Capitolo 8

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<< Sembri una sirenetta. >> grido divertita contro Shawn.

Ha uno straccio verde in testa e da lontano sembra una chioma di alghe, muoio dalle risate.

Oh... Non ricordate? Be' vi rinfresco la memoria: oggi dobbiamo pulire tutto il locale senza Manny perché domani viene l'ispettore sanitario.

Questo giovedì non è iniziato nel migliore dei modi, pazienza.

<< Attenta, potrei ipnotizzarti con la mia bellezza e costringerti a seguirmi negli abissi marini. Ah e poi ti strangolo. >> dice spostandosi una "ciocca di capelli" dietro la spalla, ovvero facendo la sassy queen con quello straccio che gli fa da parrucca.

Siamo qui dalle 5 di pomeriggio. Siamo venuti abbastanza tardi perchè pensavamo che non ci volesse così tanto per pulire un buco di locale, ed invece abbiamo lavorato fino alle 11 circa... Non potete capire la stanchezza... Ho visto più sapone oggi che in tutta la mia vita, la stessa cosa vale per la sporcizia. Ho anche scoperto nuove parti del locale mai viste prima, ci credete che lo sgabuzzino è tre volte più grande di quello che sembra? Magari Manny poteva dire qualche anno fa di essere un ufficio quella cosa lì. Sarà...

Comunque adesso sono a casa nel mio letto. Non riesco a dormire, sono ansiosa per domani... E se perdessi il lavoro? Finirei in mezzo ad una strada. Ma cerco di essere ottimista e fiera dell'impegno che abbiamo sprecato oggi per far risultare tutto perfetto.

Mi distraggo e penso a quello sbadato di Shawn che oggi, avendo inghiottito per sbaglio un po' di prodotto per le pulizie, ha cominciato a tossire bolle di sapone. Spero per lui che non gli venga nessuna intossicazione.

Mi addormento col sorriso.

[...] Il giorno dopo:

Sapete cosa odio di più al mondo? Il suono della sveglia. Odio il fatto che un apparecchietto mi debba costringere ad iniziare la giornata contro la mia volontá.

Salto giù dal letto e comincio la routine di tutti i giorni: mangio, mi lavo, mi sistemo e mi vesto per poi andare a lavorare fino a sera.

Solo due cose sono diverse questa mattina: il mio look e il mio dito.
Sì, sì avete capito bene.

A dire il vero, mi sono espressa male, il mio stile è sempre quello... Stessa divisa. Ma oggi sono più ordinata e pettinata del solito, Manny ce l'ha raccomandato oggi che viene a farci visita quel tizio. I miei capelli sono legati in una coda di cavallo e quest'ultima ha i ciuffi cadenti arricciati.

E parlando del mio dito, mi sono tagliata e non chiedetemi nemmeno come ho fatto, non lo so. Adesso la ferita è coperta da un cerottino, avevo pure i cerotti con le stelline e il mio animo infantile era tentato nel mettere quelli, ma alla fine ho optato per quelli normalmente color carne.

Mentre cammino sul marciapiede mi impegno a far scomparire quel poco di sangue dal sapore metallico che fuoriesce dalla medicazione.

Appena arrivo, saluto tutti e mi dirigo in cucina. Metto il grembiule che mi ha raccomandato il capo e mi giro. Resto ferma sul posto alla vista di Shawn con la cuffietta in testa.
Mi trattengo dalle risate.

<< Tieni tesoro, ce n'è una anche per te. >> mi dice antipatico, infalandomi una retina per i capelli. Mi specchio su una teglia e sono davvero orrenda, rido di me stessa.

[...]

<< Mh... >> io, Shawn e Manny sudiamo preoccupati al verso del signore.

L'ispettore fa avanti e indietro controllando ogni angolo di questo locale, annota qualcosa sul suo taccuino e poi ritorna nella sala scrutando fra i clienti con gli occhi.
Prima sentivo il suo sguardo bruciare sulla mia pelle mentre servivo ai tavoli, e Shawn si sentiva osservato dalla testa ai piedi così come qualsiasi altra cosa o persona qui dentro.

Thank You || Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora