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Spesso Cassie si ritrovava a guardarsi allo specchio. Si vedeva troppo bassa, le altre superavano abbondantemente il metro e settanta; si vedeva troppo in carne, le ragazze più popolari e belle del liceo erano magrissime; per lei il suo viso era strano e poco convenzionale e solitamente le cose estranee al contesto non piacciono.

Cassie si sentiva un pesce fuor d'acqua, a lei piaceva il punk, non usciva ogni venerdì sera e non beveva quelle merdate che le teenager era solite inghiottire.

Il fatto che le piacesse un ragazzo e da così tanto tempo era così strano, per tutti era la povera lesbica alienata dal gruppo, ma in compenso non sarebbe mai e poi mai cambiata per un ragazzo.
Era una dura. Aveva porso le sue scuse, non le aveva accettate? Pazienza, stava bene con se stessa.

A volte si era chiesta perché non potesse provare ad essere una normale diciassettenne americana, ma alla fine comprendeva sempre poi che non era così tanto normale ubriacarsi, fumare e sminuire così tanto l'elemento di perfezione che poteva rappresentare il corpo umano.

Quindi stava bene nel suo metro e sessantacinque, stava bene con le sue curve leggermente accentuate, stava bene con la sua aria da senzatetto e con il suo stile di vita. Era estremamente orgogliosa del suo essere e non avrebbe permesso a nessuno di portarla su un'altra strada.
Avrebbe reso Ashton il suo passato e la serenità il suo futuro.

Fake Identity - Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora