Capitolo 2

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<< Signorina, il mio caffè?! Ho fretta! >> mi esclama una cinquantenne agitata al bancone (dovrebbe smettere con la caffeina).
<< Dov'è il nostro gelato?! >> chiedono due bambini impazientemente.
<< Scusi, quando arriva il mio cornetto?! >> domanda da lontano un anziano seduto ad un tavolo.

<< Arrivo subito con le ordinazioni! >> è l'unica cosa che riesco a gridare verso tutti quei clienti che stavano aspettando.

Una volta aver servito tutta la clientela mi siedo sullo sgabello dietro il bancone, appoggiando la testa. Chiudo gli occhi e serro la bocca in una linea retta, sono troppo stanca.

A risvegliarmi da questo mezzo riposino è Manny che mi chiede: << Megan, non ti sembra di aver bisogno di qualcun'altro al tuo fianco? Non puoi lavorare tutta da sola. >>
<< Oh no Manny, grazie. Ma ti ricordo che c'è Leonard... A proposito, oggi dov'è? >> dico rendendomi conto dell'assenza dell'altro barista.

La risposta alla mia domanda non arriva fin quando non vedo Leonard uscire dal locale buttando la sua divisa nel cestino della spazzatura, non aveva una bella cera.

Inizialmente mi sorgono altri dubbi da porre, ma poi mi si accende la lampadina: << P-p-perchè l'hai licenziato? Se ho capito bene... >>

Ho paura che possa fare la stessa cosa con me.

<< Oh non l'ho licenziato io, si è licenziato da solo perchè abbiamo litigato dopo che ho scoperto che serviva ai clienti i tramezzini morsi da lui stesso. Tu ne sapevi qualcosa? >>

Non posso fare a meno di trattenere una risata mordendomi il labbro inferiore e negare tutto facendo l'indifferente con lui. Anche se sapevo benissimo che era così, Leonard non era molto sveglio.

Prima di andarsene Manny mi dice: << Però stai tranquilla, troverò un sostituto molto presto, vedrai. >>

Spero solo che il prossimo sia qualcuno di migliore.

[...]

Si fa sera e qui al locale il lavoro duro continua.

In questo momento sto parlando con Caleb, un ricco imprenditore trentenne che frequenta questo bar quotidianamente, ogni sera si ubriaca e finisce per tradire la moglie. Parlare con lui mi dà fastidio, oltre al fatto che fa battute squallide solo per attirare la mia attenzione, ma sembra anche un pedofilo che vuole corteggiarmi... Questa mia opinione l'ho confidata a Manny ma lui mi ha tranquillizzata dicendomi che è solo una mia impressione ed è lui che è un signore amichevole e simpatico. Peccato che mi senta sempre osservata quando sono al bancone e il suo sguardo bruci sulla mia pelle ad ogni mio movimento.

Comunque, subito dopo continuo a lavorare normalmente fino a quando non si fa orario di chiusura e posso andarmene a casa.

C'è un piccolo problema: quando Leonard era ancora assunto, solitamente mi dava lui il passaggio in macchina per tornare a casa la sera... Ma ora penso proprio che dovrò chiedere questo favore a Manny pur di non camminare a piedi con il buio. Prego per un nuovo sostituto con la macchina al più presto... Va bene "approfittare" dei colleghi, ma non del capo.

Purtroppo non ho ancora abbastanza soldi per permettermi una macchina, anche se ho già la patente di guida.

Ed io abito a circa un isolato da qui.

[...]

<< Ci vediamo domani Megan. Puntuale! >> mi urla Manny mentre scendo dalla sua macchina.
<< Grazie del passaggio! E va bene, a domani boss. >> rispondo prima che egli sfrecci via.

Attraverso il vialetto e raggiungo la porta, cerco le chiavi di casa dentro la mia borsa e le inserisco nella serratura per poi entrare.

Butto la borsa per terra e corro a spogliarmi per mettere il pigiama e infilarmi sotto le coperte a dormire.

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n/a

piccolo spoiler:
shawn is coming in the next chapteeeer

stay tuned

-gaal

Thank You || Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora