Passarono alcuni giorni, Apple veniva ogni giorno a danza dopo la scuola, Io e Chris non avevamo parlato molto in quei giorni, ma lo avevo trovato spesso a parlare con Elena e questo mi fece pensare che stessero confabulando qualcosa.
Erano le 17:00 ed Apple non si era vista, così decisi di andare a fare delle commissioni.
Stavo ripercorrendo la strada per tornare a casa quando all'improvviso mi scontrai con qualcuno caddi a terra insieme a tutto quello che avevo nelle borse, che si sparse per il marciapiede. "Ronnie scusa, non ti avevo visto, mi dispiace." Sentì qualcuno dire, ma non riuscì a capire chi fosse, mi stavo ancora riprendendo dalla caduta. Aprì gli occhi e vidi Chris con tutte le mie cose in mano, aveva le guance rosse ed era in imbarazzo. "Tranquillo, colpa mia, mi sono distratta." Dissi. "Ma stai bene, ti sei fatta male?", disse preoccupato. "Sto bene, grazie." Mi aiutò ad alzarmi porgendomi la mano. "Ah, comunque Apple oggi non è venuta perché non sta bene.", mi disse tranquillamente, mentre mi stava ancora tenendo la mano. "Ehm, scusami", disse in imbarazzo e lasciò la mia mano. Ci fu un attimo di silenzio.
"Senti, ti va se una di queste sera, uhm non so usciamo a mangiare qualcosa, sono davvero mortificato per quello che è successo", disse.
"Ehm, non lo so, va bene così posso conoscere meglio i tuoi figli.", dissi senza pensarci troppo. "Uhm, io intendevo uscire io e te da soli, se per te non è un problema. E comunque adesso sono con la madre", mi disse grattandosi la nuca in imbarazzo. "Ah ok, uhm non lo so Chris, penso di non essere ancora pronta ad affezionarmi a qualcuno.", dissi guardandomi le mani. Volevo uscire con lui, volevo conoscerlo, ma allo stesso tempo avevo paura di soffrire ancora. "Solo per conoscerci, anche io mi sto ancora riprendendo dal divorzio con mia moglie, ti capisco perfettamente. Però quando sono con te, riesco a non pensare al fatto che sono solo.", mi disse, io le sorrisi incredula di ciò che mi aveva appena detto. "Non sei solo Chris, ci sono i tuoi amici, i tuoi figli....", non feci in tempo a finire la frase che lui disse "Ci sei tu..", io gli sorrisi in imbarazzo, in quel momento avrei voluto urlare, cosa aveva appena detto. "Ok, allora vada per la cena.", gli dissi sorridendo. "Ok, allora domani per le 20:00 andrebbe bene, ti vengo a prendere a casa. Abiti a casa di Elena sopra la scuola giusto?", mi chiese lui. "Certo va bene. Si abito sopra la scuola. Devo andare ci vediamo domani.", gli dissi prendendo le mie cose dalle sue mani. "Va bene, a domani.", mi rispose, ed entrambi ci incamminammo nella direzione opposta.
Arrivai a casa e raccontai tutto ad Elena, che mi rispose con "Era ora che te lo chiedesse, sono giorni che gli dico di farlo. Voi due siete fatti l'uno per l'altro.", mi disse sorridendo. "Non dire cagate Elly.", gli risposi io. "Non sto dicendo cagate, ho visto come vi guardate, siete cotti l'uno dell'altra, ma avete paura di soffrire." Disse lei, "Come dici tu", tagliai corto io. "Vedrai che è come dico io, ora devi decidere cosa mettere, non puoi andare in maglietta e jeans, chissà in che posto figo ti porterà, hai già pensato a cosa metterti?"
"No, non ancora, ma credo un vestito, però non ne ho di carini." Dissi pensierosa. "Vorrà dire che domani ti accompagno a sceglierne uno, hai bisogno di un vestito giusto per quell'uomo sexy.", disse sorridendo, io alzai gli occhi al cielo. "Ti farà bene uscire con qualcuno, tu hai bisogno di lui, come lui ha bisogno di te. Non devi avere paura, lui non ti farebbe mai del male, lo sai questo vero?" mi disse accarezzandomi una guancia. "Certo che lo so, solo che c'è una cosa che tu non sai", gli risposi guardandomi le mani. "COSAA?", mi disse preoccupata. "Hai presente gli incubi che ho la notte?", dissi "Certo" mi rispose dolcemente. "Bhe da qualche giorno durante gli incubi appare anche Chris, o meglio prende il posto di tu sai chi...", dissi senza guardarla. "Oddio Ronnie, perché non me lo hai detto prima? Se ti può consolare, l'altro giorno mi ha chiesto, cosa ti è successo, cosa hai passato, io non gli ho detto nulla, o meglio gli ho detto il minimo indispensabile, ma penso che lui lo avesse già capito. La sua risposta è stata che, non ti farebbe mai del male, neanche sotto tortura e che farà di tutto per farti stare meglio. E che tu ti meriti il meglio dalla vita. Ronnie, lui ti ama, io me lo sento, ma è spaventato anche e soprattutto per te, non vuole farti soffrire. ", mi disse lei dolcemente. Mentre io la fissavo sentì gli occhi riempirsi di lacrime, nessuno aveva mai detto delle parole così belle su di me. Elena mi abbracciò ed io iniziai a piangere.
Forse dovevo aprirmi con lui, dovevo provare a conoscerlo davvero, poteva essere la persona giusta?
Chris' Pov:
Era un venerdì pomeriggio, avevo discusso per l'ennesima volta con Gwyneth sulla questione 'educazione figli', così decisi di uscire a fare una passeggiata, mi avrebbe fatto bene.
Stavo passeggiando per le strade, senza avere una meta precisa, quando all'improvviso mi scontrai con qualcosa, o meglio con qualcuno. Appena mi ripresi dall'impatto, vidi Ronnie a terra e buste sparse ovunque. "Ronnie, non ti avevo visto, mi dispiace.", dissi mentre raccoglievo ciò che era caduto. "Tranquillo, colpa mia, mi ero distratta.", disse. "Ma stai bene, ti sei fatta male?" dissi preoccupato. "Sto bene, grazie.", mi rispose mentre l'aiutavo a rimettersi in piedi. All'improvviso mi venne in mente che a quest'ora sarebbe dovuta essere a lezione con Apple così dissi "Ah, comunque Apple oggi non è venuta perché non sta bene." Mi accorsi solo in quel momento che le stavo tenendo ancora la mano, arrossì e dissi "Ehm, scusami.", e gliela la lasciai.
Dal primo giorno che l'avevo incontrata avevo pensato di chiederle di uscire, ma avevo paura. Non volevo che nessuno dei due soffrisse, soprattutto lei dopo quello che aveva passato.
Avevo anche chiesto alla sua amica Elena se avrei dovuto farlo e lei mi rispose dicendomi "Certo che devi, lei è cotta di te, ma ha paura. Ha davvero bisogno di te in questo momento."
Quindi mi ero promesso che glielo avrei chiesto perché anche io avevo bisogno di lei.
Ci fu un momento di silenzio, eravamo entrambi in imbarazzo, feci un lungo respiro e, "Senti, ti va se una di queste sere, uhm non so usciamo a mangiare qualcosa, sono davvero mortificato per quello che è successo." dissi senza prendere fiato. La vidi pensarci su, e poi disse "Ehm, non lo so, va bene così posso conoscere meglio i tuoi figli." Io già rosso per l'imbarazzo diventai paonazzo "Uhm, io intendevo uscire io e te da soli, se per te non è un problema. E comunque adesso sono con la madre." Dissi cercando di sembrare calmo. "Ah ok, uhm non lo so Chris, penso di non essere ancora pronta ad affezionarmi a qualcuno." Disse in imbarazzo.
Il modo in cui pronunciava il mio nome, avrei potuto sentirla pronunciarlo per ore.
"Solo per conoscerci, anche io mi sto ancora riprendendo dal divorzio con mia moglie, ti capisco perfettamente. Però quando sono con te, riesco a non pensare al fatto che sono solo.", dissi, le parole mi uscirono da sole e subito dopo mi pentì di ciò che avevo detto. Mentre mi stavo dicendo i peggiori insulti mentalmente lei rispose "Non sei solo Chris, ci sono i tuoi amici, i tuoi figli...." Non la lasciai finire, decisi che dovevo buttarmi, dovevo farle capire che era importante per me, che volevo davvero conoscerla, così aggiunsi "Ci sei tu.." e lei mi sorrise arrossendo. "Ok, allora vada per la cena", disse dolcemente. "Ok, allora domani per le 20:00 andrebbe bene, ti vengo a prendere a casa. Abiti a casa di Elena sopra la scuola giusto?", gli dissi. "Certo va bene. Si abito sopra la scuola. Devo andare ci vediamo domani.", mi disse. "Va bene, a domani", rispose, prese le sue cose che avevo ancora in mano e se ne andò.
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Soulmates
FanfictionVeronica è una ragazza normale, timida ma solare ed estremamente goffa, ha una grande passione per la musica e per la danza. È magra, alta 160 cm, ha i capelli lunghi e castani, gli occhi marroni ambrati, è vegana e ama le cose semplici. Veronica ce...