Capitolo 10

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torniamo a casa e in macchina rimango in silenzio tutto il tempo, penso a Sarah e il cuore mi si stringe in una morsa.
Andiamo a casa di Henry "Jess" Margaret mi abbraccia forte e ricambio debolmente.
"mi fai male Maggie..." dico debolmente.
"scusa non pensavo di stringere così forte" dice staccandosi.
"non stavi stringendo, mi fa male il corpo, sono solo un po' indolenzita tutto qui.
Mi guarda preoccupata e sorrido dolcemente "va tutto bene tranquilla.
"mamma!!!" guardo le scale e gli occhi mi si riempiono di lacrime.
"Tomas, Justin" sussurro dolcemente, mi inginocchio e li abbraccio forte piangendo, li riempio di baci "mi siete mancati tanto piccoli miei, state bene vero? Lasciatevi guardare" do un bacio a entrambi e sorrido loro riabbracciandoli, piangono stringendomi e facendomi un po' male.
"bambini lasciatela respirare" dice Henry dolcemente.
"mamma non sparire più" dice Tomas dolcemente.
"mi dispiace tesoro, te lo prometto non sparirò più, mio dio mi siete mancati così tanto...." dico continuando a baciarli.
"credevo mi avessi abbandonato anche tu" dice Justin singhiozzando.
"non lo farei mai tesoro" dico abbracciandolo forte "mai"
Sorrido staccandomi, asciugo i loro visi dolcemente "andiamo sul divano magico vi va?"
Annuiscono e mi alzo lentamente, barcollo e Henry mi tiene in piedi, mi appoggio a lui.
"scusa, devo solo...sedermi" dico dolcemente, sorride appena preoccupato.
"andiamo, ti aiuto" dice dolcemente.
"ce la faccio forse" dico sorridendo debolmente, faccio un passo ma le gambe cedono, mi tiene su e mi prende tra le braccia, è teso e appoggio una mano sul suo petto "non ti libererai di me facilmente mr. Wilson non aver paura."
"non ho paura, sono terrorizzato" dice dolcemente, sorrido e gli metto la mano sulla guancia.
"fermati e guardami Henry" dico dolcemente, obbedisce e mi guarda tristemente "la paura è umana, è normale averne ma non ti deve sopraffare Henry, non me ne andrò, non morirò, ho superato tante cose, vedrai che domani starò meglio, ho solo bisogno di riposare okay? Promettimi che non ti preoccuperai"
Rimane in silenzio "promettimelo Henry"
"non posso, non posso promettertelo" disse dolcemente.
"Henry se dobbiamo stare insieme devi fidarti di me, il mio lavoro comporta anche questo, potrei mancare per giorni, può essere una missione, un rapimento qualsiasi cosa, devi fidarti di me, tornerò sempre, ogni volta, qualunque cosa accada tornerò, io non muoio Henry, non morirò, non devi preoccuparti" dico diventando seria "devo avere fiducia in me, ti prego"
Mi guarda dolcemente mentre una lacrima gli riga il viso "mi fido, mi fido con tutto me stesso ma non puoi chiedermi di non aver paura di perderti perché ho paura e non posso reprimerla, non posso contrastarla, non voglio perderti, in questi tre giorni ti ho cercata in ogni istante, stando accanto a Rocco cercando di rintracciarti in ogni momento, non posso smettere di preoccuparmi per te, perché ti amo Jessica e non sono così forte da non preoccuparmi"
Lo guardo e lo bacio rassicurante "ti farò diventare forte allora, ti dimostrerò che non dovrai preoccuparti, adesso raggiungiamo i bambini okay?"
Annuisce e andiamo in salotto, mi posa delicatamente sul divano stando attento, ridacchio "non sono di porcellana Henry"
"lo so ma meglio fare attenzione" dice convinto, scoppio a ridere divertita, sorride e mi bacia dolcemente, i bambini salgono sul divano e si avvicinano a me mettendosi sulla mia pancia con la testa sul mio petto, mi appoggio al poggia braccio e accarezzo le loro teste.
"mamma" dice Tomas.
"dimmi"
"dov'eri?" dice Justin dolcemente.
"All'inferno tesoro, ero all'inferno" dico dolcemente.
"e perché mamma?" dice Tomas confuso alzando la testa.
"ascoltami bene Tom" dico sospirando, si mette seduto e lo stesso Justin "ci sono persone molto cattive a questo mondo è una di queste è zia Caty, non andate con lei da nessuna parte, se vi chiede di seguirla non lo fate, non dovete avvicinarvi a lei per nessuna ragione al mondo promettetemelo"
"promesso mamma" dicono convinti.
"una persona molto cattiva mi ha portata in un posto molto brutto, zia Catrine era con questa persona, voglio che ogni volta che c'è lei andate in camera e chiudete la porta a chiave e voglio che non usciate finché non vi vengo a prendere io capito?"
Annuiscono "zia Caty è come un orco cattivo, la sconfiggerai vero mamma?" dice Tom guardandomi.
"ehi siamo i sovrani della savana, la manderemo via" dico sorridendo, annuiscono.
"siamo leoni, nessuno può fermarci" dice convinto.
"puoi scommetterci Simba" dico dandogli il cinque, me lo fa anche Justin "ora se volete stare su di me sdraiatevi per favore perché mi fate male"
"okay mamma" dicono ridacchiando, si sdraiano.
"bene buonanotte" dico accarezzando le loro teste, ridacchiano.
Un cellulare squilla, riconosco la mia suoneria, Henry me lo porge "c'è l'ho da quando sei sparita"
Sorrido dolcemente e guardo il numero.
"Drew" dico seria.
'Ciao sorellina' la voce di mia sorella mi fa irrigidire.
"Cathrine" dico seria, faccio alzare i bambini e faccio loro segno di andare da Henry, mi metto seduta.
'Dove sei sorellina? Sei sparita, andiamo a cena insieme?' Dice allegramente.
"mi dispiace Caty non posso, stasera sto a casa" dico fingendomi gentile.
Henry corruga la fronte 'allora domani?'
"devo lavorare" dico sospirando "quanto rimarrai qui?"
'Oh ehm...non lo so ho un lavoro da finire, direi che una volta finito ripartirò'
"che tipo di lavoro?" dico curiosa.
'Devo....eliminare una persona, sai un assassino che da tempo minaccia la sicurezza, della città' 
"affascinante davvero, e come sei messa? Sei riuscita a prenderlo?"
'Si ma è scappato' dice diventando seria.
"oh ma davvero" dico sarcastica, il mio sguardo diventa assassino "ti do un avvertimento sorella, corri a nasconderti perché se ti trovo, io giuro che ovunque sarai, qualunque cosa farai, ti troverò e sarò la tua ombra, ti prenderò e ti ucciderò guardando la tua vita lasciare il tuo corpo lentamente con un dolore che non puoi neanche immaginare"
'Mi stai minacciando sorellina?'
"oh si, ti sto minacciando e ti conviene cominciare a tremare perché quando meno te lo aspetti sarò alle tue spalle e ti ucciderò con le mie stesse mani" dico seria, sorrido gentilmente "bene sorellina ci vedremo presto, ciao ciao" dico gentilmente.
Chiudo la chiamata ed estraggo due orologi dalla tasca dei pantaloni, li guardo e tolgo la piccola vite da entrambi, si accendono e inserisco un codice, prendo il polso di Margaret, glielo metto.
"tienilo, qualunque cosa accada, se hai paura schiaccia il pulsante rosso, premi quello verde e ti appariranno dei nomi, premi il nome che vuoi contattare e schiaccia il pulsante verde, parla tenendo premuto e quella persona ti sentirà, Henry anche tu"
Margaret lo guarda affascinata "provo a parlare aspetta"
Esce fuori è il mio orologio si illumina "Jess mi senti? Ahhh che bello! È facilissimo"
Premo il pulsante verde "si ti sento Mag, sono felice che ti piaccia va anche in acqua sai?"
Rientra sorridendo "che bello, mi piace"
Sorrido e guardo i bambini,faccio loro segno di avvicinarsi "ho qualcosa anche per voi" dico sorridendo "vi faccio una magia okay?"
Annuiscono curiosi, avvicino una mano all'orecchio di Justin e schiocco le dita, porto davanti la mano e gli mostro la mano con una collana con una piastrina con scritto il suo nome e cognome, ha un microchip incorporato nascosto perfettamente.
"Justin" dico sorridendo e mettendogliela -e Tomas- lo faccio anche a lui e gliela metto, sorridono felici.
-è uguale- ne metto una anch'io.
-queste collane sono magiche, non dovete toglierle mai, con queste saprò dove siete in ogni momento, hanno la magia dentro e dovrete dire la formula magica ogni volta che avrete paura, la formula è: lupo- le collane si illuminano è sul mio orologio appare una mappa con due punti sopra il mio, sorrido divertita.
-wow!!!- dice Justin sorridendo.
-non dite la parola magica se non siete in pericolo capito?- dico dolcemente, annuiscono -e non dovete dirlo a nessuno.
Annuiscono ancora -sarà il nostro segreto, parola di leone- dice Tomas alzando un pugno, ci batto il mio è anche Justin da la sua parola, sorrido dolcemente.
-bravi leoni- dico dolcemente, mi appoggio allo schienale del divano -vi va di disegnare qualcosa? Disegno anch'io.
-siiii- corrono fuori e e vanno a penderei colori, schiaccio il pulsante verde dopo aver scelto il numero di Rocco.
-Rocco tienimi aggiornata sulla sua posizione, intercetta le chiamate e i messaggi e salvali, comunicami quando è vicina.
'Si capo' dice Rocco serio, mi alzo sospirando.
-forse dovrei andare a vedere in che condizioni è casa mia.... Sarah starà già....- mi blocco abbassando lo sguardo -preparando- sussurro.
-Jess- dice Henry alzandosi.
-sto bene, io....sto bene, ho sbagliato....io...so che...è colpa mia...non sono riuscita a fermarla e ora....devo solo chiamare Patrick e dirgli che lei...è....- dico confusa senza pensare, la testa è in piena confusione, Henry mi abbraccia e rimango immobile, alzo le braccia lentamente -è tutta colpa mia...
-non è vero Jess, probabilmente non riusciva a sopportare come avresti fatto tu- dice dolcemente -Sarah era più debole e le sono state fatte cose alle quali probabilmente tu saresti riuscita ad opporti e lei no, psicologicamente può essere traumatico e per chi è debole può portare a gesti estremi, chiunque avrebbe fatto come lei Jess, non potevi fermarla perché se non l'avesse fatto in quel momento, ci avrebbe riprovato più avanti.
Piango sul suo petto consapevole della verità nelle sue parole, stringo forte la sua maglia.
-mi manca...- sussurro dolcemente -mi manca tanto.
-lo so- dice dolcemente appoggiando le labbra sul mio collo, mi stringe appena più forte cercando di non farmi male.
-ti amo- dico in un singhiozzo.
-anch'io piccola, ti accompagno a casa okay?- dice staccandosi e asciugandomi il viso, annuisco debolmente.
Margaret mi salta addosso abbracciandomi -sei così dolce Jess- dice stringendomi forte -mi dispiace per Sarah, andrà tutto bene, ci siamo noi, ti staremo accanto promesso.
-grazie tesoro- dico dolcemente, ci stacchiamo e le sorrido dolcemente, vado alla porta ed esco -Henry potresti tenermi Tomas solo per stanotte?
-si ci penso io tranquilla- dice dolcemente.
Lo chiamo e lo abbraccio forte -ascoltami tesoro, dormirai qui da Henry stanotte, vado a casa a controllare, fai il bravo okay? Ci vediamo domattina- dico dolcemente, gli do un lungo bacio sulla fronte -andrà tutto bene promesso.
-mamma torni vero?- dice dolcemente.
-ma certo che torno, vengo domattina e vi porto a scuola d'accordo?- dico dolcemente.
-va bene- dice annuendo, do un bacio anche a Justin ed esco con Henry, andiamo a casa mia ed entro esitante, accendo le luci tenendo una mano sulla pistola, controllo tutta la casa e vedo che è in ordine, salendo vedo del sangue a terra, seccato per i giorni, mi tocco la testa e chiudo un occhio gemendo.
-mi ero scordata del colpo- dico debolmente.
-fa vedere- Henry mi guarda la testa spostando i capelli e sospira -niente di grave è solo un piccolo taglio.
Lo guardo con dolcezza e mi sorride, mi bacia dolcemente e lo stringo a me con affetto, chiudo gli occhi abbracciandolo forte.
-grazie Henry...grazie di tutto...
Appoggia le labbra sul mio collo -ti amo Jess, non dimenticarlo...ti proteggerò fino all'ultimo respiro.
Lo guardo staccandomi appena, lo bacio prendendo il suo viso tra le mani, appoggio la schiena al muro e lui mi stringe per non farmi cadere.
Sorrido dolcemente sulle sue labbra -ti amo anch'io Henry.
Lo guardo negli occhi -resta qui con me....- sussurro appoggiando la fronte al suo petto -ti prego...
-va bene, avviso Margaret- dice prendendo il cellulare senza esitare, lo guardo sorpresa, chiama Margaret rassicurandola, prepara la cena e lo osservo stando seduta al tavolo.
-sai anche cucinare- dico dolcemente nel silenzio, sospiro.
-mi sono dovuto ingegnare sai quando...mia moglie è morta- dice dolcemente -la cuoca mi ha insegnato alcuni dei suoi segreti.
Lo guardo attentamente -mi dispiace- dico abbassando lo sguardo, metto le mani ai lati delle gambe muovendo appena i piedi.
-ehi- dice dolcemente, si asciuga le mani, una lacrima mi riga il viso -che succede?
Il mio sguardo è di odio puro mentre mi alzo -torno subito.
Vado nella palestra sotterranea e mi tolgo la maglietta e il reggiseno, metto il top da ginnastica sotto lo sguardo sorpreso e un po' scioccato di Henry, mi avvicino a un sacco da box e lo prendo a pugni e calci sfogandomi.
Il sacco si rompe e mi resto immobile mentre le piume cadono attorno a me, crollo in ginocchio stringendomi le mani sulle braccia, guardo in basso in silenzio mentre le lacrime scendono lente e silenziose.
Henry si abbassa davanti a me, mi alza il viso e mi sorride con dolcezza, mette una mano sul mio braccio destro e mi tira a se stringendomi forte.
Piango sul suo petto mentre mi accarezza i capelli.
Appena mi calmo mi stacco un po', non riesco a guardarlo.
"Quel povero sacco da box non aveva fatto niente di male" dice sorridendo appena.
"Non mi piaceva più..." mormoro come una bambina, sorride divertito.
"Davvero?" Dice alzandomi il viso mi bacia a stampo "sei così bella e buona amore mio" mi da un altro bacio sulle labbra, me ne da altri sempre così.
Sorrido divertita "Henry" dico ridacchiando, sorride appoggiando la fronte alla mia, chiudo gli occhi "grazie amore mio"
Sorride e due rughette si formano ai lati dei suoi occhi "vieni qui" mi stringe di nuovo e io sorrido baciandogli il collo.
"Ti amo Henry, ti amo davvero tanto"
"Anch'io piccola"
Ci baciamo profondamente e poi andiamo in camera, facciamo l'amore felici, sorrido appena si sdraia al mio fianco, alza un braccio.
Vieni" mi accoccolo sul suo petto e chiudo gli occhi addormentandomi.

Il mio peccato più grandeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora