Capitolo 11

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Sono a casa di Henry, sono tornata alle sette perché sentivo la sua mancanza.
Abbiamo fatto colazione tutti insieme "mamma dov'eri?" Dice Tomas sedendosi sulle mie gambe.
"A casa di Adam stavamo lavorando tesoro" dico dolcemente "vuoi venire alla base con me oggi?"
"Siii!!!" Dice felice.
Sorrido "anch'io voglio venire mamma" dice Justin dolcemente, sorrido.
"Dopo ci andiamo allora"
Guardo Henry che annuisce sorridendo "Maggie se vuoi puoi venire" dico sorridendo "ci saranno anche le ragazze"
Sorride "va bene grazie" dice sorridendo.

Andiamo alla base tutti insieme ed Henry comincia ad allenarsi con il nostro istruttore, mentre io lavoro con Rocco e i bambini giocano con Margaret e le ragazze nella sala ricreativa.
"Bene stampa la cartina della loro base" dico seria.
"Ecco" la stampante al suo fianco si mette in funzione, la guardiamo attentamente.
"Le entrate sono qui, qui e qui" indico la cartina e ideiamo un piano.
"Mi sto eccitando" dice Rocco divertito "mi sta diventando duro"
"Non ho ancora capito perché ti ecciti ogni volta che andiamo in missione"
"È l'adrenalina"
"Ah si?" Scoppiò a ridere.
"In ogni caso qual'é il tuo piano per eliminare Caty?"
"Facciamo esplodere tutto" dico divertita "voglio vederla bruciare"
I miei occhi brillano eccitati "te l'ho mia detto che sei sexy quando fai la sadica?"
"Sono fidanzata a proposito vado a vedere come se la cava" dico divertita "tieni controllato"
"Si"
Scendo di sotto andando alla palestra, mi appoggio allo stipite della porta guardando Henry allenarsi, è terribilmente bello e sexy, tengo un braccio sotto il seno e con la mano opposta mi sfioro le labbra sensualmente.
Appena smettono si lasciano cadere a terra, si accorgono di me e sorridono.
Batto le mani divertita "bravo, impari in fretta Henry"
"Ho un ottimo insegnante"
"Puoi dirlo forte" dice Adam sorridendo "sei fortunato se avessi avuto lei come insegnante saresti morto"
"Davvero?" Dice Henry scoppiando a ridere.
"Ma non è vero!" Dico divertita.
"Provate" dice Adam divertito.
Sospiro "vieni" indietreggio e Henry si avvicina "okay fermo, cosa gli stai insegnando?"
"Siamo ancora all'autodifesa"
"Okay" guardo Henry negli occhi diventando seria, mi guarda sorpreso "non so cosa ti abbia detto Adam ma l'autodifesa ti servirà sempre, per riuscire a difenderti però dovrai avere la percezione di ciò che ti circonda, dei buoni riflessi in pratica"
Annuisce e Adam sogghigna alle sue spalle.
Mi avvicino a Henry e scagli verso il suo viso un pugno fermandomi a qualche millimetro da lui.
"Devi essere veloce e percepire quale potrebbe essere la prossima mossa del tuo avversario. In questo caso siamo io e te e perciò non ti colpirò per davvero ma dovrai bloccare i colpi"
Annuisce, scaglio un calcio all'improvviso e lui mi afferra la caviglia bloccandomi, annuisco "bravo"
Provo altri colpi ma non riesce a bloccarli tutti, ha in fiato corto appena mi fermo.
"Lavorate sui riflessi e sulla difesa" dico guardando Adam "deve essere in grado di battermi"
"Cosa?" Dice Adam sorpreso.
"È il mio compagno, non può essere debole, fortifichiamo le braccia, le gambe e la schiena, al lavoro Adam!" Dico divertita, vado verso la porta.
"Sissignora" dice divertito.
Esco muovendo i fianchi e risalgo di sopra, vado nel mio studio e comincio a lavorare al mio computer concentrandomi.
"Mamma" mi guardo attorno sentendo la voce bassa di Tom.
"Mamma" abbasso lo sguardo sotto la scrivania e vedo i bambini.
"Cosa ci fate qua sotto?" Dico sottovoce.
"Volevamo stare con te siamo scappati" dice Justin sorridendo appena.
"Possiamo restare qui?"
Sospiro "va bene, prendete due sedie"
Le prendono spingendole fino a me "volete disegnare?"
"Si"
Do loro dei fogli con delle penne colorate e degli evidenziatori.
Iniziano a colorare mentre io lavoro, qualcuno bussa.
"Avanti" dico seria.
"Ehi Jessica potresti aiutarmi con questi?" Una mia collega si avvicina e la aiuto con dei documenti, i bambini mi guardano affascinati.
Il telefono dell'ufficio squilla, lo prendo.
"Chi è?"
'Jessica sono Mary ti metto in contatto con Adam'
"Okay"
Sento la linea passare con un bip.
"Adam"
'Jessica ho bisogno di te nel mio studio' dice serio.
"Va bene"
Metto a posto il telefono e mi alzo "bambini state qui okay? Non toccate niente"
Annuiscono ed esco, vado da Adam e busso.
"Avanti"
Entro e lo guardo seria, un uomo è seduto davanti a lui mentre Henry è appoggiato a un mobile in silenzio.
"Sono qui capo" dico cercando di non alzare gli occhi al cielo.
"Ho un nuovo lavoro per te Jessica" dice Adam serio.
Guardo l'uomo e poi Adam, annuisce "siediti pure"
"Okay" mi siedo e accavallo le spalle, mi da una cartellina.
Vedo la foto di una ragazza.
"Dovrai proteggere quella ragazza, lui è il signor James il padre"
"Chi sono?"
"I dragon" dice serio.
"Accetto" dico fredda, guardo il fascicolo "una ragazzina..."
"Grazie signora" dice il signor James, lo guardo.
"Di niente, li ucciderò promesso" dico sorridendo gentilmente, torno seria guardando Adam "vado da Jim lui ha tutto giusto?"
Annuisce.
"Signor James la aspetto nell'atrio" dico guardando l'uomo, annuisce.
Mi alzo ed esco "Henry tu vieni?" Dico guardandolo.
Mi guarda sorpreso "si" mi segue sorridendo e saluta gli altri due.
"Ehi piccola chi sono i dragons sembravi turbata" dice dolcemente.
"Sono famosi per il traffico di prostituzione ma anche di vendita di donne o ragazzini, spacciatori assassini, mi chiedo cosa vogliano da questa ragazza" dico seria "loro hanno..." sospiro "hanno ucciso una ragazza che era nella mia squadra e non sono riuscita a proteggerla"
Mi mette un braccio sulla spalle tirandomi a se, sussulto sorpresa e lo guardo, sorride guardando avanti.
"Sono sicuro che sarai fantastica" dice fiero.
"Ehi ti ho fatto male prima?" Dico dolcemente "mi dispiace, ecco...non sono abituata ad andarci piano"
"Tranquilla vorrà dire che dovrò mettere su una scorza dura" dice divertito "d'altronde sono il tuo compagno no?"
Arrossisco appena "si"
Guardo avanti e andiamo all'ascensore.
"Mamma!" I bambini corrono verso di noi, blocco le porte ed entrano.
Sospiro "Ciao piccoli"
"Non tornavi" dice Tomas guardandomi male.
"Quindi siamo venuti noi" dice Justin convinto.
"Va bene, scusate" schiaccio il pulsante che segna -3 e l'ascensore si illumina ancora di più.
"Prima non l'ha fatto" dice Henry sorpreso.
"Stiamo andando sotto terra" dico divertita "la luce deve essere più forte"
Arriviamo al piano e usciamo "bambini non dovete toccare niente capito? Neanche una formica" dico abbassandomi davanti a loro.
"Va bene mamma" dicono annuendo.
Andiamo verso Jim che sta sistemando dei gadget danneggiati.
"Jim" dico sorridendo, alza lo sguardo.
"Oh Jess! Era da tanto che non ti vedevo, di solito passa Adam"
"Stavolta no, protocollo 88 grazie"
"Manca poco" dice incupendosi.
"Non è per sempre" dico abbassando lo sguardo.
"È questo il tuo posto" dice sorridendo appena.
"Questa è casa mia" dico guardandolo gentilmente.
Ci stringiamo la mano sorridendo "fino alla fine" diciamo insieme "prendimi i gadget Jim"
Annuisce e gli do il fascicolo.
"Lascerai questo posto?" Dice Henry sottovoce.
"Sono costretta...a lasciare la città" dico in un sussurro.
"Cosa?" Dice scioccato, mi asciugo una lacrima.
"Tieni piccola, ehi ci vediamo okay?" Annuisco e sorrido appena.
"Mancano ancora dodici missioni" dico convinta "abbiamo ancora tanto tempo"
Ci guardiamo sorridendo "a presto Jim"
"A presto regina"
Saliamo al piano di sopra e sorrido appena ad Adam.
"Ho i gadget ci vediamo stasera per il rapporto, vieni a cena?"
"Si"
"Ottimo a dopo" dico uscendo.
"Jess" non mi fermo e saluto i bambini.
"Restate con Henry okay?"
"Va bene mamma"
Scendo e vado nell'atrio.
Vedo il signor James che si tortura le mani agitato, metto l'auricolare all'orecchio accendendolo.
"Base due qui Jessica, mi sentite?"
'Si ti sento' dice Jim sorridendo.
"Bene, sta attento okay? Ti contatto solo in caso di emergenza"
'Okay'
Saliamo sulla mia macchina visto che lui è arrivato qui con un taxi.
"E così stanno puntando a tua figlia" dico seria.
"Si" dice abbassando lo sguardo.
"Ha diciassette anni perciò va a scuola giusto?"
"Si"
"Bene"
"E ha un ragazzo o qualcosa del genere?" Mi guarda confuso "devo sapere con chi ho a che fare e chi frequenta"
"Beh ha un'amica che si chiama Fable è un migliore amico Lucas, poi...non credo abbia il ragazzo o almeno non me ne ha mai parlato"
"D'accordo" dico annuendo.
"Come devo chiamarti?"
"Chiamami Jessica" dico divertita "ma non darmi del tu, appena entreremo in casa tua anch'io ti darò del lei"
"E perché ora non lo fai?" Dice confuso.
"Praticità mi servono informazioni" dico stringendomi nelle spalle "rilassati James, anch'io ho un figlio so cosa si prova quando è in pericolo"
"Allora capisce il perché ho bisogno di lei" dice abbassando lo sguardo.
"Si posso capirlo" dico sorridendo.
"Cristine è un po' particolare però" dice all'improvviso.
"Particolare?"
"È nel periodo della ribellione e...mia moglie è un po' restrittiva con lei così trova ogni modo per scappare" dice sospirando "vorrei solo che stesse bene e fosse felice"
"Sua moglie potrebbe essere un problema" dico seria, mi guarda sorpreso e rimaniamo in silenzio fino a casa sua.
Appena parcheggio, mi perdo un attimo a guardare la grande villa.
"Bella casa, piccolina" dico scherzando.
Scoppia a ridere buttando indietro la testa "si beh benvenuta" dice divertito, scendiamo ed entriamo.
Una cameriera corre da noi "signor James, sua figlia è scomparsa di nuovo!" Dice senza fiato.
"Cos'è successo?" Dice lui esasperato come se sentisse sempre la stessa frase.
"Ha litigato con la signora e..."
"Va bene" sospira esausto e mi guarda "hai capito ora cosa devo passare? Ti chiedo di portare pazienza"
"Nessun problema risolveremo questo imprevisto"
Sorride grato e io annuisco "Joel porteresti la signorina a visitare la casa per favore?"
"Si signore, prego mi segua" seguo la donna che parla della ragazza con affetto e preoccupazione, mi fa visitare tutte le stanze della casa compresa quella della ragazza, vedo la sua finestra aperta e sorrido divertita.
"Scappa sempre da lì, si arrampica su quell'albero e sparisce per ore" dice sospirando "ogni volta ci fa stare in pensiero"
Sorrido "le deve volere molto bene"
"L'ho vista crescere" si avvicina in tono confidenziale "è sempre stata uno spirito libero, il contrario di ciò che vorrebbe sua madre, è come se l'anima di questa povera ragazza sia compressa, so che può sembrare burbera ma in realtà è molto dolce e buona"
Sento un rumore e sorrido "grazie Joel, credo che aspetterò qui il suo ritorno" dico gentilmente "non preoccuparti parlerò io con il signor James se avrà qualcosa in contrario"
Annuisce esitante "va bene, ci vediamo dopo" esce e chiudo la porta, sorrido e vado alla finestra.
"E quindi sei ancora qui" dico sorridendo "fammi indovinare, tua madre vuole che tu sia il modello di ragazza perfetta, ottimi voti, amici ricchi, vuole che tu studi giurisprudenza o medicina è che tu sia il burattino nelle mani di qualcuno, e tu cerchi di nasconderti e scappare dietro una finta corazza di forza e acidità, dico bene Cristine?"
La porta dell'armadio si apre lentamente e la vedo seduta con una lampada accesa e un libro sulle gambe.
"Non sai niente di me" dice seria.
"Oh lo so, ma io ero come te" dico divertita "quando i tuoi genitori sono ricchi, vogliono che tu sia come loro, vogliono che tu sia perfetta, educata, pulita, pura e soprattutto senza contaminazioni mondane, tu fai la brava per un po', obbedisci a testa bassa e poi...esplodi" dico avvicinandomi allo specchio, mi guardo e passo un dito sotto l'occhio sorridendo "e poi una volta maggiorenne scappi perché credi sia la cosa migliore, ti getti tutto alle spalle e ti fai una nuova vita"
Mi guarda attentamente dopo essere uscita dal suo nascondiglio "chi sei tu?"
"Jessica Adams al tuo servizio" mi inchino teatralmente "agente dell'FBI sono qui per proteggerti è per tirarti fuori da questo casino che tuo padre chiama vita privata"
Le faccio l'occhiolino appena mi stringe la mano sorridendo.
"Sei una specie di Angelo?" Dice esitante.
"Puoi vedermi così o come un'amica ribelle col tuo stesso passato" dico divertita "più o meno"
"Dubito che siamo uguali" dice divertita "la mia famiglia è..."
"Particolare lo so, anche la mia, tuo padre è dolce e gentile mentre tua madre odiosa e oppressiva"
Mi guarda sorpresa "se vuoi scappare posso portarti via almeno per un po', diciamo fino a stasera?"
"Davvero?" Dice sorpresa.
"Si"
"Va bene" dice illuminandosi.
Le faccio l'occhiolino "la mia macchina è quella nera che vedi, una corsa e arriviamo giù okay?"
Annuisce, apro la porta e scendiamo correndo, vedo il signor James.
"Salve signor James" dico divertita.
"Ciao papà!" Dice Cristine divertita.
"Penso io a lei" faccio l'occhiolino all'uomo e usciamo correndo, entriamo in macchina e saliamo con il fiato corto.
James è sulla porta scioccato "a stasera signor James, non si preoccupi è il mio lavoro!"
Parto velocemente e la porto a casa mia, entriamo "aspetta un attimo okay?"
Annuisce e vado di sopra, prendo le munizioni e sorrido.
Metto al collo la collana con la fede nuziale di mio marito, sorrido appena stringendola in una mano.
Scendo di sotto "è tuo marito?" Dice guardando una foto.
"Si" dico dolcemente.
"E dov'è?"
"È morto" dico stringendo le labbra "qualche anno fa"
"Mi dispiace" dice sussultando.
Sorrido "tranquilla, vieni"
"Oh Jessica!" Mi giro di scatto e vedo Henry con i bambini.
"Mamma!!!!" Urla Tomas correndo, sorrido e lo prendo in braccio.
"Ciao tesoro stai bene? Ti sei divertito?"
"Si, tu chi sei?"
"Io sono Cristine, piacere" dice la ragazza sorridendo.
"Piacere io sono Tomas" dice mio figlio sorridendo.
Cristine mi guarda "mio figlio, mentre lui è Justin un figlio adottivo a cui voglio tanto bene vero cucciolo?"
"Anch'io te ne voglio mamma" dice abbracciandomi le gambe.
"Oh la signorina deve essere la figlia del signor James" dice Henry sorridendo, lei lo guarda affascinata, gli stringe la mano.
"Cristine"
"Io sono Henry piacere, il fidanzato di questa splendida donna, che mi abbandona ogni tre per due"
Ridacchio "scusa amore" lo bacio sulle labbra sorridendo e lui ricambia.
"Eh cosa ci posso fare credo che ti perdonerò per oggi" dice divertito.
Cristine ridacchia "oh grazie"
I bambini ridacchiano "dove vai mamma?"
"Andiamo sulla spiaggia volete venire?"
"Siiiii!!!!" Dicono ridendo e saltellando.
Guardo Henry "devo lavorare, mi stai distraendo parecchio in questi giorni non sto lavorando quasi per niente"
Sorrido divertita "sono fantastica" lo bacio divertita "per questo mi ami"
"Vero"
"Bene ci vediamo stasera Romeo"
"Sta attenta Giulietta" dice divertito.
"Promesso"
Saliamo in macchina e ci dividiamo.
"Anche quando hai alle spalle un passato turbolento l'amore lo può superare" dico gentilmente a Cristine "ma non bisogna avere fretta arriverà da se, si farà strada lentamente travolgendoti"
Mi guarda affascinata e sorrido, andiamo sulla spiaggia.
"Ahhh che bello!!!" Dicono i bambini correndo dopo essersi tolti le scarpe e i calzini, sorrido guardandoli, metto le mani in tasca e cammino tranquilla stando comunque attenta a tutto ciò che è sospetto.
"Allora Cristine cosa studi?"
"Arte" dice sorridendo.
"Ohh bello dipingi?"
"No suono il violino" dice sorridendo "e si beh qualche disegno ogni tanto"
"Capisco, io ho studiato medicina" dico sorridendo "sono andata al liceo biologico e poi mi sono diplomata a Manhattan"
"E loro sono entrambi tuoi figli?"
"No, Tomas è mio figlio, mentre Justin è il figlio del mio compagno" dico gentilmente "ma è come se lo fosse ormai"
I bambini giocano divertendosi, li guardo gentilmente "mio marito è morto qualche hanno fa e lo sto crescendo cercando di riempire tutto il vuoto che ha dentro ma...mi rendo conto che non è abbastanza, i genitori vogliono sempre il meglio per i loro figli e io l'ho imparato solo dopo aver avuto Tomas"
Mi guarda sorpresa e poi abbassa lo sguardo "non è una ramanzina, è solo una riflessione, non sono una di quelle persone che sgridano gli altri senza poi fare ciò che dicono"
Passeggiamo tutto il pomeriggio per poi tornare a casa, una volta raggiunta casa mia con Tomas, Justin e Henry.
Mangiamo insieme e gli ultimi due se ne vanno.
Prendo Tomas sulle gambe e si rannicchia sul mio petto mentre lavoro "mamma"
"Mhh" dico senza distogliere lo sguardo dallo schermo.
"La zia Sarah è con papà?" Dice tristemente, mi blocco e lo guardo lentamente con dolcezza.
"Si mio piccolo leone ci sta guardando da lassù" dico guardandolo gentilmente, gli accarezzo una guancia "saremo solo noi due ora"
"Mamma perché è morta?" Dice con gli occhi lucidi.
"Le è successa una cosa molto brutta e a deciso di non vivere più tesoro, è una cosa che non si deve mai fare questa" dico gentilmente.
"Sarah è stata cattiva?" Dice dolcemente.
"No...lei è un angelo del paradiso ora tesoro, Dio la voleva con se proprio come voleva il tuo papà e la mamma di Justin, proprio come un giorno quando sarai vecchio vorrà anche te tra i suoi angeli"
"E vorrà anche te vero mamma?" Dice mettendo una mano nella mia maglia.
"Tu basterai per entrambi tesoro, la mamma non merita un posto in paradiso ma ovunque sarai ti raggiungerò te lo prometto cucciolo, io sarò sempre al tuo fianco, anche quando non mi vedrai, io sarò con te e ti sosterrò sempre piccolo mio, sei coraggioso proprio come la tua mamma e ti aiuterò a crescere bello e forte promesso"
Lo abbraccio forte e lui fa lo stesso "ti voglio bene mamma, papà ci proteggerà" si addormenta e lo guardo per un po' con dolcezza.
"Ti amo mio piccolo angelo" gli do un bacio sulla fronte e sorrido gentilmente, continuo a lavorare fino alle quattro del mattino.
Vado a letto e appena suona la sveglia mi alzo, preparo la colazione e sveglio Tomas, lo lavo e lo vesto, lo porto all'asilo e parlo con le maestre.
"Signorine buongiorno"
"Buongiorno signora" dicono sorridendo.
"Salve ehm...vorrei chiedervi un favore, non lasciate Tomas a nessuno che non sia io e il padre di Justin per favore, è molto importante, non ho una bella situazione in famiglia e mia sorella potrebbe fargli del male, perciò vorrei che per favore lo lasciaste solo a me e al signor Wilson e lo stesso Justin"
"Come desidera signora" dicono annuendo, le ringrazio e vado alla base.

Il mio peccato più grandeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora