Sento scuotermi incessantemente il braccio, provo a muovere le palpebre, ma inutilmente.
Le forze mi mancano, il mal di testa è passato, ma il buio continua ad avvolgermi in tutte le sue sfumature inesistenti.
Non penso a nulla, fin quando un liquido freddo mi accarezza il viso.
Apro cautamente gli occhi ritrovandomi di fronte i miei genitori preoccupati e mia sorella Rikki in lacrime.
Sono sorretta ancora da quelle calde braccia che nonostante il mio risveglio continuano a tenermi forti.
<<Amore sei sveglia>> mi sussurra mia madre sollevata.
Sono leggermente stordita e non riesco ancora a comprendere tutto ciò che mi viene comunicato.
<<Brandon, portiamola nella tenda>> ordina mio padre con l'intento di farmi riposare.
Non mi ispira l'andare in tenda, soprattutto sapendo la mancanza di ossigeno presente, ma il vero motivo è che essere sorretta da QUELLE braccia mi fa stare incredibilmente bene, come se fossi protetta da chiunque si avvicinasse.
Provo ad oppormi muovendo le gambe nel vuoto, gesto che viene immediatamente compreso dai miei genitori e da Brandon, il quale frena il cammino.
<<Ehm...dove possiamo farla riposare?Non vuole andare nella sua tenda!>> domanda mia madre a John che si sta appena avvicinando con dell'ghiaccio.
<<Portiamola nella mia è più arieggiata, riposerà meglio>> Dice posandomi sulla fronte il ghiaccio.
Nella sua?
Sua e di Brandon intendiamo.
Incomincio a sudare freddo, sia per il pensiero di essere nella tenda di Brandon sia per il ghiaccio che mi è stato poggiato sulla fronte calda.
Spero solo di riprendermi, altrimenti sarei costretta a dormire con lui.
Beh, forse non proprio costretta, dato che a me non dispiacerebbe.
Brandon mi adagia lentamente sul ...materasso?
Wow, un materasso in campeggio.
Almeno sarà garantita la comodità al posto del mio scomodo sacco a pelo.
<<Bene. Amore riposa, e se hai bisogno di qualcosa chiamami, vado a prendere la medicina per la cefalea stai tranquilla>> mi rassicura mia madre.(Cefalea= termine generico per indicare un mal di testa)
Manco stessi per morire.
Mia madre esce di corsa dalla tenda, ma Brandon è ancora con me applicato nel prendere qualcosa nella sua borsa.
Mi sistemo meglio sul materasso, agitata per la presenza di Brandon.
Quest ultimo continua a prendere qualcosa nella sua borsa, così, curiosa decido di domandargli cosa stia cercando, con la speranza che non faccia il solito stronzo.
<<Che cerchi?>> gli domando dolcemente.
<<Cazzi tuoi?>> mi guarda truce.
Mi sbagliavo. Solito stronzo.
<<Non posso neppure farti una domanda adesso?>> gli domando stufa, notando il suo stupido comportamento.
Ferma i suoi movimenti, e si gira guardandomi interessato.
<<Mi stai sul cazzo. Questa ti basta come risposta?>>
<<E perchè mai adesso io ti starei sul cazzo?>> gli domando ferita.
Ferita perchè non mi aspettavo questa risposta da lui.
Sapevo di non essergli particolarmente simpatica però forse credevo di avere qualche speranza, provando ad essergli almeno amica.
Il discorso non era molto serio, quindi forse stava scherzando, ma ne dubitavo.
<<Devo davvero dirti la lista di motivi per cui mi stai sul cazzo?>>mi domanda stranamente preso, sedendosi sulla sua valigia.
Forse.
<<No, non mi interessa>> ero un po' incoerente, ma non volevo farlo sentire superiore.
<<Hai forse paura possa dirti cose spiacevoli?>> ridacchia di gusto l' idiota.
Odio quando fa lo sbruffone, è un po' come se sapesse della mia cotta per lui.
Si vede talmente tanto?
<<Ma anche no.>> gli dico fredda, sapendo dove vuole andare a mirare.
Continuo <<E tu? Sai cosa non sopporto di te?>> gli domando vendicandomi rossa di rabbia, ricordandomi tutti ciò che mi ha fatto.
Lui probabilmente lo avrà preso come uno stupido litigio, mentre io sono fin troppo seria.
Continuo non aspettando una sua risposta <<Il fatto che baci chiunque ti si presenti davanti>>
Oddio.
Lo avevo detto davvero.
Lui mi guarda sorpreso, come se non si aspettasse tale risposta da parte mia.
<<Ragazzi si mangia!>>Entra mia madre in tenda.
<<Vuoi che ti porto il pranzo qui Helen?>> mi domanda mia madre.
<<Si Mamma>> rispondo astutamente.
Almeno Brandon non sarebbe stato con me, sarei stata io e il mio amore più grande:il cibo.
<<Signora se non le dispiace posso farle compagnia>> afferma angelico Brandon.
Che faccia da schiaffi che ha quando parla con i miei genitori.
Sembra il figlio perfetto, ma in realtà per come lo conosco, di perfetto - oltre all' aspetto estetico- non aveva proprio nulla.
<<Ma certo che puoi stare con lei. Vado a prendere il pranzo e ve lo porto qui>> saltella felice mia madre guardandomi, rientra e ci porge il pranzo, quando se ne va, vedo che mi fa un piccolo occhiolino tipo a dire" Hai fatto colpo, comportati bene".
Una mamma talmente stramba potevo avercela solo io.
Chissà come avrà fatto a conquistare mio padre.
Immagino la scena di lei che va da mio padre chiedendogli il numero di telefono.
Ma qualcuno, o meglio una voce mi risveglia dai miei pensieri.
<<A cosa pensi?>> sussurra Brandon avvicinandosi.
Alzo la testa dal mio piatto guardandolo negli occhi accertandomi che quella voce dolce sia uscita proprio dalle sue labbra.
Incontro immediatamente quegli occhi pieni di fuoco e verde.
"Una foresta in fiamme" penso.
<<Ti piacciono?>>
<<Cosa?>> gli domando confusa.
<<I miei occhi>> sorride.
Si era accorto che li fissavo intensamente.
<<M- molto,cioè...ehm... sono particolari>> affermò imbarazzata guardandolo estasiata della sua bellezza.
<<Anche i tuoi non sono male>> mi sussurra avvicinandosi al mio orecchio.
I miei?
Parla dei miei occhi?
Mi ha fatto un compimento!
"Non ci posso credere, Brandon mi ha fatto un complimento!" Sclero mentalmente.
<<Perchè? Cioè...sono marroni>> gli dico ovvia.
Sono color cacca, spiegatemi voi come facciano a piacergli.
<<Sono espressivi>> mi risponde guardandomi anch'egli intensamente.
Poi continua <<Riesco a leggerti tutto ciò che provi>>
Le sue parole mi avevano rapito mentalmente.
Riusciva davvero a capire quello che provavo?
Sapeva allora, che io lo amavo?
<<Cosa sto provando adesso?>> non mi trattenni dal chiederglielo, ma effettivamente mi spaventava la sua risposta.
Lui non mosse il suo sguardo dai miei occhi.
Mi sentivo molle sotto i suoi occhi.
<<Credo...>>
Aiuto.
<<Imbarazzo>>
Fiuuu.
<<Forse>> gli rispondo.
<<Ti imbarazzo?>> mi domanda ridacchiando.
<<Un po'>>
<<E perchè mai?>> mi dice avvicinandosi ancora di più.
I miei capelli sfiorano il suo viso per la vicinanza.
Mi sento scoppiare il cuore nel petto, ho perso l'uso della testa, mi sento di impazzire.
Ad un certo punto il mio sguardo va a puntarsi sulle sue splendide labbra.
Piene e belle come il resto di lui.
Avrei voluto tanto baciarlo in quel momento.
Mi avvicino ancora di più, tanto da sentire il suo naso sfiorare il mio.
Volevo baciarlo.
Bramavo le sue labbra da tanto.
Chiudo gli occhi in attesa di quel contatto.
Lo stesso contatto che però non avvenne.
<<Vedi Helen, non sono io,ma voi ragazze che mi desiderate ardemente, e tu che ti fai tanto diversa dalle altre, sei come loro>>
Non avevo parole.
Si era preso gioco di me.Non potete capire quanto tempo io ci abbia messo a scrivere questo capitolo.
Ma sì, forse 3 giorni?
Non che fosse lungo però la mia testa mancava di ispirazione ed è per questo che avete aspettato talmente tanto.
L' importante però è che adesso potrete leggerlo, no?
Sono così emozionata, state aumentando e questo non mi può far altro che felice, consapevole che di tanto lavoro c'è sempre qualcuno che apprezza💜
Vi ringrazio davvero, scriverò il prossimo capitolo fra meno di una settimana, lo prometto😉😋
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You are my shooting star.
RomansaTutto è cominciato quando Helen, una semplice ragazza di soli 14 anni, si ritrova a guardare le stelle, per poi passare a contarle una ad una. Non ha mai visto così tante stelle in tutta la sua vita. Stesa sull'erba, si mette seduta appena dopo aver...