Lisanna

873 78 390
                                    

Capitolo cinque

Lisanna

Quella sera, alla famosa festa, Lucy conobbe davvero tante persone. Non avrebbe mai creduto che il rosato conoscesse così tanta gente e che li indentificasse, per di più, tutti come amici.

Era esausta. Davvero molto.

Aveva parlato con così tanti e aveva sentito così tante storie che le scoppiava la testa. Perciò aveva deciso di prendere una boccata d'aria e uscire sul retro che dava su un'altezza da cui era possibile ammirare le stelle e un po' della luna, quella sera non poi tanto splendente o in una delle sue fasi finali e più visibili.

-Natsu, come sta andando?- domandò al fantasma dopo essersi assicurata che non ci fosse nessun altro.

-Uh? Cosa intendi?- il fanstama si sedette su un tavolino a gambe incrociate. -Mi sto annoiando. Ho fame. Tutto quel cibo m'ha fatto venir fame!- si lagnò toccandosi la pancia.

-Ma sei un fantasma, non puoi aver fame o mangiare- gli fece notare la bionda. Sospirò. Era come aver a che fare con un bambino. -Comunque, intendevo il fatto di riuscire a passare avanti. Il sapere che i tuoi cari stanno bene sta avendo qualche effetto?-

-Boh- rispose Natsu scrollando le spalle. -E io che ne so?-

Lucy s'irritò. -Dovresti saperlo tu visto che ti riguarda! Non so, ti senti diverso? Leggero? Io non ne ho idea.-

Lui si alzò e posò le mani dietro la testa, annoiato. -A me sembra tutto uguale.-

La bionda si passò una mano tra i capelli. -Perfetto... Finiamo questa storia e vediamo se alla fine ci sarà un risultato.- "Sto cominciando a pensare che non sia quello il motivo per cui è ancora qui..."

-Scusa. Disturbo?- Una ragazza dalla corta capigliatura albina uscì dal locale e si guardò intorno. -M'era sembrato che parlassi con qualcuno...- sussurrò confusa e imbarazzata. Doveva esserselo immaginato...

-Oh?- Lucy guardò Natsu. -Oh, sì... Ero al telefono. Vivavoce. Qualcosa non va?- domandò, un po' a disagio. Quella sera era stata presa per matta più volte. Aveva perfino spiegato a Levy il tipo di domande che stava facendo e l'azzurra era rimasta davvero perplessa. Lucy era certa che la McGarden non le avesse creduto su alcune bugie che aveva dovuto inventare per spiegare la situazione. Esse consistevano in un'amicizia col rosato già instaurata ben oltre sei anni prima e altre cose così.

L'altra scosse la testa. -No, tutto bene. Semplicemente non vorrei disturbare.-

La bionda fece un cenno negativo con la testa e le indicò una panchina verde botte un po' arruginita in alcune piccole parti. -Siediti pure, tanto sono da sola e non sto facendo nulla d'importante.-

L'albina annuì e si sedette. Sembrava un po' giù di morale. La Heartphilia le si avvicinò. -Posso sedermi vicino a te?- domandò. Sembrava una persona normale e non sarebbe stato negativo far due chiacchere. Era così triste...

-Sì...- la ragazza dalla capigliatura chiara annuì. -Fai pure.- Le fece un cenno con la mano destra per invitarla ad accomodarsi.

La Heartphilia avrebbe voluto attaccare bottone, ma non sapeva ben come. Per tutta la serata era stata introdotta da altre persone che di volta in volta aveva conosciuto e loro le avevano fatto conoscere altra gente a loro volta. -Anche tu ti sei vestita di nero, eh? Sono tutti vestiti colarati che pensavo di essere l'unica ad aver optato per il nero data l'occasione- decise di dire.

Ghost - Nalu  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora