3. Cambiamenti

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" Agli infelici, quindi a tutta l'umanitá "

" Che ci fai vestita così? " mi chiede mio padre ovviamente sbalordito e incredulo. Indosso una maglietta a maniche corte, dei leggings e delle scarpe da jogging. I miei capelli sono raccolti in una coda alta e sul mio viso é quasi del tutto assente il trucco.

" Puoi portarmi in piazza? Non ne posso più di restare in casa, ho bisogno di uscire " ormai é quasi un mese che non metto piede fuori di casa se non per andare a scuola. Tutti i miei amici si trovano a Baltimora e non é semplice riuscire a vederli abitando lontano, e quì a Middle River non conosco nessuno.

Io sono sempre stata abituata ad uscire spesso e a vedere tanta gente, difficilmente passavo un pomeriggio in casa. Ora invece sono più i giorni in cui resto sul letto a non fare niente che quelli in cui esco a prendere una boccata d'aria o a fare qualsiasi altra cosa. Sto veramente andando nei pazzi.

" E vorresti andare a correre? " mi chiede ridendo, non é abituato a vedermi fare sport e francamente non lo sono neanche io.

" Si, faccio un giro e provo a tenermi un po' in forma " rispondo leggermente scocciata ma con un piccolo sorriso sul volto. " Allora mi accompagni o no? " chiedo impaziente di uscire.

Mio padre afferra le chiavi dell'auto ed apre la porta di casa. " Andiamo ".

In pochi minuti raggiungiamo il centro del paesino, scendo dall'auto ed infilo le cuffie dopo aver salutato velovemente mio padre.

Inizialmente ho un passo incerto, queste starde non mi sono familiari, alcune addirittura sconosciute e cerco di memorizzarle al meglio.

La gente mi passa accanto come se niente fosse, neppure si accorge di me. Effettivamente non ho niente di speciale: capelli neri ed occhi verdi, statura media. Niente che catturi particolarmente l'attenzione.

Io invece, cerco di carpire più informazioni possibile dagli sguardi e dai modi di fare dei passanti. Ho sempre amato i dettagli.

Dopo una mezz'ora di corsa le gambe cominciano a farsi pesanti ed il fiato piuttosto corto, scorgo una panchina in marmo e mi ci lascio cadere sopra, prendendo un po' di respiro prima di tornare verso casa.

A Middle River é tutto cosí tranquillo e calmo, tanto da essere quasi irritante. Per strada ci sono pochi rumori e poche persone, non succede niente di eccezionale, non passa neppure una volante della polizia con le sirene accese. L'aria é pulita. É esattamente come nei miei ricordi di anni fa.

Spoglio ed insignificante.

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" Pranziamo insieme e facciamo questa ricerca va bene? " sul mio banco ha scritto questo Valerie durante l'ultima ora di lezione.

Dobbiamo fare una ricerca di scienze sul cuore per domani e ovviamente ci siamo ridotte all'ultimo per farla.

Scarabocchio un veloce " si " in risposta sempre sul mio banco ed attendo la fine dell'orario di lezioni che sembra non arrivare più.

Qualche interminabile minuto dopo la campanella suona e raccolgo tutti i miei libri dentro lo zaino.

Io e Valerie ssalutimo velocemente Megan e Freya e ci avviamo verso il fornaio più vicino a scuola.

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" Sei sicura di aver salvato il file? " chiedo a Valerie ruotando sulla mia sedia girevole.

" Si, due volte " risponde leggermente scocciata. 

Dopo aver ricontrollato ben tre volte raccolgo la mia roba e le dò un bacio sulla guancia.

" Grazie per avermi fatto perdere la Bata delle due Valerie " la punzecchio sospirando. " Prendendo quella dopo non arriverò a casa prima delle quattro " mi lamento mentre lei ridacchia un po', divertita dalla mia faccia sofferente.

Each road takes to youWhere stories live. Discover now