermione.Subito si alzò in piedi, e le di avvicinò con aria preoccupata.
Stettero in silenzio per qualche secondo prima che Hermione gli prese le mani.
<Credo tu abbia capito che io ti debba dire qualcosa, no?>
Lui non si mosse, non disse niente, ma continuò a guardarla negli occhi ambrati, incitandola a continuare.
Hermione non riuscì a trattenere le lacrime che ormai le rigavano le guance incontrollate.<Amore, non piangere, dimmi tutto> cercò di rassicurarla lui, mentre la stringeva a se. Lei si lasciò cullare nelle braccia possenti di quell'uomo che nonostante ormai non fosse più un ragazzo, restava il Draco attraente che era sempre stato; che nonostante i litigi e le difficoltà era lì; che nonostante a volte fosse insopportabile lei lo amava; che nonostante tutto le era rimasto sempre accanto.
Hermione fece un respiro profondo, lo guardò negli occhi chiari e pensò a tutto quel che insieme avevano passato.
<Sono incinta> disse tutto d'un fiato.
A Draco ci volle qualche secondo per realizzare quel che la moglie aveva appena detto. E appena collegò quella frase al significato di quelle parole non poté fare a meno di sorridere.
<Davvero?> disse lui, che ormai stava piangendo. Stava sorridendo tra le lacrime. Lei annuì, asciugandosi il viso con una mano.
<Oh mio Dio... ti amo, ti amo, ti amo. E amo lui, o lei, o loro. Vi amo, siete la mia vita>.Ed insieme si sentivano pronti per cominciare un nuovo percorso insieme, quel percorso che volevano intraprendere da sin troppo tempo, ed era arrivato il momento per entrambi di crescere ancora. E di far crescere qualcuno.