Capitolo Secondo.

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Sebbene Charles e Mary, dopo che Mr. e Mrs. Musgrove erano ripartiti, fossero rimasti a Lyme ancora per qualche tempo – e Anne pensava che il prolungamento del soggiorno non avesse niente a che fare con l'effettiva necessità della loro presenza - , essi furono i primi della famiglia a tornare a casa, e subito dopo il loro rientro a Uppercross, si recarono in visita a Kellynch Lodge. Quando avevano lasciato Louisa, la ragazza cominciava a stare in piedi; ma, per quanto mentalmente lucida, era debolissima, e i suoi nervi erano estremamente sensibili e tesi; così, nonostante nel complesso si potesse affermare che stava molto bene, era impossibile dire quando sarebbe stata in grado di essere trasportata a casa; a suo padre e sua madre, che dovevano tornare in tempo per accogliere i figli più piccoli per le vacanze di Natale, non avevano quasi nessuna speranza di poterla portare con sé.

Avevano abitato tutti insieme in camere prese in affitto. Per quanto le era stato possibile, Mrs. Musgrove si era presa cura dei figli di Mrs. Harville; da Uppercross erano state mandate provviste e tutto ciò che si stimava necessario per non pesare troppo sugli Harville, mentre gli Harville avevano voluto che fossero loro ospiti a pranzo ogni giorno; e in breve, pareva che da entrambe le parti vi fosse stata una gara per essere il più disinteressato e ospitale.

Mary aveva avuto i suoi problemi; ma nell'insieme, come si capiva dal suo prolungato soggiorno, erano stati più gli svaghi che le sofferenze. Charles Hayter era venuto a Lyme troppo spesso per i suoi gusti, e quando pranzavano dagli Harville c'era soltanto una cameriera che serviva a tavola, e all'inizio Mrs. Harville aveva dato sempre la precedenza a Mrs. Musgrove; ma poi, quando Mrs. Harville aveva saputo che era figlia di un baronetto, le aveva espresso le sue scuse in maniera così acconcia, e c'era stato un tale andirivieni di visite ogni giorno, aveva dovuto andare e tornare dalla casa degli Harville così tante volte, aveva preso dei libri dalla biblioteca e li aveva cambiati così spesso, che il bilancio era certamente a favore di Lyme. Era stata anche accompagnata in gita a Charmouth, e lì aveva fatto il bagno, era andata in chiesa, e, rispetto a Uppercross, c'era tanta gente da osservare nella chiesa di Lyme; tutto questo, unito al senso d'esser così tanto utile, aveva reso quelle due settimane davvero piacevoli.

Anne le chiese del Capitano Benwick. Il volto di Mary s'oscurò immediatamente. Charles rise.

<<Oh! Il Capitano Benwick sta molto bene, credo, ma è un giovane molto strano. Non so cosa intenda fare. Gli abbiamo chiesto di venire a casa con noi per un giorno o due; Charles si è offerto di portarlo a caccia con sé, e lui sembrava piuttosto contento, e da parte mia, credevo che fosse tutto stabilito; quando, stai a sentire, martedì sera ha tirato fuori una scusa così buffa: "non andava mai a caccia" ed "era stato completamente frainteso", e aveva promesso questo, e aveva promesso quest'altro, ho capito che non aveva intenzione di venire. Suppongo che temesse di trovarci noiosi; ma, parola mia, avrei pensato che la nostra fosse una compagnia abbastanza vivace per quel giovane Capitano dal cuore infranto>>.

Charles rise di nuovo e disse: <<Insomma Mary, tu sai bene come stanno realmente le cose. Tutta colpa tua>> (rivolgendosi ad Anne). <<Credeva che se fosse venuto con noi, ti avrebbe trovata qui al Cottege; credeva che tutti vivessimo a Uppercross, e quando ha scoperto che Lady Russell viveva a tre miglia da qui, s'è perso d'animo e non ha avuto il coraggio di venire. Le cose stanno così, lo giuro sul mio onore. Mary lo sa>>.

Ma Mary non intendeva cedere di buona grazia; perché considerasse il Capitano Benwick non adatto per nascita e posizione sociale a innamorarsi di un'Elliot, oppure perché non volesse credere che Anne rappresentasse un'attrazione maggiore di lei a Uppercross, lo si può solo immaginare. La benevolenza di Anne, tuttavia, non mutò per ciò che aveva sentito. Ammise con coraggio di esserne lusingata, e proseguì con le sue domande.

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