12.

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Ashton si trovata nella classe d'inglese da circa tre quarti d'ora, non ce la faceva più.
Era assorto nei suoi pensieri e la presenza della bella cheerleader di certo non lo rendeva più concentrato.
Era così strano, aveva creduto per quasi due settimane che quella ragazza così meravigliosa -reclamata da chiunque- volesse proprio lui; ma non era così.

La professoressa aveva cominciato a leggere una strana opera di una poetessa greca. Non capiva neanche cosa c'entrasse con il programma di letteratura. Era qualcosa con la S, ma non riusciva a ricordare il resto del suo nome.

La professoressa lesse l'ultimo verso, incompiuto, e si sedette sulla cattedra, con il dito indice incastrato tra le pagine del libro.

«Allora ragazzi, cosa vuole dirci Saffo in quest'Ode della Gelosia?»

Ashton si girò intorno, non aveva minimamente ascoltato ciò che la professoressa aveva letto e sperava che non le chiedesse un intervento.

Vide una mano alzarsi cautamente, sembrava spaventata.
Una ragazza si era alzata, era minuta e piccina.
Aveva dei capelli scuri legati male e degli occhi di un azzurro corposo.

«Sì Cassie, dimmi pure»

Cassie, quel nome non mi è nuovo, pensò Ashton.

«Quest'ode non è incentrata sull'amore nei suoi aspetti gioiosi e teneri, ma sugli aspetti più tumultuosi e moribondi.» iniziò la ragazza in un modo tale che sembrò stesse farneticando.

«l'autrice osserva la donna da lei amata parlare con un altro uomo e la gelosia che prova la porta ad uno stato quasi di agonia, la fa sentir morta. D'altronde per Saffo l'amore è malinconia, vista come cosa destinata a finire»
Concluse, risedendosi velocemente.

Ashton l'osservò per la durata del suo intero discorso, era curioso, non aveva mai visto quella ragazza e certamente quel nome non gli era nuovo.

«Eccezionale Morgenstern, si segga pure»

Fake Identity - Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora