Capitolo 2

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La sveglia suona e apro gli occhi lentamente, la spengo.
Anche Tomas si sveglia, sorride guardandomi.
"Vuoi che ti accompagno a scuola?" Dico dolcemente abbracciandolo.
"Davvero mi accompagni?" Dice illuminandosi, annuisco.
"Se vuoi si" dico sorridendo.
Sorride mettendosi seduto "grazie mamma! Andiamo!" Dice scendendo e tirandomi, mi alzo divertita e scendiamo di sotto.
Andiamo in cucina e ci sediamo al tavolo, Sarah ci dà la colazione e mangiamo allegramente.
"Come mai siete così felici?" Dice Sarah divertita.
"Mamma mi accompagna a scuola!" Dice Tomas allegramente.
"davvero?" Dice alzando un sopracciglio.
"Che c'è? Adam mi ha convocato per le nove, lo accompagno e vado da lui" dico divertita.
"Sicura?" Mi guarda maliziosamente.
"Oh andiamo non posso neanche accompagnare mio figlio a scuola?" Dico alzando gli occhi al cielo, Sarah guarda Tomas.
"Tom tesoro, il papà di Justin lo accompagna a scuola?" Dice dolcemente, le do un calcio di nascosto, il bambino abbassa lo sguardo.
"Si" dice tristemente.
"Sarah" la riprendo severamente, corre da lui.
"Ehi mi dispiace okay? Non piangere su, oggi pomeriggio andiamo a prendere un gelato okay?" Dice dolcemente.
"Si, vado a vestirmi" dice lui scendendo, va di sopra correndo e va in camera sua, lo sentiamo piangere.
"Non potevi usare la parola Henry?" Dico sospirando.
"Mi dispiace non ci ho pensato Jes" dice abbassando lo sguardo.
"Vado da lui" le do un bacio sulla fronte "sta tranquilla okay?"
Annuisce e io vado di sopra, mi siedo sul letto accanto a Tom e gli accarezzo la schiena con affetto, mi abbraccia "hai parlato col tuo papà?"
"Si..."
"Ti va se andiamo a trovarlo oggi pomeriggio?" Dico stringendolo forte.
"Andiamo in cielo?" Dice tristemente.
"No tesoro andiamo al giardino delle pietre del ricordo" dico dolcemente, mi guarda e annuisce.
Sorrido appena accarezzandogli i capelli "vestiamoci okay?"
Annuisce ancora, lo lavo e lo vesto, lo faccio anch'io e scendiamo pronti per la scuola, Sarah ci aspetta alla porta, gli da una bacio sulla fronte e mi abbraccia tristemente.
"oggi pomeriggio andiamo al cimitero okay?" Dico dolcemente.
"Okay" dice con gli occhi lucidi.
"Non piangere Sarah" appoggio la mia fronte alla sua e lei tira su col naso "altrimenti piango anch'io"
Mi guarda decisa e ritira le lacrime, ci guardiamo e sorridiamo "siamo forti" dice dolcemente.
"Si lo siamo" dico sorridendo.
Esco e salgo in macchina seguita da Tom, lo porto a scuola ed esitiamo prima di scendere.
"Ehi Tom" dico prendendogli la mano, la stringe forte "va tutto bene tesoro, tu sei forte come la mamma e una giornata di scuola sarà semplice da superare okay?"
"Si" dice dolcemente "mi accompagni dentro?"
"Okay" viene in braccio ed entriamo nell'asilo, si tiene stretto a me, entro nella grande aula piena di giochi e bambini, mi abbasso lasciandolo a terra.
"Mi verrai a prendere tu?" Dice con affetto pregandomi con lo sguardo, sorrido.
"Si vengo io" dico dolcemente, sorride e va dagli altri bambini a giocare, mi alzo e le maestre mi giardano dolcemente, mi avvicino a loro sorridendo appena, mi stringo le mani sulle braccia "oggi...è probabile che piangerà un po, gli manca suo padre e..."
"Siete una donna forte signorina, non si preoccupi ce ne prenderemo cura noi" dice una delle due dolcemente.
"Vi ringrazio, buona giornata" dico dolcemente, esco dall'asilo e vedo Justin e suo padre.
"Buongiorno signora Jessica" dice Justin sorridendo, mi abbasso e sorrido.
"Ciao Justin stai bene?" Dico gentilmente, annuisce.
"Hai pianto?" Dice dolcemente.
"No tesoro, non ho pianto, posso chiederti un favore?" Annuisce "vorrei che stessi vicino al mio piccolo Tomas, è un po triste oggi"
"Va bene" dice sorridendo "ciao papà!"
Mi alzo e lo guardo correre dentro.
"Stai bene?" Dice Henry dolcemente.
Scuoto la testa mentre una lacrima mi riga il viso "no"
Mi tira a se lasciandomi di sasso e mi stringe forte "se mi abbracci poi scoppio a piangere" dico ridacchiando.
"Se vuoi puoi farlo" dice dolcemente.
"Se mi si rovina il trucco poi come ci vado a lavoro?" Alzo lo sguardo incontrando il suo, sorride dolcemente e apre le braccia, appoggio lafronte sulla sua spalla "grazie Henry"
Mi da un bacio sui capelli come faceva lui e io mi allontano appena, gli sorrido gentilmente e vado alla macchina.
Guido fino al bar Astor come sempre, la cameriera mi guarda imbarazzata e indico Adam.
Annuisce e mi avvicino a lui, mi siedo.
"Stai bene?" Dice dolcemente, lo guardo tristemente.
"No..."
"Vuoi parlare?" Dice prendendo un mio piede tra i suoi.
"Ho solo voglia di piangere" dico debolemente.
"Fallo allora" dice dolcemente, gli occhi mi si riempiono di lacrime ed escono lente e calde, cerco di asciugarle senza successo, Adam si avvicina e mi abbraccia accarezzandomi i capelli.
"Va tutto bene piccola shh" dice dolcemente, restiamo così per un po, piango a lungo tenendomi stretta a lui che mi sussrra parole dolci.
"Chi è stato?" Dice dolcemente appena smetto di piangere, mi allontano lentamente.
"Sarah..." dico debolmente, sospira "Tom ha pianto stamattina....e oggi andremo al..." non riesco a dirlo mentre la voce mi muore in gola.
"Okay, va bene, vuoi che vi accompagno?" Dice dolcemente.
"Ma devi andare a lavoro" dico sorpresa, mi guardo in uno specchietto.
"Ehi, io sono il capo, posso decidere quando andare" dice divertito.
"Sembro un clown" dico abbassando le mani.
"Sei un bellissimo clown allora" mi da un bacio sulla guancia e io sorrido appena.
"Cosa devo fare oggi?" Dico esitante.
"venire a letto con me?" Dice divertito.
"Scemo parlo sul serio" dico guardandolo male.
Corruga la fronte alzando lo sguardo, mi giro e vedo Henry che lo fulmina con lo sguardo.
"Hai bisogno di qualcosa?" Dice Adam serio.
"L'hai fatta piangere" gli da un pugnoe Adam cade a terra.
"Oh mio dio Adam!" Dico guardandolo, si alza asciugandosi del sangue uscitogli dal lato della bocca, Henry si abbassa accando a me.
"Stai bene?" Dice dolcemente "non ti ha fatto niente vero?"
"No lui è...." Adam gli punta una pistola alla tempia, Henry lo guarda serio.
"Allontanati da lei ora" dice Adam serio, Henry si alza, lo guardo spalancando gli occhi.
"Fermo Adam" dico dolcemente.
"Chi è lui?" Dice guardandolo con odio.
"Mettila via Adam, ti stanno guardando tutti" dico alzando lo sguardo su di lui.
"L'hai sentita Adam metti via la pistola" dice Henry beffardo.
Adam mette una mano sul grilletto, sussulto e mi metto davanti alla pistola.
"Non farlo, Adam ascoltami, è il padre di un amico di mio figlio, va tutto bene era solo preoccupato per me, Adam stai spaventando tutti, ti porteranno via" dico dolcemente, metto una mano sulla pistola lentamente e la abbasso avvicinandomi ad Adam "torna in te" sussurro al suo orecchio.
Sussulta riprendendosi, lascia andare la pistola e si guarda le mani, sorrido appena "mi dispiace Jes, ti ho fatto del male?"
"No sto bene Adam, stai tranquillo okay?" Dico con affetto, mi abbraccia stringendomi forte.
"Mi dispiace è che se ti facessero qualcosa io..." dice dolcemente, sorrido appena e lo allontano, gli do un bacio sulla guancia.
"Lo so e lo apprezzo ma....non devi puntare la pistola in luoghi pubblici okay?" Annuisce e guarda male Henry.
"Lei è mia chiaro? Falle qualcosa e vengo sotto casa tua ad ucciderti" dice serio, mi giro di scatto verso Henry.
"Non è vero! Lui non verrà e non ucciderà proprio nessuno, è solo molto protettivo, è mio fratello sai..." mento velocemente.
"Jess?" Dice Adam confuso.
"Zitto tu, dammi il lavoro e sparisci, vieni a casa mia stasera a cena, devo parlarti" dico seria.
Alza gli occhi al cielo e mi da una cartellina "è per domani, devi intervistare ci sono tutti i particolari dentro okay?"
"Si signore" dico prendendola.
"Va bene ma con te non finisce qui" dice indicando Henry.
Alzo gli occhi al cielo e mi siedo di nuovo, Henry si siede davanti a me e mi guarda intensamente.
"Signorina Jessica" dice il propietario avvicinandosi, lo guardo "sta bene?"
"Si grazie, ecco...mi scusi se...bhe abbiamo creato un po di scompiglio" dico imbarazzata.
"È la prima volta che la vedo così esitante signorina, siete più..." cerca le parole.
"Ora sono curiosa di sapere come sono" dico divertita.
"Siete più....fragile?" Dice insicuro.
"Ho appena sfogato tutta la mia tristezza è ovvio che io sia fragile non crede?" Dico sospirando.
"Non date per scontato che lo sia, lei signorina ha un potere che neanche immagina" dice sorridendo appena, mi mette una mano sulla testa come se fossi una bambina "le porto una birra come al solito?"
"ti ho mai detto che ti adoro?" Dico imbarazzata.
"Oh bhe ora lo so" dice divertito.
"Grazie Jacob" dico dolcemente.
"Prego bimba" dice allontanandosi.
Guardo Henry che sembra sorpreso, appoggio la schiena alla sedia e lo guardo imbarazzata "perché mi guardi così?"
"Ho come l'impressione che con te non ci si annoia mai" dice divertito.
"Dopo un po ti stancheresti di stare insieme a me, sono un casino continuo" dico divertita.
"Io non credo, mi piace il casino, da ragazzino ne combinavo fin troppi" dice sospirando.
"E ha smesso?" Dico curiosa.
"Ho un figlio adesso, non posso permettermi di fare cavolate" dice divertito.
"Mh..." lo guardo assottigliando lo sguardo "in realtà lei ha paura di rifare i casini che ha fatto da ragazzino e usa suo figlio come scusa"
"No, non è vero" dice divertito.
"E va bene vuol dire che ti farò fare qualche casino" dico convinta, scoppia a ridere e il propietario mi porta la birra col bicchiere, sorrido ringraziandolo e ne bevo un bicchiere.
"Non siamo più ragazzini Jessica" dice divertito.
"Oh andiamo siamo ancora giovani, la giornata è molto giovane, riesciremo a combinare qualcosa" dico divertita "l'intervista è per domani perciò ho quasi tutto il pomeriggio libero, mh....vediamo un po..." lo guardo mordendendomi il labbro inferiore.
"A cosa stai pensando?" Dice divertito.
"Ha mai sparato?" Dico sorridendo divertita.
"No non credo di averlo mai fatto" dice scuotendo la testa con un sorriso, mi guarda e rimango fulminata per qualche secondo.
"Andiamo allora" dico alzandomi, pago il conto "quell'idiota fa pagare sempre me"
"Sei tornata la Jessica piena di energia eh?" Dice il propietario divertito.
"Jac se io mi mettessi sul divano per un giorno credimi....non mi smuoverai più per almeno una settimana, perciò più mi tengo in movimento meglio è per tutti" dico divertita.
"Allora spacca il mondo signorina" dice divertito, mi passa un'altra birra e la passo a Henry.
"Ti aiuterà a scaricare lo stress" dico divertita, alza un sopracciglio, sorrido al proprietario e lo saluto.
Facciamo per uscire ma il cameriere malizioso mi blocca avvicinandosi al mio orecchio.
"Sei bellissima quando sorridi" dice sensualmente.
"Non giocare col fuoco ragazzo" dico superandolo, rimane immobile mentre usciamo e mi guarda divertito.
"Sali" dico a Henry.
"Okay" dice divertito.
Metto in moto e mi metto comoda.
"Non aver paura di aprire la bottiglia, puoi bere a collo, lascia perdere le buone maniere" dico guardandolo divertita.
Alza gli occhi al cielo divertito "posso provare a mantenere quel monimo di serietà e buona educazione che mi è rimasta?"
"No" parto e bevo la mia birra, andiamo fuori città ma all'improvviso una mucca sale sulla strada seguita da altre, freno spaventata e le guardo ammirata.
"Mucche!" Dico divertita.
"Si può considerare un casino?" Dice divertito.
"Aspetta" suono il clacson "ora si....forse non ne sono sicura, i casini sono più cose estreme, come...fare scalate su una montagna, nuotare in mezzo agli squali o...bhe in questo caso sarebbe un grande casino se stessimo scopando su una di quelle mucche, cosa alquando orribile da provare credo, però avresti fatro una cosche nessuno ha mai fatto ed entreresti nella storia come il primo uomo che ha fatto sesso su una mucca!" Mi guarda scioccato.
"tu sei pazza" dice divertito.
"A me piace vivere caro Henry e...dovresti provarci anche tu" dico divertita, vado in retromarcia ed esco dalla strada, facendo il giro attorno alle mucche, canticchio divertita e sento il cellulare squillare, sullo schermo della radio appare il nome di Sarah.
"Ti dispiace se..."
"Oh no fai pure" dice divertito.
Rispondo.
"Jessica Adams!" Dice severamente.
"Sarah Johnson" dico divertita.
"Dove sei signorina, dobbiamo andare da tuo padre" dice seria, fermo all'improvviso di nuovo.
"Potresti frenare lentamente perfavore?" Dice Henry divertito.
"Chi c'è li con te?" Dice seria.
"Il padre di Justin" dico alzando gli occhi al cielo.
"Ahhh il signor Henry? Buongiorno signore scusi il disturbo"
"Tranquilla" dice lui divertito.
"Sarah non possiamo andarci domani mattina?" Dico guardando la strada.
"Dipende cosa mi dai?" Dice maliziosamente.
"Ti offro un gelato o...una serata a cena con Adam" dico divertita.
"Per la seconda....potrei farci un pensierino" dice divertita, riparto sorridendo divertita.
"Sappiamo entrambe che accetterai"
"Infatti" dice divertita "va bene, dirò a tuo padre che non ti senti bene, è andato ad allenarsi con il fucile sai?"
"Allora non dirgli niente, sto andando li" dico divertita.
"Ti raggiungo allora ciao!" Chiude la chiamata e sospiro.
"Scusala è molto...esuberante" dico guardandolo.
"Oh bhe siete la coppia vincente allora" dice divertito.
"Siamo migliori amiche, era la sorella di mio marito, ci siamo affezzionate quindi non ci siamo staccate più, vive con noi" dico sorridendo.
"Posso chiederti...com'è morto?" Dice esitante.
"C'è stato un incidente, stavamo tornando a casa dopo essere andati al luna park e...all'improvviso è stato il caos più totale, c'era sangue ovunque, quell'incidente coinvolse tre macchine, David andò in coma e...non si risvegliò più" dico sorridendo appena.
"Quando è successo?" Dice esitante.
"Un anno fa, Tomas ne soffre più di tutti, stavano sempre insieme e..." la voce mi muore in gola "gli voleva molto bene"
"Mia moglie invece è morta quest'anno, aveva una grave malatria e il parto l'ha indebolita" appoggia la testa al sedile "non mi ha ascoltato quando le ho detto che sarebbe stato pericoloso per lei e...ha voluto partorire lo stesso, non sono riusciti a curarla"
"Mi dispiace Henry" dico sospirando, bevo la birra ricacciando indietro le lacrime e parcheggio davanti a un piccolo edificio, sul retro diversi uomini sparano a piatti con i fucili, slaccio la cintura e appoggio la testa al sedile, Henry mi guarda, giro il viso e sorrido appena.
"Andiamo" dico aprendo la portiera, usciamo e un uomo mi blocca sulla porta.
"Parola d'ordine principessa" dice sorridendo maliziosamente.
"Se non ti togli immediatamente ti arriva una pallottola in fronte" dico schifata.
"No, sbagliato" dice beffardo.
"Okay va bene" dico sorridendo, gli do un pugno in faccia e cade a terra, mi massaggio il polso "che male"
"Stai bene?" Dice Henry divertito.
"Si grazie" dico sorridendo, entriamo e guardo l'uomo a terra, mi abbasso e gli alzo il viso "mettici del ghiaccio e passerà non ti ho colpito forte"
"Mi hai spaccato il naso" dice corrugando lo sguardo.
"Non ti avvicinare a me allora okay? Sai...sono abbastanza pecolosa se non sono d'accordo"
"Grazie per l'avvertimento" dice con una smorfia, mi alzo efaccio segno a Henry di seguirmi.
"Ricordami di non farti arrabbiare okay?" Dice ridendo.
Scoppio a ridere e mi avvicino al bancone.
"Ciao bimba, bentornata" dice il ragazzo dietro il bancone.
"Grazie" dico divertita "senti...il mio amico non ha mai sparato potrei avere una pistola con l'inchiostro?"
Lo guarda attentamente e annuisce "okay venite" dice sorridendo, guardo Henry e gli do una gomitata divertita.
"Vieni" dico sorridendo.
Mi segue sospirando, il ragazzo del bancone, Marley, gli passa una pistola e Henry la prende esitante.
"Bimba sicura che portarlo qui sia stata una buona idea?" Dice divertito.
"Oh andiamo Marley, sparisci" dico divertita.
"Si si, buona fortuna amico, se ti allena lei sarai un fenomeno" dice padsando tra noi, si allontana agitando una mano.
Henry mi guarda alzando un sopracciglio, sorrido divertita "non guardarmi così, vengo spesso okay? Sono una donna molto...stressata"
"Immagino" dice scoppiando a ridere, lo porto in una sala dove di solito i principianti si allenano.
"Bene signor Henry a quanto pare saremo solo io e lei quest'oggi, siete pronto ad imparare?"
"Non esattamente" dice divertito, guarda la pistola.
"Pazienza, hai venti pallini, devi colpire più manichini possibile" dico indicando la stanza al di la di un vetro "si alzano a turno e tu dovrai colpirli, riuscirai ad uccidere un manichino?"
"Proviamo" dice divertito.
Aziono il meccanismo e ne becca nove su venti.
"Oddio non ne hai beccati neanche la metà" dico scoppiando a ridere, mi appoggio al muro e scivolo sedendomi a terra.
"Ehi non avevo mai sparato prima di oggi" dice offeso.
Lo guardo sorridendo "vorrà dire che ti insegnerò" mi alzo divertita e prendo un'altra pistola.
Mi metto accanto a lui "allunga bene il braccio" dico mostrandogli come fare, la sua mano trema, metto la mia sulla sua e la fermo "raddrizza la schiena, non tremare, la tua mano deve essere ferma e decisa"
Il mio cuore batte all'impazzata, faccio un passo indietro "prova" aziono tutto e colpisce quindici manichini, lo guardo sorpresa "sei un genio"
"Tutto merito della mia insegnante, stai bene sei tutta rossa" dice avvicinandosi, mi mette una mano sulla fronte e mi sposto senza pensarci.
"Sto bene" dico imbarazzata "non è niente c'è solo caldo"
"Sicura?" Dice dolcemente.
"Si" dico sorridendo appena.
"Ora tocca a me giusto?" Prendo la pistola e tiro un sorriso.
Aziono il meccanismo e li colpisco tutti e venti, appena finisco ho il fiatone e tengo il braccio teso sul fianco, sto con il busto di lato rivolto verso Henry al mio fianco.
Mi guarda stupito, sento qualcuno alle mie spalle e con uno scatto gli punto la pistola alla tempia.
"Ottimo lavoro bimba non vedevo una mira così precisa da....in realtà non ho mai visto nessuno di così preciso" dice divertito.
"Marley" dico sospirando "non mi arrivare alle spalle scemo"
"Ma se ho fatto cadere anche una sedia mentre arrivavo, pensavo ti fossi accorta di me" dice divertito.
"Davvero? Ero...concentrata, forse è meglio se non impugno la pistola okay?" Dico dandogliela lentamente.
"Hai paura?" Dice ghignando.
"No ma...non va bene, finisce male se mi concentro troppo" dico divertita.
"Non ti facevo così codarda" dice beffardo, con uno scatto prendo la pistola puntandogliela alla testa, il tutto in cinque secondi, mi guardano entrambi scioccati, indietreggia fino ad arrivare con le spalle al muro mentre io avanzo.
"Sei sempre stato un uomo dalla bocca larga Marley, forse è ora di imparare le buone maniere ti pare?" Dico divertita.
"È solo una pistola con l'inchiostro non puoi farmi del male con quella" dice beffardo.
Sorrido divertita "guarda bene i manichini" dico divertita, gira il viso lentamente, dov'è c'è l'inchiostro c'è un buco e a terra ci sono i proiettili.
"Tu sei pazza" dice con voce tremante.
"No, sono una donna che ne ha viste tante, e ha visto troppi uomini come quello sulla porta per non sapersi difendere, tutto sta qui Marley" dico divertita, faccio un passo indietro.
"Il diavolo vestito da angelo" la voce di mio fratello Carl mi fa sorridere e girare.
"Carl!" Dico sorridendo allegramente "Marley mi da fastidio"
"Non è vero signore" dice lui agitato.
Carl si avvicina guardandolo male.
"Ma ha detto che non lo farà più, vero Marley?" Dico guardandolo, annuisce deglutendo.
Se ne va correndo "ottimo lavoro sorellina, ma...li hai bucati tutti" dice divertito.
"È stato divertente" dico annuendo.
"Oh, sei in compagnia, buongiorno signore io sono Carl il fratello di questa piccola peste" dice stringendogli la mano, mi tira al suo fianco con l'altra e sorrido imbarazzata.
"Io sono Henry Wilson è un piacere" dice sorridendo.
"Allora sorellina il piccolo Tom che fine ha fatto?" Dice mio fratello divertito.
"È all'asilo" dico divertita.
"Che bravo bambino" dice annuendo, alzo gli occhi al cielo "sono sicuro che diventerà un secchione proprio come te, sa signor Henry, la mia fantastica sorellina era un genio a scuola prendeva sempre voti altissimi mai sotto il nove"
"Carl" dico divertita.
"Interessante" dice Henry curioso.
"E poi combinava sempre guai, i professori si chiedevano se barasse in qualche modo così le misero attorno due professori in ogni verifica, ma si accorsero che si limitava a studiare e non aveva bigliettini o cose varie" dice Carl fiero.
"Sul serio? Deve essere stato difficile" dice Henry guardandolo, scuoto la testa divertita.
"Mentre tu racconti anneddoti della mia vita come al solito io vado a salutare nostro padre okay?" Dico divertita.
"Oh si vai pure" dice Carl divertito.
"Sei in buone mani Henry ma...stai attento okay?" Dico sorridendo appena.
"Ehi! Sono tuo fratello" dice Carl sbuffando.
"Non farmi fare brutta figura okay? Se devi raccontare qualcosa scegli bene cosa" dico divertita, cerca di prendermi ma schivo "ti voglio bene anch'io fratellone"
Esco sorridendo e vado da Marley che mi guarda offeso "Marley, oh andiamo non essere arrabbiato" dico divertita.
"Sei antipatica non ti parlo più" dice dandomi le spalle.
Sospiro "mi dispiace okay?" Dico dolcemente, non risponde e mi allontano, esco sul retro e vedo mio padre che spara ai piatti.
Prendo il posto del ragazzo alla spara piatti "full" urlo sparandone uno.
Mio padre lo colpisce in pieno e mi guarda sorridendo, si avvicina e mi abbraccia forte sorridendo.
È un uomo molto alto, spalle enormi e tremendamente muscolose, ha cinquant'anni ma non ne dimostra affatto.
"La mia bellissima figlia!" Dice fiero, scoppio a ridere.
"Ciao papà" gli do un bacio sulla guancia mentre passo le mie braccia attorno hai suoi fianchi.
Mi stringe a se e due rughe espressive si formano ai lati dei suoi occhi.
"Allora come te la passi?" Dice divertito.
"Molto bene, sono un po stanca e tu?"
"Io benone, quelli sono i piatti di mia suocera lo sai? Non mi piacevano e li ho caricati nella macchinetta" dice divertito, scoppio a ridere divertita.
Sento una voce familiare urlare, sorrido e faccio segno a mio padre di seguirmi, andiamo all'ingresso e vedo l'uomo a cui ho dato un pugno che tiene Sarah per un polso.
"Jess!" Dice guardandomi, l'uomo si gira e io gli do un altro pugno.
"La vuoi smettere? Se vuoi ti do i soldi e ti scopi una prostituta" dico seria, prendo cinquanta dollari e glieli do "sparisci adesso" lo butto fuori.
Guardo Sarah che ha le lacrime agli occhi, mi abbraccia di slancio rischiando di farmi cadere "oh cielo" dico facendo un passo indietro, mi stringe forte piangendo e le accarezzo i capelli dolcemente.
"Jessica smettila di licenziare la gente" dice Carl divertito.
"Ma chi cavolo sceglie la gente qui dentro" dico sospirando "Sarah asciugati le lacrime su, va tutto bene ora"
Annuisce e cerca di asciugarle allontanandosi "ti ho bagnato la maglia" dice imbarazzata.
"Pazienza" dico divertita "si asciugherà"
"Bel gancio figliola" dice mio padre divertito.
"Eh eh tua figlia ha i muscoli" dico piegando il braccio, scoppiano tutti a ridere.
"Ma di chi sarà mai questa voce divina?" Sebastian, il migliore amico di mio fratello, mi abbraccia da dietro.
"Scemo lasciami" dico divertita.
"Sei bella anche quando mi insulti mia dea" mi fa fare una piroetta e il caschet.
"Lo sono sempre e comunque" dico fingendomi altezzosa.
"Pultroppo hai ragione" dice sospirando, mi fa tornare dritta lentamente "ma questo vuol dire che altri uomini metteranno le mani sul tuo meraviglioso corpo amica mia"
"Ma ti pare una cosa da dire?" Dico sospirando.
Tutti scoppiano a ridere "Sebastian è mia sorella" dice Carl dandogli una sberla, mi avvicino a Henry.
"Tutto bene?" Dico sorridendo.
"Tuo fratello è molto...particolare" dice divertito.
"Mi dispiace" dico divertita.
"Era tempo che non portavi qualcuno Jessica chi è il giovanotto?" Dice mio padre divertito, mi mordo il labbro inferiore e incrocio le dita.
"Il padre di un compagno di Tom" dico guardandolo.
"Sono Henry Wilson signore è un piacere" dice stringendogli la mano.
"Oh capisco capisco io sono Max Adams" dice mio padre annuendo "mia figlia ha sempre scelto bene il suo compagno"
Sospiro scuotendo la testa ed Henry mi guarda divertito "papà non stiamo insieme siamo solo amici"
"L'unico uomo che hai portato qui era...." dice esitante.
"Puoi dirlo papà" dico dolcemente.
"Era David" dice dolcemente.
"in qualunque caso non è vero ho portato anche Adam" dico sbadigliando con la mano davanti alla bocca.
"Che maleducazione" dice mio padre guardandomi male.
"Se ti riferisci ad Henry bhe....abbiamo bevuto due birre nel modo più rozzo in cui si possono bere perciò..." dico guardando Henry divertita.
"È vero" dice annuendo.
"Sai il signor Henry è un uomo....tranquillo perciò abbiamo deciso di smuoverlo un po" dico guardandolo.
"Non combinare guai okay?" Dice mio padre mettendomi un braccio sulle spalle, sorrido incrociando la mia mano con la sua.
"Sai ragazzo mia figlia è molto forte, in qualunque cosa faccia è la migliore stai attento, se si arrabbia è una belva"
"Papà non spaventarlo" dice Carl divertito.
Sarah si attacca al braccio di mio padre sorridendo e lui le da una bacio sulla fronte.
"Ecco la mia seconda figlia" dice sorridendo, Sarah mi guarda sorridendo "sa signor Henry queste due ragazze sono le migliori della zona, se si innamorano chi le ferma più"
"È vero, sai quando la nostra Jessica si innamorò di David nessuno era d'accordo, parlava di lui continuamente, poi lo portò a casa e tutti lo apprezzarono" dice Sebastian divertito, sorrido appena trattenendo le lacrime.
"Chiudi la bocca Sebastian" dice mio fratello fulminandolo con lo sguardo.
Sebastian mi guarda dolcemente e sorrido appena "mi dispiace Jes"
"Va tutto bene" dico stringendo la mano di mio padre.
Guardo l'orologio e sussulto.
"Devo andare a prendere Tom, ciao papà" gli do un bacio sulla giancia e sorrido dolcemente, saluto anche Carl "a te non ti saluto" dico a Sebastian.
"Cosa?" Dice divertito "so che mi ami in realtà"
"Da morire" dico divertita, usciamo e Sarah sale sulla sua macchina, Henry entra sorridendo divertito.
Metto in moto "ehi pupa" dice Sarah abbassando il finestrino e sporgendosi verso il sedile passeggero, abbasso il mio appoggiandoci il braccio.
"Non sono interessata signore" dico divertita.
"La sfido a chi arriva prima in città" dice alzando e abbassando le sopracciglia.
"Mi dispiace ma ho un ospite" dico divertita.
"Accetto solo se posso guidare" dice Henry divertito, lo guardo sorpresa.
"Va bene" dico divertita, scendo e facciamo scambio posto, fanno rombare i motori e si affiancano sulla strada, facendo ruggire le auto.

Il mio peccato più grandeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora